La droga a Berlino fa abbastanza schifo. E non è un commento etico sul suo utilizzo, ma un dato fattuale sulla composizione delle sostanze in sé. A dirlo sono i risultati del programma di test sulle droghe promosso dall’Istituto statale per la medicina legale e sociale (The State Institute for Forensic and Social Medicine) che – lanciato lo scorso giugno – ha esaminato in maniera anonima e gratuita 428 campioni di sostanze inviate dai consumatori sul sito drugchecking.berlin.
I risultati ottenuti sulle sostanze analizzate – principalmente ecstasy, anfetamine, cocaina, ketamina, LSD e mefedrone – non sono stati per nulla rassicuranti: ad ottenere uno stato di ‘allerta’ (un ‘Warning’) è stata una percentuale tra il 30 e il 50 percento dei campioni analizzati. Il warning è stato assegnato a tutte quelle sostanze in cui la molecola trovata non corrispondeva a quanto dichiarato dal consumatore (ovvero era una sostanza differente da quella che il consumatore pensava di aver acquistato) e a quelle con una composizione estremamente forte. Ulrike Scherling, manager di uno dei tre centri che stanno effettuando i test, a lato dei risultati e della grande richiesta di utilizzo del drug checking, ha dichiarato che i berlinesi «sono interessati ad un consumo sicuro e meno pericoloso» delle sostanze, secondo quanto riportato da Resident Advisor.
Non è la prima volta che Berlino lancia una campagna di test per le sostanze psicoattive; era già successo a metà degli anni ’90 durante l’esplosione della Love Parade. Le prime attività di controllo invece risalgono addirittura agli anni ’70, ad Amsterdam.