Da Nel blu dipinto di blu di Modugno a Blue (Da Ba Dee). Da una parte il 1958, l’Italia del baby boom, del bel canto di Modugno, delle melodie di Jonny Dorelli. Dall’altra il 1998, l’Italia esterofila dell’eurodance (o Europop, per citare l’album da cui è tratta la canzone), il canto robotico di Jeffrey Jey e la produzione di Gabry Ponte e Maurizio Lobina. Due canzoni che tra loro – oltre a una coincidenza di colore – hanno poco in comune se non un enorme e gigantesco successo al di fuori dei confini del Bel Paese. Eppur fuori dai confini ci hanno amato così, un po’ italiani melodrammatici, un po’ futuristi robotici. Ma comunque sempre blu.
Se Nel blu dipinto di blu ha rappresentato l’eccellenza della canzone all’italiana, oltre a diventare un inno dell’immigrato italiano all’estero, Blue (Da Ba Dee) degli Eiffel 65 nei suoi primi 25 anni è riuscita a riprodursi continuamente nella cultura occidentale: il brano conta oltre 75 campionamenti ufficiali e 40 cover e ha trovato spazio nelle colonne sonore di blockbuster come Iron Man 3, I Puffi – Viaggio nella foresta segreta, Eurotrip, American School, Big Fat Liar e Fantozzi 2000 – La clonazione, ma anche in serie cult come 90210 (il reboot di Beverly Hills) e la serie animata di Mtv Daria.
La storia di Blue (Da Ba Dee) è particolare. Maury Lobina ha in mente un giro di piano su cui Jeffrey Jey scrive tre diversi testi. Il «più matto» diventerà quello che conosciamo tutti. Gabry Ponte sente la versione (tutti e tre gli artisti gravitano agli studi della Bliss Corporation) e ci mette mano. Anche qui ce ne saranno tre: l’originale, la Glamour Jump Cut (una versione con una produzione aggiuntiva di Lobina) e quella più celebre (la Dj Ponte Ice Pop remix). Quest’ultima viene pubblicata per la prima volta nell’ottobre 1998 dalla Bliss Corporation, vendendo solo 200 delle 1000 copie stampate in vinile. Viene provata dai tre in una discoteca ma svuota la pista. La motivazione di Gabry Ponte è che il brano fosse «troppo pop per le discoteche, troppo dance per le radio». Il gruppo si rassegna all’insuccesso ma il primo aprile Radio Deejay inizia a passarla in heavy rotation. Il resto è storia. La traccia diventa un tormentone nel 1999, raggiunge il primo posto in classifica in 17 paesi (paradossalmente non Italia dove si fermerà ala posizione numero 3) e nel 2001 viene selezionata per competere ai Grammy Awards 2001 nella categoria Best Dance Recording insieme a Let’s Get Loud di Jennifer Lopez, Be with You di Enrique Iglesias, Natural Blues di Moby e Who Let the Dogs Out? dei Baha Men che si aggiudicherà la vittoria finale.
Per comprendere la potenza virale di questo brano, abbiamo selezionato 15 versioni (tra campionamenti, parodie, remix) che raccontano la storia di un brano che – ancora oggi – è prepotentemente presente nella nostra cultura.
Weissblau
Die Schlümpfe
1999Che una canzone su un omino blu con una casetta, vestiti e sentimenti blu arrivasse velocemente a contatto con i Puffi era abbastanza facile. Sono i Puffi tedeschi i primi a registrare una cover del brano, seguiti a ruota dalle versioni nordiche (Svezia, Finlandia). La voce robotica diventa ‘puffosa’ et voilà, il gioco è fatto.
Tapinha
Furacão 20000, Naldinho e Bela
2000Il Manifesto antropofago del poeta Oswald de Andrade è un invito agli artisti brasiliani a masticare, ingoiare, ingurgitare le altre culture. In poche parole, cannibalizzare per affermarsi sul dominio culturale postcoloniale europeo. Negli ultimi 25 anni questo è avvenuto con costanza nella scena club del Paese, e la versione di Blue firmata da Furacão 20000, Naldinho e Bela ne è un’esatta interpretazione.
Blue
Crazy Frog
2006Vi ricordate di Crazy Frog? La fastidiosissima rana con elmetto che provava in tutti i modi a venderci le sue suonerie (e vi ricordate le suonerie a pagamento?) ha coverizzato qualsiasi cosa potesse, cercando di economizzare tutta la cultura pop al suono dei suoi deng-deng-deng. Nella sua seconda raccolta (ce ne saranno tre, sic!) – Crazy Frog Presents More Crazy Hits – si confronta anche con i nostri Eiffel tra tremende versioni di We Are The Champions dei Queens e Cotton Eyed Jones dei Rednex.
Sugar
Flo Rida
2009Il 2009 non è (ancora) un anno dove campionare un pezzo trash è una scelta cool. Flo Rida – con l’aiuto della cantante Wynter Gordon – sfida il buon gusto del momento e riesce a raggiungere la quinta posizione in classifica. La critica si divide: c’è chi non accetta che un tale sample rientri nell’ecosistema rap (Flo Rida è qui solo al suo secondo album) e chi invece rimane positivamente sorpreso da una mossa così coraggiosa.
Cherepashka
Natali
2009Se nei Duemila non avevi una versione di un tuo brano in russo non eri nessuno. Gli Eiffel infatti ne hanno avuto parecchie – in particolare per Blue – quindi perché non calarci in questa splendida versione sovietica? Quando Blue diventò rossa.
Superstar
Wiz Khalifa
2022Appena qualche mese dopo Flo Rida, anche un giovanissimo Wiz Khalifa piazza nel suo secondo album – Deal or No Deal – una traccia basata sul sample degli Eiffel. E anche qui porta bene: il disco entra nella top 10 della classifica dei dischi rap americani.
Che ne sanno i bluemila (Gabry & Rudeejay Mash Up)
Sound of Legend + Gabry Ponte ft. Danti
2016Auto-citarsi non mai è elegante, ma allora perché non esasperarlo e farlo ripetutamente e su vari livelli in una stessa traccia? Che ne sanno i bluemila è un mash up di due brani firmati Gabry Ponte – Blue (Da Ba Dee) (nella versione di Sound of Legend) e Che ne sanno i Duemila – a cui viene aggiunto un ulteriore layer: la stessa Che ne sanno i Duemila già citava Blue al suo interno. Inception di Blue.
Ne reviens pas
Gradur feat. Heuss L'enfoiré
2019I francesi sono così, possono essere romantici ed eleganti, o cafoni come pochi. Ne reviens pas rientra chiaramente nella seconda categoria e trasforma Blue in una brano da festa in club (o in hotel per stare in tema videoclip) capace di raggiungere numeri strepitosi (più di 300 milioni tra Spotify e YouTube).
Some Say
Nea
2019Si dice che per sapere se un pezzo funziona o meno bisogna suonarlo solo chitarra e voce. Potrebbe essere questa l’idea dietro Some Say di Nea che, in quattro anni, ha raccolto 240 milioni di ascolti su Spotify.
Blu
Achille Lauro
2020Inserita all’interno dell’album di re-interpretazioni di alcune hit anni ’90, 1990, la Blu di Achille Lauro è un pezzo nuovo di zecca – con featuring degli Eiffel 65 e produzione di Diva e Gow Tribe – in cui viene ripreso solo il “da ba dee, da ba daa” nel ritornello.
Blue (Flume Remix)
Eiffel 65
2020Volevamo farci mancare un remix future-house firmato dal paladino del genere Flume? Non che si sia sbattuto parecchio il ragazzo (ci ha messo un rullante e spezzato un synth in pieno stile del genere), ma il brano come abbiamo visto funziona sempre. E allora va bene così.
By My Side
GFOTY
2020A GFOTY (Girlfriend of the Year) piace moltissimo stravolgere i grandi successi. L’ex affiliata della label sperimentale inglese Pc Music ci aveva già pensato con All The Small Things dei Blink-182 e con Sorry di Justin Bieber (rivoltata come un calzino in See at Night). Perché non farlo anche con la canzone più kitsch e pop di sempre?
Auto Blu
Shiva
2020Shiva è nato nell’agosto 1999, l’estate in cui Blue era un tormentone. Un caso? Bisognerebbe chiedere alla famiglia. Sta di fatto che il rapper milanese accende l’autotune e guarda al blu come alle luci delle guardie da cui scappare.
I'm Good (Blue)
David Guetta & Bebe Rexa
2022«Il pezzo di David Guetta e Bebe Rexha? Una manna dal cielo. I campionamenti permettono di tramandare i brani e renderli degli evergreen», ha dichiarato Gabry Ponte all’uscita di questo singolo. Una manna così grande che lo stesso dj ha deciso – naturalmente – di remixarlo a sua volta.
Endless Fashion
Lil Uzi Vert & Nicki Minaj
2023Uno dei dischi rivelazione del mondo rap del 2023 non poteva esimersi da riutilizzare la più blu delle melodie in un brano dal titolo emblematico: Endless Fashion. Immaginiamo non sarà l’ultimo brano rap a ripescare dai torinesi più celebri del music biz.
Bonus Track: Il mulo e la mula
Leone Di Lernia
2000Oltre la parodia, oltre il remix, oltre l’omaggio. Non c’è altro da aggiungere.