Un’ora e venti. Ma mica di documentario. Quella che è arrivata su Netflix alle 9 in punto di venerdì 24 novembre è la personalissima (e sotto molti aspetti geniale) vendetta di Ilary Blasi. La conduttrice la serve come si deve: freddissima, dopo oltre un anno e mezzo di silenzio stampa assoluto, e inattesa. Tanto che ai posteri suggeriamo: mai fare incazzare Ilary. Fidateve.
Come è noto, al centro del documentario-verità, intitolato Unica, c’è la crisi coniugale con Francesco Totti. Sì, ci riferiamo a tutto quel macello a base di Rolex, amanti presunti e reali, corna, foto allo stadio, carte bollate e borse scippate. Una sintesi un po’ brutale, ce ne rendiamo conto, ma esaustiva. Almeno per quello che ci era dato sapere. Finora infatti avevamo sempre sentito una sola campana, quella del Capitano della Roma. Adesso Ilary ha deciso di parlare e, onestamente, ci aspettavamo un Ferragnez bis, ovvero il nulla. Avete presente lo specialone sanremese che non rivelava di fatto una mazza sulla sua crisi con Fedez? Ecco, immaginavamo una fregatura simile, che girasse intorno al già noto. Invece Blasi si alza, entra in studio, guarda la telecamera con la scrittona Netflix e scatena l’inferno. Perché Totti sarà anche l’ottavo re di Roma, ma lei è Massimo Decimo Meridio.
Tanto per cominciare, dal punto di vista della comunicazione, Ilary fa le cose per bene. Il che è già tantissimo, in quest’era di tarantolati da tastiera: al primo litigio, i vip vomitano l’impossibile su X e Instagram. Lei no. Si concede giusto una story divertita sulla questione dei Rolex, e basta. Per il resto tace. Perché la vendetta, appunto, va servita fredda, quando l’altro meno se l’aspetta. Così, dopo quasi due anni, e un bel pezzo dopo l’intervista di Totti al Corriere della Sera dove si auspicava una riconciliazione con l’ex moglie, Netflix annuncia Unica – La versione di Ilary. Nessuno ne sapeva nulla: tutto era stato fatto nella massima segretezza, registrazioni comprese. E alla stampa non è stato nemmeno dato il tradizionale screener in anteprima. Zero. Massimo riserbo.
Ma il vero colpo di genio è quello che Ilary dice. “Ho ragione io” sarebbe stato infatti scontato. E pure “Mi ha fatto le corna” non avrebbe destato alcuna reazione. Voglio dire, siamo nel 2023, i tradimenti sono all’ordine del giorno. Invece trasformare Totti in una sorta di maschio tossico, in pieno caos Giulia/parità dei diritti/violenza psicologica sulle donne, quello sì che sarebbe stato un colpo mortale. Ed è proprio questa la linea di Ilary. Il suo racconto inizia infatti con una semi-ammissione di colpa: per gioco, stupidamente, nell’ottobre del 2021 lei e la sua amica Alessia accettano di andare a prendere un caffè a casa di un bel giovanotto. Il suo nome non viene mai specificato. Blasi ammette subito l’errore, ma spende molto più tempo a sottolineare quanto e come questo caffè – amicale, la cosa sarebbe finita lì – fosse diventata un’ossessione per Totti.
Ilary sostiene che il marito l’abbia accusata di aver rovinato il loro matrimonio, cambiando atteggiamento e riempiendola di sensi di colpa. Praticamente tutti i segnali elencati dagli esperti, in questi giorni, come allarmanti in caso di relazioni amorose. “Io gli ho chiesto di fidarsi di me, come feci io in passato con lui, quando era uscito fuori che mi tradiva”, spiega Blasi, “ma la sua risposta è stata: non so come tu ci sia riuscita, ma io sono così, dalla testa non mi levo quel caffè”. Ma la vera bomba arriva 15 minuti dopo, quando si arriva a parlare dello scandalo Noemi. Il doc mostra le paginate di giornali che rumoreggiavano su una relazione extraconiugale di Totti, si sofferma sui dubbi di Ilary, ma alla fine lei crede al marito. Eppure, afferma sempre Blasi, proprio lui le ribalta la frittata continuando a rinfacciarle ’sto benedetto caffè di mesi fa (“Per lui l’unica cosa importante era il mio caffè, non quello scandalo”).
Totti sarebbe perfino arrivato a dirle: “C’è un solo modo per salvare il nostro matrimonio: tu non devi più vedere Alessia, devi cambiare numero, cancellarti da tutti i social e smettere di lavorare”. In questo esatto istante, il pubblico si cappotta dal divano. “La mia risposta è stata no”, va avanti Ilary, “mi stava chiedendo di scegliere tra la sua vita e la mia vita. E io ho scelto me”. Il cortocircuito è innescato: Totti, che secondo la nostra l’amante sapeva bene di avercela, avrebbe accusato la moglie per un caffè, che è stato invece a base di zucchero e chiacchiere. Ma soprattutto il Capitano-mio-Capitano viene dipinto come un compagno possessivo, che chiede alla moglie di non lavorare, isolarsi dalle amiche e fare vita da eremitaggio casalingo. Una bordata senza paragoni, che mira a distruggere l’immagine di Francesco il bonaccione. E siamo solo a metà documentario.
Nella seconda parte, si sprecano i dettagli sul marito presunto bugiardo, che si porta i figli allo stadio nonostante fosse lì con l’amante, che avrebbe mentito davanti all’evidenza e che “la sera prima di andare da Noemi mi cercava sessualmente”, come rivela Blasi. “Quando ho scoperto la verità sul tradimento ho provato schifo e rabbia, ma solo poca rabbia perché, finalmente, a quel punto ero libera dai sensi di colpa per quel caffè”. La nostra ribatte poi punto su punto su tutto, compreso la questioni orologi e borse. Ma questi ormai sono diventati dettagli. Perché tutti noi siamo rimasti inchiodati al ritratto di Francesco come di un marito tossico e possessivo. Possibile che sia davvero andata così?
Potrebbe, per almeno due motivi. Il primo è statistico: proprio quando è difficile da credersi, è vero. Il secondo è che Ilary denuncia ma non frigna. O meglio. Piange, e anche a più riprese, ma lo fa con dignità e soprattutto concedendosi anche spazi di ironia. È una donna forte che non attacca per ricostruire se stessa – hai quasi l’impressione che lei, in pezzi, non ci sia mai davvero andata – ma solo per una questione di dignità. E la dimostrazione è proprio il finale.
Blasi non sputa nel piatto dove ha mangiato. Rifarebbe tutto, non rinnega niente, perché “sono stati vent’anni di matrimonio stupendi”. Al marito rimprovera solo di non essersi preso le sue responsabilità, di non essersi seduto davanti a lei a dirle di persona com’era davvero la situazione. E quando l’intervistatore chiosa: “E tutto questo solo per un caffè… tornando indietro lo riprenderesti, questo caffè?”, lei scoppia a ridere e scherza: “Forse farei pure altro, a questo punto! Sto a scherza’, eh!”. Mediaticamente l’operazione è quindi perfetta. Roba da far impallidire Chiara Ferragni e aprire un nuovo corso sui docu-verità. Sul piano umano, invece, è tutto un altro discorso.