«25-11-2023, Cella 12. Oggi è il giorno più bello della mia vita, ma allo stesso momento è il più triste». Inizia così la lettera che il rapper Shiva, rinchiuso nella carcere milanese di San Vittore dopo la sparatoria davanti alla sua casa discografica a Settimo Milanese, ha indirizzato al figlio neonato.
«È nato mio figlio», scrive Andrea Arrigoni, classe 1999, «ma non mi è stato permesso di essere presente al momento della sua nascita. Non pensavo mai di dover scrivere questa lettera, dovevi nascere due settimane fa e so che mi hai aspettato tutto questo tempo, fino all’ultimo sperato di esserci ma le cose non sono andate come previsto».
«Ho scoperto della tua nascita dei fuochi d’artificio che hanno fatto per te sapendo così che oggi, 25 novembre 2023, è diventato il giorno più importante della mia vita e in mezzo a tutto questo caos tu sei la mia benedizione. Già ti amo alla follia e non vedo l’ora di vederti non appena avrò il permesso».
«Questa è la peggiore condanna e la peggiore lezione che potessi ricevere. Non mi perdonerò mai di questa assenza, ma sarà un motivo in più per rimediare con tutto l’amore che ho. Sei già una stella. Benvenuto in famiglia, piccolo Draco».
Pochi giorni fa gli avvocati del rapper ne hanno chiesto la scarcerazione, richiesta rigettata dal Tribunale del Riesame di Milano.