Dopo il decennale di Random Access Memories (nel 2023), dopo essersi sciolti e aver continuato a pubblicare nonostante tutto, la parte di storia della musica che si chiama “Daft Punk” potrebbe ancora riservare sorprese. Questo, almeno, quello che ha lasciato intendere l’ex-batterista che collaborò con il duo francese come turnista per la maggior parte delle registrazioni di Random Access Memories.
Il suo nome è (solo) Quinn, e, in un’intervista ad alt.news 26:46, ha raccontato alcuni retroscena dell’esperienza con i Daft Punk. «Nel caso di RAM, sono stato più o meno l’ultimo a mettere le mani sulle track. Il resto del lavoro era già stato fatto, e il mio compito era mettere la colla tra le parti, per modo di dire. Per il disco seguente, invece, sono stato il primo, letteralmente il primo a entrare».
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Il racconto continua: «Thomas [Bangalter] aveva una tastiera collegata a un programma per computer, e semplicemente faceva degli esperimenti. Schiacciava i tasti quasi a caso, eravamo in quel momento in cui l’importante è far scorrere le vibrazioni. Lui stava al mixer, io ero nello studio con la mia batteria… Lui mi dava un attacco, io rispondevo, e cercavamo di creare qualcosa da questa interazione».
Materiale che sarebbe stato pensato, appunto, per un nuovo disco dei Daft Punk. Quinn ha spiegato: «Sarebbe un album senza nome, e penso che potrebbe diventare un sacco di cose, tutte spontanee». Per concludere poi con: «Continuo a sentirli [i Daft Punk]. Mi dicono che ci stanno lavorando, che qualcosa sta uscendo dallo scrigno. Addirittura, ho chiesto il permesso di parlarne per un altro articolo, sono persone molto riservate. E sono anche fantastici».
La miglior scommessa, dunque, rimane nell’alveo del “potrebbe”. Dunque, per ora non succede. Ma se succede…