I Pearl Jam hanno fatto ascoltare il loro nuovo album a poche centinaia di fortunati, tra amici, famigliari e addetti ai lavori, al Troubadour di Los Angeles. Non l’hanno suonato dal vivo, ma hanno fatto sentire la registrazione.
«Ci si ritrova assieme, come abbiamo fatto per più di 30 anni, e ci si dice: riproviamoci», ha spiegato Eddie Vedder. «Credo sia il nostro lavoro migliore e non è un’iperbole». È stato registrato un anno fa, ha aggiunto il bassista Jeff Ament.
Vedder ha paragonato il processo di realizzazione di un disco per una band dlla lunga storia come i Pearl Jam alla creazione dell’onda perfetta di un surfer come Kelly Slater. L’idea, ha detto, è stata creare musica partendo da sensazione come «ansia, rabbia, tristezza, gioia, rimpianto».
Secondo AP, i testi sono piuttosto cupi, soprattutto quelli delle prime canzoni. Procedendo con l’ascolto traspare il senso di speranza tipico della band.
Qualcuno ha cercato di origliare:
Si sa che l’album è stato prodotto da Andrew Watt, che era presente in sala, e che è stato registrato almeno in parte agli Shangri-La di Malibu, gli studi di Rick Rubin. Non sono noti ufficialmente né il titolo (qualcuno scommette su Dark Matter), né la data di pubblicazione. Conterrà 11 canzoni.
L’ultimo album in studio del gruppo è Gigaton del 2020. In estate la band sarà in tour anche in Europa, ma se per ora non sono state annunciate date in Italia, ma solo due in Portogallo e Spagna. A luglio uscirà il terzo album dei Panted Shield, la band del chitarrista Stone Gossard. Il primo singolo è Transector.