Durante la conferenza stampa di stamattina a Sanremo 2024 molte domande dei giornalisti hanno riguardato lo “scarpegate”. Breve riassunto: ieri sera John Travolta è stato ospite del Festival e coinvolto da Amadeus e Fiorello in quella che quest’ultimo ha definito ironicamente «una delle gag più terrificanti della storia della tv italiana». Prima ha accennato passi di ballo sul palco ed è stato poi portato fuori dall’Ariston per fare coi due Il ballo del qua qua.
Si è saputo dopo la diretta che Travolta ha chiesto alla RAI di non trasmettere più il video, facendo sorgere il dubbio che non sapesse della gag. Non solo: è sorto un altro dubbio e cioè che l’attore sia intervenuto per fare pubblicità alle scarpe U-Power di cui è testimonial e che sono state inquadrate senza oscurare il marchio come si usa solitamente fare. L’azienda ha smentito: «La partecipazione al Festival di Sanremo è frutto di un accordo tra la RAI e l’attore del quale U-Power non è in nessun modo parte in causa».
Nel corso della conferenza stampa di oggi, i dirigenti RAI e Amadeus hanno ricostruito i fatti ribadendo che non c’è stato alcun accordo commerciale né con Travolta, né con lo sponsor, solo un accordo di tipo editoriale con l’attore. Sarebbe stato John Travolta, che in questi giorni si trova a Montecarlo, a chiedere di partecipare al Festival Sanremo e ad accettare – non è chiaro per quale motivo – di farlo dietro senza alcun compenso, solo un «basso rimborso spese».
«Era stato avvisato di tutto», ha detto Amadeus a proposito del ballo con Fiorello, «nessun tranello». Travolta sapeva quindi del Ballo del qua qua (una canzone svizzera rifatta in italiano da Romina Power e poi ripresa in decine di lingue, in inglese col titolo di The Chicken Dance). Secondo quanto afferma Amadeus, non si è però piaciuto e ha quindi chiesto come da contratto che non venga più trasmesso.
Durante la diretta di ieri sera, Amadeus ha detto «don’t worry, be happy» che è anche il claim pubblicitario delle scarpe U-Power. «Non lo sapevo, non so neanche la marca delle scarpe, io stavo pensando alla canzone» di Bobby McFerrin. In quanto al marchio delle scarpe, non è stato oscurato per disattenzione. L’attore «è arrivato in camerino all’ultimo momento e chi lo accompagnava non si è accorto del logo che non è molto familiare», ha detto Federica Lentini, vicedirettrice dell’Intrattenimento Prime Time. Le scarpe sarebbero quindi state inquadrate perché si trattava di un ballo, non per mostrare il brand.
All’ennesima domanda sull’argomento, Amadeus è sbottato dicendo che la storia delle scarpe è «una stronzata». A Sanremo «sta andando tutto bene, quale polemica possiamo fare su una stronzata? John Travolta non si è divertito come pensavamo facesse, tutto qua. Non mi sembra sia questo il problema del Festival di Sanremo. Mi sembra che stiamo parlando di un caso che non lo è». L’idea che abbia fatto pubblicità alle scarpe di Travolta «è il vero Fantasanremo».
Dopo aver detto che in RAI «è tutto un po’ complicato, ci sono tremila paletti» e che nelle tv private «c’è meno censura, o autocensura», la co-conduttrice di stasera Teresa Mannino è intervenuta in conferenza sullo scarpegate: «Ci dobbiamo ricordare che siamo una colonia americana. Siamo sudditi. Arriva Travolta e fa quello che vuole, e Amadeus manco se ne accorge preso dai balletti. Noi siamo coloni, dobbiamo stare zitti, come dobbiamo stare zitti su tutto il resto».