I dischi da ascoltare a marzo 2024 | Rolling Stone Italia
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I dischi da ascoltare a marzo 2024

Il summit Brit di Liam Gallagher e John Squire, i Bleachers di Jack Antonoff, il ritorno di Ariana Grande (feat Nonna), il country secondo Beyoncé, il diavolo di Kid Yugi, il cavallo bianco di Cosmo, il nuovo di Rose Villain e gli altri album che usciranno nelle prossime settimane

I dischi da ascoltare a marzo 2024

Beyoncé

Foto: Kevin Mazur/WireImage for Parkwood

Liam Gallagher John Squire

Liam Gallagher & John Squire

1 marzo

Liam Gallagher si presta a fare il cantante per una serie di pezzi scritti da John Squire degli Stone Roses. Vent’anni fa sarebbe stato uno dei dischi più attesi dell’anno, oggi un po’ meno, ma questo è comunque un incontro al vertice del Brit pop. I primi due singoli sono Just Another Rainbow e Mars to Liverpool.

Where’s My Utopia?

Yard Act

1 marzo

The Overload è stato uno degli album più interessanti arrivati dal Regno Unito nel 2022, una miscela spassosa di ironia e impegno, indie e pop. Elementi che non mancano nel secondo disco della band a giudicare dai primi pezzi estratti, con l’aggiunta di un po’ di Beck e dei suoi collage sonori.

I Got Heaven

Mannequin Pussy

1 marzo

Sono amate da Kristen Stewart. Ascoltarle, dice l’attrice, è come avere la faccia spinta “in the bush of being a woman”. Partite dal basso, dai concerti («Non credo che il barometro del rock siano le copertine di Rolling Stone o la parte alta delle classifiche di Spotify, è a concerti di questo tipo che la gente sperimenta una catarsi collettiva»), mirano a sfidare i limiti della società per chiedersi: «Per cosa stiamo vivendo, in definitiva? Cos’è che ci fa desiderare di vivere?». Qui la nostra intervista.

Half Divorced

Pissed Jeans

1 marzo

Elettricità, caos, pezzi quasi sempre sotto i due minuti, senso dell’umorismo, cinismo. Sono tornati i Pissed Jeans, su Sub Pop. Nel loro nuovo album, in primo in sei anni, «mettono a nudo la tensione tra l’ottimismo giovanile e la deprimente realtà dell’età adulta». Qualche titolo? Killing All the Wrong People, Alive with Hate, Cling to a Poisoned Dream.

Kaiser Chiefs’ Easy Eight Album

Kaiser Chiefs

1 marzo

«Forse non arriveremo mai al punto di sederci in poltrona con le braccia dietro la testa e dire: ragazzi, ce l’abbiamo fatta. Ma allo stesso tempo, forse è per questo che i Kaiser Chiefs sono ancora qui, a distanza di anni», ha detto Ricky Wilson, leader della band britannica. Il nuovo album arriva a cinque anni da Duck e contiene un singolo scritto con Nile Rodgers.

The Mandrake Project

Bruce Dickinson

1 marzo

Scritto con Roy Z, il nuovo album del cantante degli Iron Maiden, si legge in un comunicato stampa, racconta «un’oscura storia di potere, abuso e lotta per l’identità, sullo sfondo di un genio scientifico e occulto», il tutto trasformato in una serie di graphic novel. La musica? A questo link c’è Afterglow of Ragnarok e qui Rain on the Graves.

I nomi del diavolo

Kid Yugi

1 marzo

In molti – tra cui alcuni king della scena come Salmo e Noyz – scommettono su di lui come nuovo ambasciatore di un certo rap italiano che affonda le sue radici nello storytelling. Il ragazzo è molto giovane (23 anni), arriva da Taranto e in poco tempo si è costruito una reputazione eccezionale. Nell’album troveremo Geolier, Tedua, Noyz Narcos, Ernia, Tony Boy, Artie 5ive, Papa V. È arrivato il momento del grande salto?

Vultures 2

Kanye West & Ty Dolla Sign

8 marzo

Per un breve momento era circolata la voce che nei listening party di Kanye e TY in Italia sarebbe stato presentato il secondo volume di Vultures. Non è accaduto e in realtà oltre a qualche dichiarazione di Timbaland non è certo che esca nella data prevista, visto anche il silenzio sul tema dei due artisti e i soliti ritardi di West. Come sempre bisogna aver fede in Kanye, anche se ultimamente non sono più in molti ad avercela.

Bleachers

Bleachers

8 marzo

Nel nuovo album della band di Jack Antonoff, noto soprattutto come produttore (Taylor Swift e non solo) ci sono un po’ di New Jersey, un po’ del “respiro” dei pezzo dei War on Drugs, echi di Bruce Springsteen, il sax di Modern Girl, Lana Del Rey in Alma Mater e soprattutto un sentimento strano, un misto di speranza e tristezza, nostalgia e vulnerabilità.

Eternal Sunshine

Ariana Grande

8 marzo

Ariana torna a distanza di quattro anni dal suo ultimo lavoro in studio con questo disco che, a vederlo così, sembra tendere verso un mondo tutto nuovo rispetto al suo R&B sussurrato. A partire dal primo singolo, Yes, and?, e da quel beat house anni ’90 ispirato a Vogue di Madonna, questo disco sarà probabilmente uno spartiacque nella carriera della popstar che per l’occasione è diventata biondissima (anche per esigenze di copione: interpreterà Glinda nella versione cinematografica del film Wicked). Segnaliamo che l’unico feat presente è quello con la nonna. Portateci i fazzoletti.

The Collective

Kim Gordon

8 marzo

Kim Gordon c’è. La rocker dei Sonic Youth ha trovato un modo per parlare del 2024 fondendo il suo caratteristrico eloquio con le basi distorte del produttore Justin Raisen. Il risultato è un disco tutt’altro che rassicurante e morbido (quando mai lo è stata, in effetti) di una splendida settantenne.

Visions

Norah Jones

8 marzo

Nono album in studio in 22 anni di carriera per la cantautrice americana che ha raccontato come la maggior parte dell’idee contenute nell’album sono nate «nel mezzo della notte in quel momento appena prima di addormentarsi». Ci aspettiamo di fare dei bei sogni.

Invincible Shield

Judas Priest

8 marzo

È l’album numero 19 che cade nell’anno di vita discografica della band numero 50. Chi l’ha ascoltato dice che somiglia a Firepower, l’album del 2018 che, attenzione, è entrato nella top 5 sia inglese che americana, con un filo di (chiamiamolo così) prog in più che rende le canzoni meno prevedibili. Giudicate voi: sono uscite Panic Attack, The Serpent and the King, Crown of Horns e Trial by Fire.

Radio Sakura

Rose Villain

8 marzo

Dopo l’esperienza sanremese, Rose Villain torna con un nuovo lavoro a 12 mesi di distanza dall’esordio Radio Gotham. In un anno il suo profilo è totalmente cambiato, da artista emergente a co-autrice di tormentoni (Fragole con Achille Lauro) e giudice di talent (Nuova Scena). Ora le aspettative sono alte: confermerà quanto ben dimostrato nel suo urban pop?

Fuoco sacro

Cor Veleno

15 marzo

A otto anni dalla scomparsa di Primo Brown, continua l’avventura dei Cor Veleno. Il trio composto da Grandi Numeri, DJ Squarta, Gabbro nei primi due singoli estratti da Fuoco sacro ha collaborato con i Colle der Fomento e Mostro, in un album dedicato ai 50 anni dell’hip hop e che si preannuncia pieno di di featuring. Lo sprito continua a suonare.

Sulle ali del cavallo bianco

Cosmo

15 marzo

A tre anni da La terza estate dell’amore Cosmo torna con un disco di pop elettronico che guarda al futuro e che al contempo ritorna forte alla canzone italiana indagando i temi cari al musicista: libertà individuale, corpo, amore. Co-prodotto con l’apprezzato producer italiano Not Waving, è stato anticipato dai singoli Troppo forte e dalla title track.

Un segno di vita

Vasco Brondi

15 marzo

Racconta Vasco Brondi che Un segno di vita «è un disco e il suo diario di lavorazione con dentro tutto quello che dalle canzoni è esondato. Un disco e un libro pieni di fuochi. Fuochi di segnalazione di una vita di passaggio sparati in mezzo al mare o in una periferia silenziosa per farsi trovare. Fuochi da custodire. Incendi nei boschi e nei cuori. E la storia di qualcuno che parte con tutti i pronostici contro e un fuoco dentro che brucia ma illumina tutto». Il primo singolo è la title track.

Per fortuna che ci sono io

Bugo

15 marzo

È il primo album di Bugo dopo la doppia partecipazione a Sanremo, quello in cui in qualche modo può ripresentarsi al pubblico che l’ha conosciuto solo di recente con la sua idea di rock and roll. C’è anche una sorta di biglietto da visita che s’intitola Per fortuna che ci sono io: «Il brano è la mia reazione a questi ultimi anni. È la prima canzone nata per questo nuovo album: un inno alla vita, un tributo alla forza dell’animo umano. E continuerò a cantare, a lottare, a vivere ogni istante con tutta l’intensità di cui sono capace. Perché per fortuna che ci sono io, e non smetterò mai di essere me stesso».

Happiness Bastards

The Black Crowes

15 marzo

Dopo la riconciliazione tra i fratelli Chris e Rich Robinson, tornano orgogliosamente fuori dal tempo i Black Crowes, con Sven Pipien al basso e Brian Griffin alla batteria. «Il modo in cui scriviamo non è mai stato un problema», ci ha detto Rich Robinson. «Ci è sempre venuto in modo naturale, ci bastava metterci lì a scrivere. Per quando riguarda il resto, abbiamo deciso di comportarci da adulti e non ricadere nei soliti errori. Il fatto di tornare insieme e di farlo in assoluta tranquillità porta tutto a un altro livello».

Rockmaker

The Dandy Warhols

15 marzo

Curiosissimi di scoprire come sarà il nuovo dei Dandy Warhols. Ci saranno tre ospiti (Black Francis dei Pixies, Slash dei Guns N’ Roses e Debbie Harry dei Blondie) e titoli notevoli come Danzig with Myself, The Summer of Hate, Alcohol And Cocainemarijuananicotine, Root of All Evil.

Three

Four Tet

15 marzo

Dopo aver assaporato l’acqua del mainstream nella sua memorabile collaborazione con Skrillex e Fred Again.., Kieran Hebden firma il suo dodicesimo album come Four Tet. Three è stato anticipato proprio da tre singoli (Loved, Three Drums e Daydream Repeat) confermando il talento straordinario del producer nell’edificare tracce che mescolano ritmi ipnotici e synth emotivi.

World Wide Whack

Tierra Whack

15 marzo

Nel 2018 Thierra Whack aveva 23 anni e con Whack World, 15 tracce ciascuna della durata di un minuto, aveva ribaltato la scena rap americana con un flow imbattibile e un’ironia fuori dal comune. Poi tanti singoli, ma poco più. Ora, a sei anni di distanza, la rapper torna con quello che lei definisce «il mio album di debutto». Sarà rimasto il geniale fuoco degli esordi?

Everything I Thought It Was

Justin Timberlake

15 marzo

Il primo disco di Justin Timberlake in sei anni arriva in un momento particolare in cui le polemiche sembrano non finire mai, soprattutto quelle con la ex Britney Spears (roba di vent’anni fa, ma tant’è). Il disco ha un titolo che dice molto: Everything I Thought It Was, letteralmente “tutto quello che pensavo di essere”. Durante un’intervista con Zane Lowe, Timberlake ha dichiarato che il titolo è stato ispirato da un amico che, dopo aver ascoltato l’album, gli ha detto: «Questo suona come tutto ciò che pensavo di volere da te». Sono già usciti due brani, Selfish e Drown. Per ora l’amico sembra avere ragione.

Deeper Well

Kacey Musgraves

15 marzo

Forse in Italia non è un nome troppo conosciuto, ma negli Stati Uniti Kacey Musgraves è una star del country (e pure del pop). Dopo aver raggiunto il successo internazionale con Golden Hour, album dell’anno ai Grammy nel 2019 e dopo aver pubblicato Star Crossed due anni dopo, Kacey torna a cantare di vita e sentimenti con quella voce sottile e quelle atmosfere che vi faranno sentire subito meglio. Provare per credere.

Glasgow Eyes

The Jesus and Mary Chain

22 marzo

«Non aspettatevi che i Mary Chain diventino jazz», ha detto Jim Reid. «La gente dovrebbe aspettarsi un disco dei Jesus and Mary Chain e questo è certamente ciò che è Glasgow Eyes. Il nostro approccio creativo è lo stesso di quello del 1984, basta venire in studio e vedere cosa succede. Siamo entrati con molte canzoni ed abbiamo lasciato che facessero il loro corso. Non ci sono regole, è una sorta di telepatia, siamo quegli strani gemelli che finiscono le frasi a vicenda». In concerto il 17 aprile all’Alcatraz di Milano.

Real Power

Gossip

22 marzo

Sono passati 11 anni dal loro ultimo album ma ora i paladini dell’indie disco tornano con un nuovo lavoro di inediti prodotto da Rick Rubin. La band capitanata da Beth Ditto ha rotto il silenzio con due singoli Crazy Again e Real Power riportandoci proprio là a dove eravamo rimasti. Welcome back.

Bright Future

Adrianne Lenker

22 marzo

Il nuovo album di Adrianne Lenker dei Big Thief è stato registrato nell’autunno del 2022 nel suo studio analogico che si trova in una foresta. «È stato come se il sistema nervoso di tutti si fosse rilassato. Una volta entrati nella canzone, in qualche modo lo sapevamo. Nessuno ha mai interrotto un’esecuzione. Non abbiamo mai riascoltato. Ho ascoltato tutto solo dopo che gli altri se ne erano andati». Il modo migliore per entrarci è Sadness As a Gift.

Something in the Room She Moves

Julia Holter

22 marzo

«C’è un’attenzione particolare per la complessità e la possibilità di trasformare i nostri corpi», dice Julia Holter del suo nuovo album, di cui la stampa inglese dice un gran bene. «Stavo cercando di creare un mondo sonoro fluido, qualcosa di simile all’acqua, che evocasse il mondo sonoro interno al corpo». Il titolo echeggia un passaggio celebre di Something dei Beatles. Sono uscite Sun Girl e Spinning.

All Now

The Staves

22 marzo

Prodotto da John Congleton, col gruppo folk-pop ridotto a duo senza la terza sorella Emily Staveley-Taylor diventata madre, riflette il periodo di solitudine e confusione del Covid. Sono uscite la title track, I Don’t Day It But I Feel It, I’ll Never Leave You Alone e You Held It All.

Las Mujeres Ya No Lloran

Shakira

22 marzo

In italiano si traduce letteralmente “le donne non piangono più”: non c’era titolo migliore per descrivere l’anno appena passato di Shakira. Il divorzio da Piquè, la canzone della Casio e della Twingo, la strega sul balcone che rappresenta la suocera, la collaborazione con Karol G. La popstar colombiana non è mai stata così popolare e ora volta pagina. «Realizzare questo album è stato un processo alchemico. Mentre scrivevo ogni canzone, stavo ricostruendo me stessa. Mentre le cantavo, le mie lacrime si trasformavano in diamanti». Proprio come quelli che piange in copertina.

Proteggimi da ciò che voglio

La Crus

22 marzo

Il primo album di inediti dei La Crus dopo quasi 20 anni. «Nel disco ricorrono alcune tematiche come quella del tempo, del lavoro, dell’angoscia e dello smarrimento sempre più diffusi, di una libertà illusoria che ci spinge a desiderare cose da cui invece dovremmo proteggerci. La sfida è quella di far convivere nelle canzoni due elementi contrastanti: uno sguardo politico e uno poetico, tanto che fra di noi le abbiamo definite con un po’ d’ironia “canzoni polietiche”. Politiche, poetiche e soprattutto etiche. Sperando che chi ci ha seguiti fin dai primi lavori, e in questi lunghi anni di assenza ci ha continuato ad ascoltare, insieme ad un nuovo e ipotetico pubblico, possa condividere questa visione, questa crescita e consapevolezza, che possa apprezzare e continuare ad emozionarsi, perché queste nuove canzoni sono il frutto di lunghe riflessioni e di un sincero amore per la musica. Non sappiamo fare altrimenti.
Entrate a guardarvi dentro, e intorno, insieme a noi».

Midnight Again

A Toys Orchestra

22 marzo

Dopo Midnight Talks e Midnight (R)evolution, ecco Midnight Again, album registrato principalmente in analogico, limitando l’uso del digitale al minimo indispensabile, da una band che è sì italiana, ma anche un po’ americana per l’immaginario. Il primo singolo è Take Me Home.

La commedia

Il Quadro di Troisi

29 marzo

Donato Dozzy e Eva Geist tornano a unire le forze ne Il Quadro di Troisi, uno dei progetti italiani più apprezzati all’estero. Un synth pop che riunisce il sé il mondo techno di Dozzy e la poetica testuale di Eva Geist e che dà origine a degli eleganti dipinti sonori in cui immergersi.

Heaven:x:Hell

Sum 41

29 marzo

E siamo arrivati alla fine: con questo lavoro i Sum 41 dicono addio alle scene a 23 anni dal loro esordio discografico All Killer No Filler. Il doppio album omaggia le due generazioni sonore della band, quella pop-punk degli esordi e quella più dura e hard dell’ultimo periodo.

Interplay

Ride

29 marzo

Racconta Andy Bell che «c’è voluto un bel po’ di tempo per realizzare quest’album, con la band che affrontava molti alti e bassi, mai così in passato per un disco dei Ride. Ma ne siamo usciti bene, capaci di scrollarci di dosso il passato e pronti a celebrare i talenti musicali che ci hanno fatto incontrare la prima volta». Tradotto in musica: qualcosa come Peace Sign e Last Frontier.

Evolution

Sheryl Crow

29 marzo

Siamo onesti, non ci aspettiamo grandi scossoni dal nuovo album di Sheryl Crow, che anzi più è tradizionalista (vedi Do It Again), meglio è. Sono uscite anche la title track, che esprime l’ansia «nei confronti dell’intelligenza artificiale, del suo impatto sul pianeta e sulla razza umana», e Alarm Clock.

Act II

Beyoncé

29 marzo

Aveva iniziato a prenderci gusto col country nel brano Daddy Lessons, contenuto in Lemonade. Ora però Beyoncé vuole fare sul serio. Dopo aver pubblicato i primi due estratti, Texas Hold ’Em e 16 Carriages, l’atto secondo della trilogia Renaissance si preannuncia totalmente diverso dal precedente. E se Queen B è già diventata la prima donna nera a debuttare alla numero uno nella Hot Country Songs, viene da pensare che qualche record sarà presto battuto anche con l’album. Preparate le giacche con le frange.