Il rapper Medy Cartier, vero nome El Marbouh El Mehdi, è stato arrestato ieri. Si trova ora in carcere a Bologna per scontare una condanna per reati commessi quando era minorenne.
Lo riporta Adnkronos. L’ordine di carcerazione è stato emesso dopo che il Tribunale di sorveglianza ha considerato fallito l’affidamento in prova ai servizi sociali. Nel frattempo, Medy si è reso protagonista di vari episodi, tra cui una esibizione improvvisata in un centro commerciale finita male e guida senza patente. È anche accusato di stalking.
Il sindacato di polizia Siulp aveva persino proposto di vietargli per sempre i social, proposta respinta dall’avvocato Roberto D’Errico: «Trovo anomalo dal punto di vista giuridico l’interesse della polizia di Stato a comunicare in tempo reale questa notizia. Trovo un’anomalia l’insistenza sul mio assistito».
Il rapper dovrà ora scontare la pena di cinque mesi e 20 giorni comminata nel 2022 per rapina e lesioni personali, reati commessi quando era minorenne. «Il tribunale ha adottato un criterio di assoluta rigidità, facendo prevalere una scelta punitiva. Valuteremo i prossimi passi», ha detto il suo avvocato.
Medy Cartier è stato uno degli ultimi ospiti del podcast di Fedez Muschio Selvaggio. Nella puntata diffusa l’11 marzo ha parlato del padre («Quando lo racconto sdrammatizzo, a 12 anni mentre giocavo a pallone sono finito sotto una macchina e mio padre è arrivato in moto sul luogo dell’incidente, non è che è venuto da me che ero tutto scassato, è andato dalla tipa che mi aveva investito a chiedere i soldi. Arrivato il bonifico, da quel giorno è sparito»), delle esperienze nei carcere minorile a partire da quando aveva 15 anni («Sei mesi a Bologna, più di due anni in comunità, poi mi hanno trasferito a Potenza, a Catanzaro, a Firenze»), dei reati: «Ero un bambino, non rubavo per metterlo su Instagram».