A Star is Born
Bradley Cooper
2018Bradley Cooper, per la prima volta nei doppi panni di attore/regista, e Lady Gaga – che si rivela pure un’attrice dannatamente brava – hanno trasformato un melenso cavallo di battaglia hollywoodiano (prima di lei c’erano state Barbra Streisand, Judy Garland e Janet Gaynor) in un classico moderno, una storia per una generazione stanca di fantasie. Cooper ha resuscitato un genere trito e ritrito integrando la storia e i brani: Shallow (premio Oscar nel 2019 come best original song) è la miglior canzone per il cinema degli ultimi anni.
Pretty Woman
Garry Marshall
1990Ovvero quando Julia Roberts (ci torneremo) è diventata una star. Perché sì, c’è un momento preciso, a quindici minuti dall’inizio del film: il suo personaggio, la prostituta losangelina Vivian Ward, sta facendo il bagno nella vasca di un albergo di lusso, stonando Prince con addosso le cuffie, ignara di come appaia agli occhi di Edward Lewis, l’affarista miliardario interpretato da Richard Gere (con il quale la chimica è boom), e di tutti noi. Una favola, certo, una Cenerentola Nineties con una buona dose di materialismo e, ehm, decisamente non un fulgido esempio di empowerment femminile di questi tempi. Ma è un classico e non si tocca.
Ragione e sentimento
Ang Lee
1995C’è tutto l’umorismo secco di Jane Austen in questo film, che però allo stesso tempo è intrattenimento contemporaneo, non la solita love story in cui il punto e sempre e soltanto: finiranno insieme oppure no? Ci ha messo anni Emma Thompson a scriverne l’adattamento (Oscar per la miglior sceneggiatura non originale nel 1996). La storia la sapete: è quella delle Dashwood Girls, la madre (Thompson, appunto) e le due figlie (Kate Winslet e Emilie François) – cadute in disgrazia dopo la morte del capofamiglia – e della ricostruzione della loro vita sociale e sentimentale. Nel super cast ci sono anche Hugh Grant e Alan Rickman. Zero sentimentalismo, il film racconta invece benissimo la profondità del sentimento bloccato dietro la riservatezza e il protocollo.
Orgoglio e pregiudizio
Joe Wright
2005Altro giro, altra Austen. Certo, il classico qui è la miniserie BBC del 1995 con un Colin Firth mai così bravo. Eppure Joe Wright ha dato al romanzo una svolta seducentemente giovanile senza compromettere i manierismi del romanzo di fine Settecento. Mr. Darcy ha il volto di Matthew Macfadyen mentre Elizabeth Bennet quello di una appena 20enne Keira Knightley: la scena iniziale del ballo è una meraviglia di vorticosi intrighi amorosi. Ma è la battaglia erotica di ingegno tra Darcy ed Elizabeth che prende davvero il sopravvento, fino alla dichiarazione d’amore sullo sfondo di una brughiera nebbiosa.
La La Land
Damien Chazelle
2016La La Land ha due onori (e oneri) pesantissimi: la responsabilità di aver riportato in auge il musical sul grande schermo e l’incombenza di essere la love story cinematografica per eccellenza degli anni ’10. Mia e Sebastian inseguono i loro sogni nella Città degli Angeli: lei prova a diventare un’attrice, lui vuole aprire un jazz club. Si incontrano, si amano, ballano su uno dei tramonti più romantici del cinema recente. Con loro si ride, si canta, si piange. Emma Stone (premio Oscar come miglior attrice protagonista) e Ryan Gosling sono clamorosi. Viva Damien Chazelle!
Notting Hill
Roger Michell
1999Il quartiere più colorato e instagrammabile (anche se allora non lo sapevamo) di Londra, il sorrisone e la grazia di Julia Roberts (again), il ciuffo e la timidezza sexy di Hugh Grant (again), una love story improbabile e irresistibile tra un libraio e una star del cinema tra alti e bassi, cene con gli amici e interviste di Cavalli e segugi. Se questo non è un classico…
Chiamami col tuo nome
Luca Guadagnino
2017Tra un molle adagiarsi sull’erba e una pedalata in bicicletta stile Il Giardino dei Finzi-Contini, a scrutarsi e sfiorarsi nell’afa della campagna cremasca avrebbe potuto esserci chiunque di noi, alle prese con il suo primo, inaspettato batticuore. Il film, basato sul romanzo di Andrè Aciman, cattura meravigliosamente l’intensità dell’amore che scoppia tra Elio (Timothée Chalamet) e Oliver (Armie Hammer), quell’amore che consuma e lascia un segno indelebile su tutti quelli che hanno la fortuna di provarlo. E cattura anche la potenza del dolore quando quella persona che ti è entrata sotto pelle poi la perdi.
Il matrimonio del mio migliore amico
P. J. Hogan
1997Prima di Notting Hill, è stata questa rom-com a rilanciare Julia Roberts come indiscussa America’s sweetheart. Avete presente quel patto che si faceva tra migliori amici: se a tot anni siamo entrambi single, si sposiamo? Ecco, solo che a tre settimane dal traguardo Michael (Dermot Mulroney) chiama Jules (Roberts) per invitarla al suo matrimonio con una giovane ventenne (Cameron Diaz). Il resto lo sapete: Rupert Everett che fa definitivamente coming out con uno dei personaggi gay più amati di sempre, una colonna sonora stracult piena zeppa di Bacharach e una battuta finale che andrebbe ripetuta tutti i giorni: «Ma che diavolo… la vita continua. Forse non ci sarà matrimonio, forse non ci sarà sesso…ma perdinci! Ci sarà almeno il ballo!».
Crazy Stupid Love
Glenn Ficarra, John Requa
2011Cast stellare per una rom-com che non dimentichi: Steve Carell è Cal Weaver, che ha sposato la prima donna con cui ha fatto sesso. Lei è Emily (Julianne Moore), ed è stanca che Cal dia per scontati lei e i loro figli, al punto che lo butta fuori dicasi. Entering Jacob Palmer (Ryan Gosling) nei panni di un playboy che si prende la responsabilità di trasformare Cal in cool. Peccato che lui stesso sia innamorato di Hannah (Emma Stone con Gosling ha fatto coppia prima di Chazelle), una tipa difficile da conquistare, che davanti agli addominali del corteggiatore esclama: “Non ci credo…sei ritoccato con photoshop!”. Instant classic.