Ernst Lubitsch1933
Il padre di tutti i triangoli? Probabilmente sì. Dalla commedia di Noël Coward, adattata con l’inconfondibile “Lubitsch touch“, la storia di una ragazza divisa tra l’amore di non due, ma tre uomini: ne sposa uno continuando a far l’amore con gli altri. Protagonisti i favolosi Gary Cooper, Fredric March e Miriam Hopkins. Girato prima del Codice Hayes, che avrebbe censurato storie come questa, inaugura di fatto un nuovo genere.
George Cukor1940
Restiamo nella Golden Age per un altro superclassico (e supertriangolo). L’assunto è semplice: se fossi Katharine Hepburn, sposeresti Cary Grant o James Stewart? Tre dei più grandi divi hollywoodiani di sempre per la sophisticated comedy perfetta e ancora oggi ineguagliata. Dirige George Cukor, maestro del genere. Capolavorissimo, punto.
Michael Curtiz1942
Il più iconico triangolo della storia del cinema? Difficile dire il contrario. Rick Blaine (Humphrey Bogart) è fuggito nella città del titolo dopo la fine dell’amore con Ilsa (Ingrid Bergman). Ma quando lei ritorna, ormai compagna del leader della Resistenza ceca Victor Lazlo (Paul Henreid)… Iconicissimo anche il finale all’aeroporto, ça va sans dire.
Billy Wilder1960
Billy Wilder, altro maestro della commedia classica, e un film, premiato con l’Oscar, che è un altro caposaldo di Hollywood (e dei love triangles da grande schermo). Il contabile C.C. Baxtwer (Jack Lemmon) s’innamora dell’ascensorista Fran Kubelik (Shirley MacLaine), per scoprire però che è l’amante del suo capo (Fred MacMurray). Riuscirà l’amore a vincere sull’interesse?
François Truffaut1962
Se parliamo di triangoli iconici, arriva la Nouvelle Vague coi suoi tourbillon de la vie (cit.) a spazzare via il cinema classico. E alla storia passa la storia (pardon) di Jules (Oskar Werner), Jim (Henri Serre) e Catherine (Jeanne Moreau), vero centro di questo triangolo anarchico e sensuale. All’epoca diede scandalo, e in Italia rischiò di non essere addirittura distribuito. E invece è ancora imprescindibile.
Jacques Deray1969
Restiamo in Francia per il film di Jacques Deray che schiera tre bellissimi: Alain Delon, Romy Schneider e Jane Birkin. I primi due sono una coppia in vacanza nella villa di un loro amico; la terza la giovane figlia di quest’ultimo che arriva a portar scompiglio. Le scene a bordo vasca sono un instant cult. Rifatto, guarda un po’, da Guadagnino nel 2015 col titolo A Bigger Splash.
Ettore Scola1970
Il triangolo della commedia all’italiana per eccellenza. Il muratore Oreste (Marcello Mastroianni) s’innamora della fioraia Adelaide (Monica Vitta), ma lei ha una cotta per un giovane pizzaiolo (Giancarlo Giannini). Memorabile la Vitti che chiede al medico: “Ma di che natura è il mio male? Ho avuto un trauma? Sono sotto shock? È un disturbo neurovegetativo? O è perché sono mignotta?”.
Mike Nichols1971
Quattro anni prima, Mike Nichols s’era già cimentato con un triangolo cultissimo: quello del Laureato starring Dustin Hoffman, Anne Bancroft e Katharine Ross. Ma è con l’oggi un po’ troppo dimenticato Conoscenza carnale (e il triangolo Jack Nicholson-Art Garfunkel-Candice Bergen, più Ann-Margret) che perfeziona il tema. E non finisce qui…
Jean Eustache1973
Uscito qualche mese fa nelle nostre sale in versione restaurata, lo scandalosissimo film-fiume (3 ore e 40 minuti) del “maledetto” Jean Eustache è una pietra miliare del genere. In piena libertà (e contestazione) sessuale, la parabola di Alexandre (Jean-Pierre Léaud) diviso fra la matura donna che lo mantiene e la giovane e disinibita ragazza per cui perde la testa è ancora oggi sbalorditivo per coraggio e modernità.
Martin Scorsese1993
Dal romanzo di Edith Wharton, uno dei capolavori di Martin Scorsese, che mette al centro l’amore impossibile tra il ricco avvocato Newland Archer (Daniel Day-Lewis), prossimo alle nozze con la giovane aristocratica May Welland (Winona Ryder), e la di lui cugina, l’affascinante contessa Ellen Olenska (Michelle Pfeiffer). Belli bellissimi, fino allo struggente finale.
P.J. Hogan1997
Una rom-com dell’era più recente che profuma di commedia Vecchia Hollywood. L’australiano P.J. Hogan fa litigare Julia Roberts, la ex, e Cameron Diaz, la promessa sposa: in palio c’è l’amore del futuro sposo Dermot Mulroney. L’amico “gaio” Rupert Everett mette il tocco contemporaneo. Un altro instant classic, pieno di scene mandate subito a memoria da una generazione (e più) di spettatori.
Alfonso Cuarón2001
Due adolescenti messicani, amici da sempre (gli allora quasi esordienti Gael García Bernal e Diego Luna), sono alle prese con la scoperta del sesso e di sé stessi. Ad aiutarli arriva la più âgée Luisa (Maribel Verdú). Ma se il vero romance fosse tra loro due? Un delicatissimo ritratto teen per mano di un Alfonso Cuarón agli inizi, diventato col tempo un classico generazionale.
Bernardo Bertolucci2003
Molti hanno visto in Challengers uno degli ultimi capolavori di Bertolucci, e del resto Guadagnino ne è, lo sappiamo, un grande estimatore. Il Sessantotto privato, tra corse al Louvre e vasche da bagno “condivise”, del triangolo composto da Eva Green, Louis Garrel e Michael Pitt diventa atto politico. E anche uno dei film più liberi e felici sulla stagione sociale, culturale e umana che ha cambiato tutto.
Mike Nichols2004
Mike Nichols, dove ci eravamo già visti? Decenni dopo Il laureato e Conoscenza carnale, una nuova conoscenza carnalissima. E anche qui un vero e proprio quartetto, più che un semplice triangolo. Julia Roberts, Jude Law, Natalie Portman e Clive Owen sono i lati di una delle geometrie umane più sexy e spietate mai viste al cinema. “Hello, stranger…“.
Woody Allen2005
L’arrampicatore sociale Chris Wilton (Jonathan Rhys Meyers) sta per sposare la ricca inglese Chloe Hewett (Emily Mortimer). Ma quando fa il suo ingresso in scena la Nola Rice di Scarlett Johansson, la passione esplode. Un Crimini e misfatti riveduto e aggiornato, e diventato un classico a sé. Woody farà il bis (anzi, il tris) tre anni dopo con Vicky Cristina Barcelona, altro caliente triangolo a sfondo iberico.
Christophe Honoré2007
Christophe Honoré firma un musical sentimentale che è una gioia per occhi, orecchie e cuore. Nel lettone ci finiscono, insieme, Louis Garrel (aridaje), Ludivine Sagnier e Clotilde Hesme. E tutto il film è un inno alla libertà sentimentale e sessuale come pochi altri. Da noi su MUBI: da recuperare senza se e senza ma, visto che all’epoca da noi non era stato neanche distribuito.
James Gray2008
Altro film a suo tempo sottovalutato, è anche uno dei più belli del newyorkese James Gray. Il depresso Leonard (Joaquin Phoenix), di famiglia ebrea, conosce Sandra (Vinessa Shaw), ragazza “perbene” che piace ai suoi genitori. Ma non ha fatto i conti con la travolgente Michelle (Gwyneth Paltrow). Triangolo doloroso e magnifico, sullo sfondo di una New York intima e notturna.
Yorgos Lanthimos2018
Un triangolo sentimentale? Ovvio che sì. È una schermaglia prima di tutto erotica il gioco per il potere tra Abigail Masham (Emma Stone) e Sarah Churchill (Rachel Weisz), che si contendono le grazie della regina Anna (una Olivia Colman da Oscar). Spassoso, cattivo, debordante: come il cinema di Lanthimos, come i triangoli del cinema.
Ira Sachs2023
Uno degli ultimi triangoli davvero indimenticabili del grande schermo, aggiornato (ma senza proclami) all’epoca fluida di oggi. Lui (Franz Rogowski), lui (Ben Whishaw)… e l’altra (Adèle Exarchopoulos), tra amour fou e colpi bassissimi, per illustrare gli egoismi di oggi. Splendidi protagonisti, e sapiente copione del regista Ira Sachs e Mauricio Zacharias.
Celine Song2023
Un altro triangolo contemporaneo che ha spezzato i cuori di mezzo mondo. Nora (Greta Lee), coreana trapiantata negli States, riallaccia i rapporti con l’amico “speciale” d’infanzia Hae Sung (Teo Yoo); il marito di lei (John Magaro) osserva, ma non passivamente come si potrebbe credere. Anche qui un finale strappalacrime, che rimette tutto a posto. Forse.