Rainer Werner Fassbinder1982
“Il” caposaldo della queerness da grande schermo. Rainer Werner Fassbinder adatta lo scandalosissimo romanzo di Jean Genet e ne fa il benchmark dell’immaginario gay anni ’80. Marinai in canotta e berretto si danno ad amplessi torridi come il porto che li ospita. «Come presidente della giuria non sono riuscito a convincere i miei colleghi a premiare il film di Fassbinder», disse Marcel Carné a suo tempo. «Sono stato il solo a difenderlo. Tuttavia continuo a credere che l’ultima opera di Fassbinder, che lo si voglia o no, avrà un giorno il suo posto nella storia del cinema». Aveva ragione.
Pedro Almodóvar1987
«Ciò che mi ha sempre interessato di più è la passione fine a sé stessa. È una forza che non puoi controllare, che è più forte di te e che è altrettanto fonte di dolore come di piacere. In ogni caso, è così forte che ti fa fare cose veramente mostruose o assolutamente straordinarie, che non faresti mai quando sei in te». Così parlò Pedro. E basterebbe la hottissima scena del “doppiaggio” iniziale per confermare le sue parole. Il resto è un Antonio Banderas scatenatissimo, Eros (moltissimo) e Thanatos (immancabile), e un posto d’onore fra i film a tematica gay più sexy di sempre.
Lana Wachowski, Lilly Wachowski1996
Un’ex carcerata lesbica (Gina Gershon) perde la testa per la sua vicina di casa (Jennifer Tilly), “pupa” di un picciotto newyorkese che ricicla denaro sporco per la mafia. Decideranno di prendere i soldi e scappare: ma non sarà così facile. In mezzo torbidi inganni, ma ancor più torridi “incontri” tra le due amanti criminali. L’esordio dietro la macchina da presa delle sorelle Wachowski è un noir übertamarro diventato un cult nel corso del tempo. E non può che meritare un posto d’onore in questa lista.
John Cameron Mitchell2006
Una sessuologa sessualmente inappagata. Una coppia gay in crisi. Una dominatrix che affoga nel sesso la sua solitudine. Sono solo alcuni dei personaggi che si incontrano nel locale del titolo, gestito da una drag queen e dove, appunto, si può essere e fare qualsiasi cosa. Il regista e commediografo dietro Hedwig – La diva con qualcosa in più firma un film seminale (no pun intended) che si lascia andare ad alcune tra le sequenze più esplicite viste sullo schermo negli anni 2000 (e probabilmente in assoluto). E che ci insegna che la fluidità esisteva ben prima di oggi.
Andrew Haigh2011
Prima della bellissima serie Looking e, più di recente, dell’ancor più bel film Estranei, Andrew Haigh si impone nel panorama cinéphile globale con il ritratto di una one-night-stand che diventa qualcosa di molto più profondo. Ma che parte proprio dalla fortissima attrazione fisica tra i due protagonisti (i bravissimi Tom Cullen e Chris New), resa con un realismo e una sincerità raramente visti sullo schermo fino ad allora. Censura, da noi, da parte della CEI: ci basta questo per amarlo ancora follemente.
Alain Guiraudie2013
Il battuage come nessuno l’aveva mai mostrato prima. Almeno non in un film, diciamo così, mainstream. Alain Guiraudie, premiato a Cannes per la regia nella sezione Un certain regard (insieme ovviamente all’immancabile Queer Palm), filma i corpi al sole di uomini (“capitanati” dal notevole Pierre Deladonchamps) che s’incontrano sulle rive di un lago. Ma oltre al sesso (tanto e molto esplicito), ci scapperà anche il morto. Un “caso” per la comunità lgbtq+, diventato col tempo un classico (più o meno) per tutti.
Abdellatif Kechiche2013
“Il blu è il colore più caldo”, recita il titolo della graphic novel che ha ispirato il capolavoro di Abdellatif Kechiche. Ed è caldissimo l’incontro tra Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux, che diventano due instant star grazie al ritratto naturalissimo e sensualissimo delle due ragazze che s’innamorano, si fanno del male, si mangiano a morsi così come fanno con la vita. La loro prima volta resta ad oggi una delle sequenze più indimenticabili del cinema contemporaneo. Palma d’oro al Festival di Cannes, con menzione per le due attrici protagoniste.
Luca Guadagnino2017
Una sola parola: pesca. Simbolo d’iniziazione al piacere ma anche ai sentimenti “omo” che esplodono nell’estate cremasca del giovane Elio (Timothée Chalamet: a star is born, ma lo sapete). Ma anche il primo incontro intimo notturno tra il ragazzo e la sua “nave scuola”, il professorino Oliver (Armie Hammer). C’è più sesso nell’aria che praticato, forse, ma quello di Luca Guadagnino è uno dei titoli queer più erotici di tutti i tempi, diventato anche questo un classico degli ultimi anni – e, ne siamo certi, per gli anni a venire.
Francis Lee2017
Prima del sexysissimo triangolo di Challengers, sempre by Guadagnino, Josh O’Connor si era già segnalato per un altro film ad alto tasso di tensione omoerotica. Johnny, allevatore di pecore dello Yorkshire, inizia a lavorare con Georghe, un immigrato romeno appena arrivato in Inghilterra. E… Una specie di Brokeback Mountain moderno e rurale, e certamente molto più sfrontato nel racconto per immagini dei sentimenti che esplodono tra due giovani uomini. Vincitore di tantissimi premi, è passato da culto di nicchia a riferimento irrinunciabile.
Ira Sachs2023
Una coppia gay (Franz Rogowski e Ben Whishaw) viene “minacciata” dall’arrivo, nel loro ménage, di una donna (Adèle Exarchopoulos: aridaje). Per analizzare i nostri tempi insieme fluidi e spietatamente egoisti, Ira Sachs, che aveva già raccontato una relazione omosessuale più âgée nei Toni dell’amore – Love Is Strange, non sceglie di fare proclami, ma di raccontare una storia libera in cui ognuno finisce inevitabilmente per fare male all’altro (o altra). E che non si tira indietro quando si tratta di mostrare il sesso, anche nella sua brutalità.