Ve lo raccontavamo un paio di mesi fa: il 18 maggio (dunque un mese fa) sarebbero stati battuti all’asta 42 lotti di oggetti appartenuti a Lucio Dalla, tra cui la prima stesura, vergata di pugno del cantautore, di Caruso (scritta nel 1986 a Sorrento nella suite dell’hotel Excelsior e ispirata al tenore Enrico Caruso, che proprio nella stessa stanza aveva alloggiato qualche anno prima).
La provenienza del manoscritto è certificata dalla casa d’Aste Giusti di Antonio Giusti, di Modena, e da Stefano Cantaroni, modenese trapiantato a Bologna e amico di Dalla dal 1994 fino alla morte dell’artista nel 2012, che aveva deciso di mettere all’asta i cimeli in suo possesso.
Nello specifico, e come indicato in una nota della casa d’aste, «il manoscritto [di Caruso, ndr] faceva parte del quaderno lasciato con amore al suo grande amico Stefano Cantaroni, quaderno in cui vi erano anche altri testi, pensieri, ricordi. Questo manoscritto di Caruso è il primo scritto di getto da Lucio Dalla, in quella famosa notte nella stessa suite dell’hotel di Sorrento in cui alloggiò anche il tenore italiano».
Ma quindi, chi si è aggiudicato il prezioso cimelio? Il nome è quello di Diego Buongiorno, compositore, produttore musicale e direttore artistico, che si è portato a casa “il primo Caruso” (ma ci tiene a non rivelare la cifra). Abbiamo raggiunto Buongiorno per farci raccontare com’è andata.
«Aspettavo da tanto questo lotto, certo è che le aste non si sa mai come vanno a finire, bisogna saper rischiare e scegliere il momento giusto». Così esordisce Buongiorno, che con Caruso ha un legame particolare e non solo sentimentale: il brano è stato infatti pubblicato lo stesso giorno della sua nascita, il 10 ottobre.
«È emozionante entrare in punta di piedi nel processo creativo di un artista specialmente se quell’artista si chiama Lucio Dalla. Vedere le correzione, le frasi cancellate e mai usate nella versione che tutti noi conosciamo, cercare di intuire i perché di alcune cancellazioni, è misterioso e magico allo stesso tempo».
C’è qualcosa che lega particolarmente Buongiorno a questo brano? «Caruso è una canzone eterna, famosa in tutto il mondo. È stata cantata da tutti, e il fatto più sorprendente rimane per me l’atto creativo dell’autore, unico, in questa prima stesura».
Buongiorno ha poi concluso: «Questa canzone è considerata dalla critica come uno dei più grandi capolavori della musica contemporanea. Ora vorrei trovare un modo per esporre questa grandissima testimonianza della scrittura di Dalla al pubblico, perché solo guardandola dal vivo si può sentire il mare di Sorrento e la voce di Lucio».
Nel frattempo, «metterò il testo incorniciato di Caruso nel mio studio accanto a una foto autografa di Giacomo Puccini a Torre del Lago. In quella foto il Maestro appuntò anche le note di una misura del brano Ma falle gli occhi neri, una brano della Tosca. Dalla amava Puccini, infatti reinterpretò proprio La Tosca a teatro anni fa, e sono convinto che anche Puccini avrebbe amato Lucio allo stesso modo, magari orchestrando proprio Caruso… è il mio modo per farli incontrare, e sognare un po’».
Buongiorno ha gentilmente fornito a Rolling Stone Italia alcune foto in esclusiva del manoscritto. Le trovate qui sotto: