Nel caso siate fra quelli che si lamentano perché gli headliner rock dei festival estivi sono sempre gli stessi e soprattutto perché negli ultimi anni ci sono troppi cantanti pop su quei palchi, l’organizzatrice di Glastonbury ha una risposta per voi.
Fra i tanti, ne aveva scritto mesi fa il critico del Telegraph Neil McComick: «È il festival di Glastonbury o Party in the Park? L’annuncio come headliner della star emergente del dance-pop britannico Dua Lipa e della stella dell’R&B americano di SZA, al fianco dei Coldplay, vale a dire il gruppo rock più pop del pianeta, fa di questa edizione del festival la più poppeggiante, tirata a lucido e giovanile da… beh, da sempre». Morale: «Glastonbury è diventato pop», tradendo in qualche modo le sue radici. «Somiglia alla colonna sonora di una festa di compleanno per bambini».
Intervistata proprio dal Telegraph, l’organizzatrice/booker Emily Eavis afferma che le critiche sono inevitabili e che i festival vengono considerati immancabilmente «troppo rock, troppo grime, troppo hip hop, troppo pop». Nota inoltre che tali critiche «non vengono solitamente dal pubblico, che è invece felice ed eccitato».
In fin dei conti, dice Eavis, i cartelloni di mega raduni come Glastonbury riflettono «ciò che sta accadendo nel mondo della musica al momento». Ovvero, «ad essere sincera, non ci sono molti nuovi artisti rock tra cui scegliere. Speriamo che emergano nuovamente, considero il periodo di massimo splendore il 1995 con i Pulp, gli Oasis e i Radiohead… ed è stato fantastico, ma la musica cambia continuamente e oggi siamo a questo punto».
Quest’anno due concerti del festival, Dua Lipa e Coldplay, sono stati trasmessi online e sono disponibili per qualche giorno.
