A venticinque anni dall’uscita dell’ultimo film di Stanley Kubrick, Eyes Wide Shut (era il 1999), Nicole Kidman ha ricordato alcuni momenti dal set del film in un’intervista rilasciata al Los Angeles Times. In particolare, l’attrice ha parlato del perché, secondo lei, il regista la scelse per interpretare Alice – sullo schermo fu poi insieme al marito del tempo, Tom Cruise.
«[Al personaggio di Alice] ho portato la mia sfacciataggine. Sono piuttosto diretta, così lo è diventata anche lei, senza filtri. Nel personaggio si è realizzato soprattutto nei momenti in cui è fatta. Io invece lo ero di natura. Senza filtri».
Caratteristica che, sempre secondo i racconti dell’attrice, ben si sposava con l’atmosfera del set di Kubrick: «Ci ha detto: “Non mettetemi su un piedistallo”, ed è stata una grande cosa. “Questo è il divieto numero 1”. In effetti, quando siamo arrivati a casa sua per la prima volta, ci sentivamo un po’ come, “Oh mio Dio, il grande Stanley Kubrick”. Ma sono pensieri che bloccano il processo creativo. Non voleva dei leccapiedi, ci disse di far girare le idee. E ogni volta che qualcuno proponeva qualcosa, gli altri dovevano aspettare 10 secondi prima di dire di no. Mi dicono queste cose, io ho 20 anni, e la mia reazione è “Ok, andiamo”. Era sperimentale, come fare film in Australia, quando ero studentessa».
Mettendo insieme le cose, questa la conclusione di Kidman: «Penso che sia stato per questo che mi scelse, per la mia sfacciataggine, perché provocavo. Kubrick lo scoprì, e questo lato caratteriale passò ad Alice. La scena dove lascio cadere il vestito… è stata una mia idea, non era nello script. Era uno dei miei vestiti, dal mio armadio personale. “È così che mi tolgo il vestito, Stanley”. Avevo un mucchio di vestiti, e per questo non stavamo pagando per comprarne degli altri. Dunque Stanley era venuto da me e io gli stavo mostrando tutti quei vestiti bellissimi. È così che è andata».