Taylor Swift ha parlato per la prima volta dei tre concerti cancellati a Vienna dopo che le autorità locali avevano arrestato due uomini che stavano pianificando di compiere attacchi terroristici in più punti della città, tra cui anche il concerto della popstar.
Con un post sui propri social la popstar americana ha tirato le somme del suo tour europeo da poco concluso («il pubblico più passionale per cui abbia mai suonato»), soffermandosi in particolare su quanto successo a Vienna e sulle successive date a Londra. «Essere sul palco a Londra è stata una giostra d’emozioni. Gli show cancellati a Vienna una cosa terribile», ha scritto Swift «La causa che ha portato alla cancellazione di quei concerti mi ha riempito con una nuova sensazione di paura e un tremendo senso di colpa per le così tante persone che avevano pianificato di venire a sentirmi». Per Vienna si parlava di circa 75 mila persone al giorno, tra presenti dentro e fuori allo stadio.
«Sono davvero grata alle autorità perché grazie al loro intervento stiamo parlando di concerti cancellati, e non di vite cancellate. E sono stata sopraffatta dall’amore vedendo i miei fan unirsi dopo quello che è successo. Così tutte le mie energie sono andate per rendere i concerti di Londra i più sicuri possibili per il mezzo milione di persone previste». E così Taylor ha parlato del lavoro fatto con il suo team in questa direzione: «Io e il mio team abbiamo lavorato fianco a fianco con lo staff dello stadio e le autorità inglesi, e voglio ringraziare tutti loro per quello che hanno fatto».
La popstar ha poi spiegato ilperché nelle due settimane successive a Vienna è rimasta in silenzio: «Voglio essere chiara: non parlerò mai pubblicamente di qualcosa se penso che parlare potrebbe provocare chiunque ha intenzione di far del male ai fan che vengono ai miei concerti. In un caso come quello di Vienna, “silenzio” significa mostrare moderazione, saper aspettare il momento giusto per parlare. La mia priorità era finire il tour europeo in sicurezza e con gran sollievo posso dire che ci siamo riusciti. Londra è sembrata una bellissima sequenza di un sogno».