Tre mesi fa Neil Young ha cancellato il tour coi Crazy Horse dando una spiegazione vaga: «Un paio di noi hanno avuto problemi di salute». Ora in un Q&A con gli iscritti ai suoi Archives, il rocker ha spiegato che cos’è successo.
«Un paio di noi hanno toccato il fondo. Mi son svegliato una mattina sul tour bus e ho capito che non potevo continuare, che dovevo fermarmi. Mi sentivo male al solo pensiero di salire sul palco. È stato il corpo a farmi capire che dovevo fermarmi. Gli ho prestato ascolto. Poi sono arrivate tutte le faccende legali: “C’è questo, c’è quello, la gente ha già comprato i biglietti, ha fatto questo, ha fatto quello”. Capisco tutto. Ma per me contano l’arte di suonare e la musica. Questo conta. Ed è questo che la gente apprezza. È per questo che vengono a vedermi. E se non c’è, finisce tutto. È stato il corpo a dirmi di non continuare».
La buona notizia è che Young riprenderà a suonare il 21 settembre al Farm Aid di Saratoga Springs, New York e che sta preparando un tour nei teatri americani col chitarrista Micah Nelson (che com’è noto è il figlio di Willie Nelson), il batterista Anthony Logerfo e il bassista Corey McCormick, vale a dire la sezione ritmica dei Promise of the Real.
L’idea, ha detto Young, è fare pezzi acustici da solo nella prima parte, per poi farsi raggiungere sul palco dalla band. «Non saranno due ore e dieci di rock come i concerti coi Crazy Horse», ha detto il rocker, 79 anni a novembre. «Ma se Dio vuole, i Crazy Horse torneranno. Nessuno però può sapere quando. Mi spiace per chi aveva comprato il biglietto, ma ho ascoltato il mio corpo».