Morrissey: «Mi hanno messo il bavaglio» | Rolling Stone Italia
Il falò delle libertà

Morrissey: «Mi hanno messo il bavaglio»

Per il cantante, è colpa della «cultura dell’idiozia» imperante se il suo album ‘Bonfire of Teenagers’ non è stato ancora pubblicato. «In Inghilterra gli artisti sono tenuti in ostaggio da gente che si oppone a qualunque opinione alternativa»

Morrissey: «Mi hanno messo il bavaglio»

Morrissey

Foto: Matthew Simmons/WireImage

Morrissey dà la colpa alla «idiot culture» imperante per la mancata pubblicazione dell’album Bonfire of Teenagers che ha finito di registrare a maggio 2021. «Mi hanno messo il bavaglio», dice in un’intervista rilasciata al Telegraph. Il fatto che vengano fatti tanti sforzi per evitare la pubblicazione del disco di un musicista fuori dai giochi come lui, dice Morrissey, «è la prova di quanto potente» è l’album che considera «il mio migliore di sempre».

La controversia ha a che fare con la title track, letteralmente “Il falò degli adolescenti”. Il riferimento è alle vittime dell’attentato avvenuto il 22 maggio 2017 alla fine del concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena dove persero la vita 22 persone più Salman Abedi, l’attentatore affiliato all’ISIS. Nella canzone, Morrissey canta di una vittima “vaporizzata” nell’attentato. Il pezzo si chiude col coro “andateci piano con l’assassino”, un riferimento al sistema giudiziario britannico troppo indulgente (il vero assassino è morto nell’attentato).

Nel testo, Morrissey fa riferimento anche al fatto che dopo la strage la gente ha adottato come inno una canzone della band più celebre  di Manchester, Don’t Look Back in Anger degli Oasis: “E gli idioti cantano Don’t Look Back in Anger, posso assicurarvi che guarderò indietro con rabbia fino a quando morirò”.

«L’attentato alla Manchester Arena è stato il nostro 11 settembre», dice Morrissey nell’intervista, «ma nel triste Paese in cui viviamo comprendere appieno il significato di quell’attentato significa essere colpevoli ed è per questo che il comando “don’t look back in anger”, non voltarti indietro con rabbia mi è sempre sembrato derisorio e senza nulla a che spartire con la pace sociale».

«Quando modifichi qualcosa o ti autocensuri fai vincere gli idioti. In Inghilterra non ci sono più media dedicati alle arti e quindi non c’è nessuno a cui io possa rivolgermi per parlarne. In Inghilterra gli artisti sono tenuti in ostaggio da gente che si oppone a qualunque opinione alternativa».

Il punto è che, dopo una lunga e travagliata storia, nessuna grossa etichetta discografica pare disponibile a pubblicare Bonfire of Teenagers. E questo accade, secondo Morrissey, «nonostante ammettano che si tratta di un capolavoro» e anche se nella title track non c’è alcunché di offensivo. Per il cantante, i capi delle etichetta discografiche temono la reazione di media progressisti come il Guardian, spesso obiettivo delle sue frecciate.

E quindi per Morrissey, «siamo in preda alla cultura dell’idiozia, che è ovunque. Ovviamente sono stato uno dei primi a essere imbavagliato, visto che ho basato tutta la mia vita sulla libertà di parola». E no, non cambierebbe il titolo della canzone «perché non voglio abbandonare i ragazzi uccisi a Manchester. I loro spiriti gridano ogni giorno per essere ricordati».

Bonfire of Teenagers doveva essere pubblicato dalla BMG, che ha però scaricato Morrissey nel 2020. È stato poi annunciato nel 2021 e più volte rimandato. Nel 2022 Miley Cyrus, una degli ospiti del disco con Flea, Chad Smith, Iggy Pop, Josh Klinghoffer, Jesse Tobias e Andrew Watt (che lo ha prodotto e che secondo Morrissey è un genio), ha chiesto che la sua voce fosse rimossa da uno dei pezzi, I Am Veronica.

Dopo l’episodio, Morrissey ha rotto con la Capitol, l’etichetta che avrebbe dovuto pubblicare l’album nel 2023. All’inizio di quest’anno ha detto di avere riacquisito i diritti di due suoi dischi dalla Capitol, ovvero Bonfire of Teenagers e World Peace Is None of Your Business del 2014. «È stata una guerra lunga, difficile, sanguinosa», ha scritto in quell’occasione. «Pochi ne sarebbero usciti vivi, e io… be’, non faccio eccezione».

Dopo la reunion degli Oasis, a sorpresa, il cantante ha detto in un post pubblicato su Instagram che si è andati vicini a una reunion degli Smiths e che non è stato lui a far saltare tutto. «Nel giugno 2024 l’AEG Entertainment Group (un colosso mondiale dello sport e dell’intrattenimento, ndr) ha offerto sia a Morrissey che a Marr di andare in tour nel 2025 come Smiths. Morrissey ha detto sì, Marr ha ignorato l’offerta».

Altre notizie su:  Morrissey The Smiths