Parla la madre di Chester Bennington: «Mi sento tradita» dai Linkin Park | Rolling Stone Italia
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Parla la madre di Chester Bennington: «Mi sento tradita» dai Linkin Park

Le avevano promesso che l’avrebbero avvisata di un’eventuale reunion, ma non l’hanno fatto. Ora ha un paio di cose da dire e le dice in esclusiva a Rolling Stone. «State cancellando il passato, non fate cantare a Emily le canzoni di Chester».

Parla la madre di Chester Bennington: «Mi sento tradita» dai Linkin Park

Chester Bennington nel 2008

Foto: Kevin Winter/Getty Images

Sette anni dopo la morte di Chester Bennington, i Linkin Park hanno annunciato la reunion. Il è tour iniziato l’11 settembre da Los Angeles, un nuovo album è in arrivo. Il ruolo di cantante è affidato a Emily Armstrong dei Dead Sara. L’annuncio ha suscitato non poche polemiche.

Susan Eubanks, la madre di Bennington, ha un paio di cose da dire. Spiega a Rolling Stone che la band le aveva promesso di avvisarla nel caso ci fosse stata l’intenzione di andare avanti come Linkin Park. Negli ultimi anni ha incontrato sia Mike Shinoda che Joe Hahn, ma nessuno dei due ha accennato alla possibilità di una reunion. È perciò rimasta scioccata dall’annuncio (contattata, la band non ha commentato le sue parole).

«Siamo felici d’essere tornati», ha detto Shinoda in concerto. «Non si tratta di cancellare il passato. Si tratta di dare il via a un nuovo capitolo». Eubanks non è d’accordo. Ecco che cosa ci ha detto. (Kory Grow)

Mi sento tradita. Avevano detto che mi avrebbero avvisata nel caso avessero deciso di fare qualcosa. Non l’hanno fatto e probabilmente sapevano che non mavrebbe fatto piacere. Questa cosa m’ha fatto arrabbiare.

Stanno facendo di tutto per cancellare il passato. Stanno suonando dal vivo i pezzi che cantava Chester. Non so che ne pensino i fan, so che cosa penso io: il fatto che Emily Armstrong canti le canzoni di mio figlio mi ferisce.

Hanno detto che se avessero fatto una reunion ne avrebbero parlato con la nostra famiglia. Non l’hanno fatto. Samantha (la prima moglie di Bennington, ndr) e Draven (il figlio, ndr) l’hanno saputo con l’annuncio ufficiale. Anch’io e anche questo mi ferisce.

Ho visto Joe Hahn un paio di volte dopo la morte di Chester, l’ultima sarà stata quattro o cinque anni fa. Mi ha promesso di tenermi aggiornata, mha detto che non aveva alcuna intenzione di rimettere in piedi la band.

Un paio d’anni fa ho incontrato anche Mike Shinoda. Anche lui ha promesso di tenere aggiornata la famiglia. Lo ha effettivamente fatto prima di pubblicare canzoni inedite che avevano da parte e che erano cantate da Chester. Lo ha detto a Draven e a Samantha, e lei me lo ha riferito. Ha tentato di stringere un rapporto con Samantha, anche lei lo voleva. Non parlavano della morte di Chester, ma di quel che aveva fatto in vita. Ho molto apprezzato il fatto che lei mi abbia chiamato e mi abbia raccontato quel che si dicevano, come stavano lui e famiglia. A sua volta, Samantha gli spiegava che era in contatto con me e con Draven, e che se voleva dirle qualcosa lei lo avrebbe poi riferito a me. Lui ha annuito (Samantha Bennington smentisce questa versione e dice che non parla con Shinoda dai tempi in cui era ancora sposata con Chester: «Non l’ho più visto da prima del divorzio del 2005. Credo che mia suocera si confonda fra i Linkin Park e i Grey Daze. Il dolore e la tristezza alterano la memoria», ndr).

Ho scoperto che Emily Armstrong è entrata nel gruppo solo grazie a Google. Quando apro Internet, le prime notizie che vengono fuori sono spesso sui Linkin Park. È stato così che ho saputo dell’annuncio in quella settimana in cui tutti ne parlavano su Internet.

Ho pensato che la band avrebbe annunciato il ritorno con Mike come vocalist. È stato Chester a insegnarli a cantare. Cantava un pezzo di One More Light che è bellissimo, anche se non sono più riuscita ad ascoltarlo dopo la morte di Chester. Pensavo che se avessero deciso di continuare, non l’avrebbero fatto con una nuova voce.

Sono capitata sul livestream e l’ho vista cantate. Non ricordo che pezzo fosse, non volevo proprio sentirla. In quell’attimo ho sentito la sua voce che, lasciatemelo dire, strideva su una nota molto alta e spento il più velocemente possibile.

Ho pianto.

Una volta Mike ha detto a Chester che una ragazza avrebbe interpretato quei pezzi meglio di lui. Gli piaceva metterlo in difficoltà. Chester m’ha chiamato: «Vuole sostituirmi con una ragazza». «Ma che dici?», gli ho risposto. Mi ha spiegato che alle prove Mike gli aveva detto che «nel caso tu decida di andartene, ti sostituiremo con una ragazza». Chester era sbalordito e ferito.

È una storia che mi torna in mente ora che l’hanno fatto davvero. Ne ho parlato con mio figlio. Non pensavo che l’avrebbero fatto.

Come dicevo prima, credevo che sarebbe stato Mike a cantare e che le canzoni sarebbero state diverse, non con una tonalità così alta e non così rumorose. Ecco, questo mi sarebbe andato bene. Non mi va bene invece che qualcuno lo sostituisca cercando di replicare quel che faceva. Nessuno al mondo ha la sua voce. Ho sentito il risultato ed è nauseante: stanno cercando di replicare lo stile Chester senza riuscirci.

Se avessi la possibilità di dire una cosa alla band sarebbe questa: mi sono sentita tradita. Avete promesso che mi avreste avvisata e non l’avete fatto. Non solo: questo è il modo sbagliato di fare una reunion. Non fatele cantare i pezzi di Chester fingendo che sia questo il modo in cui dovevano andare le cose. Significa farlo scomparire, significa cancellare il passato. Non ripescate le vecchie canzoni, non cercate inediti di Chester. Pubblicatene di nuove. Non fate uscire i pezzi di Chester cantati da Emily.

Da Rolling Stone US.