Serata di sperimentazioni non sempre riuscite a X Factor. Gli undici concorrenti si sono esibiti in due manche nel secondo Live, con la consueta eliminazione finale decisa dai giudici Achille Lauro, Jake La Furia, Manuel Agnelli e Paola Iezzi. Mentre Giorgia ha aperto la trasmissione chiarendo qual è il livello vocale da raggiungere e l’ospite Gaia ha dimostrato che i tanto bistrattati talent qualche opportunità la danno, è cominciata la sfida, per il momento velata da ironie e sorrisi, tra Jake e Lauro.
Il primo ha bombardato il collega di battute e soprannomi (da Leonardo Di Capri a Confettissimo), il secondo non ha risposto su questo piano, ma ha cominciato a minare le sicurezze di alcuni concorrenti avversari. E se Manuel si è ritagliato il ruolo del saggio maestro Miyagi, la più in difficoltà è Paola Iezzi che paga la mancata crescita dei suoi ragazzi. A sorpresa va al ballottaggio la talentuosa El Ma, che si salva, e viene eliminato il prevedibile Pablo Murphy. Non mancano però alti e bassi inaspettati. Andiamo a vedere le pagelle, in attesa della prossima puntata, giovedì 7 novembre, che sarà a tema dance e avrà come ospiti la vincitrice di X Factor 2023 Sarafine e Tananai.
I Patagarri
Squadra di Achille Lauro7,5
«Se non ci sbattono fuori stavolta non ci sbattono fuori più», premette il loro giudice. Poteva diventare il meme della settimana, invece i Patagarri sono una rivelazione. Con sw1n60 di thasup feat Salmo smontano la sovrastruttura trap del pezzo e si impadroniscono dell’essenza melodica portandola nel loro mondo, il jazz, che oltre al talent può trovare comodamente casa tra il pettinato Blue Note di Milano e il trasgressivo Folies Pigalle di Parigi. Band solida, ottimi performer, vedremo se sapranno uscire dalla loro comfort zone. Per il momento, una volta a settimana, una spruzzata di jazz contaminato da mille influenze male non fa. E il loro giudice, Achille Lauro, gongola per la scelta azzeccata.
Lorenzo Salvetti
Squadra di Achille Lauro6-
Il talento conta, ma l’età non è un fattore secondario (lo vedremo anche per El Ma). 100 messaggi di Lazza è una assegnazione rischiosa. Per un 17enne che viene da dimensioni lontane rispetto al rap-trap, poi, è come lanciarlo in un cerchio di fuoco e sperare che ne esca indenne. Lorenzo, che comunque ce la mette tutta, salta fuori un po’ bruciacchiato, ma ancora integro. Lo salva l’avere un’anima che sembra sempre sul punto di esplodere, stavolta tenuta in gabbia da un pezzo troppo serrato per riuscire a far emergere tutta la sua vena romantica.
Les Votives
Squadra di Achille Lauro9
Finora erano stati patinatissimi e chicchissimi. A sorpresa, con Sign of the Times di Harry Styles, scopriamo una deviazione eterea che li rende più profondi e senza perdere potenza. Confermo la valutazione precedente: sono già pronti per palchi più importanti, trainati da un frontman con qualità vocali e carismatiche rare. Avevo anche aggiunto che li avrei preferiti in italiano, visto che nel nostro Paese sarebbero un crack con i pezzi giusti, ma dopo questa esibizione mi hanno fatto ricredere: se hanno degli inediti validi in inglese rischiamo di vederli più all’estero che da noi. L’assolo di chitarra, acidissimo, da solo vale mezza esibizione. Sono stati loro i veri superospiti della serata.
Francamente
Squadra di Jake La Furia6,5
Il passaggio «da cantautrice emozionale e Heather Parisi» promesso da Jake non si è verificato, per fortuna. Si è verificato, però, un altro strano fenomeno: essere a fuoco e provare in tutti i modi a uscirne. Interpretando Mi fai impazzire di Blanco e Sfera Ebbasta riesce nell’harakiri che avevo ipotizzato lo scorso Live, perché se a un pezzo così togli l’energia pop-punk gli lasci poco. Nel complesso funziona? Non tanto. Francamente è credibile lo stesso? Sì. In sintesi: il giudice la mette alla prova seguendo le sue richieste, lei la supera di mestiere e tanto basta per il secondo Live.
The Foolz
Squadra di Jake La Furia4,5
Se ai concorrenti presentati come «i più belli d’Italia» assegni I Was Made for Loving You dei Kiss, puoi farlo per due ragioni: o li vuoi mandare a sbattere, oppure sei così sicuro che tanto il pubblico (al femminile) li voterà che decidi di cazzeggiare per una sera. Per Jake, probabilmente, è la seconda quando gli dice: «Andiamo a fare i tamarri». E loro lo hanno preso in parola: pantaloni in pelle attillati, canottiere e maglie a rete, interpretazione grottesca del rock perfetto per chi si esibisce alla Festa dei single (non a caso è a novembre). Così la loro collocazione discografica è alle sagre della birra. Siccome la band c’è, il frontman pure, forse è il caso che la prossima volta il giudice riapra la playlist Spotify per cercare qualcosa di più raffinato, restando conturbanti, e scrollare alla voce “alternative rock italiano”.
El Ma
Squadra di Jake La Furia5
Mai avrei pensato di darle un’insufficienza, eppure è successo. È vero che in settimana ha avuto problemi alla voce e che Try di Pink se hai delle titubanze si trasforma in un palloncino sgonfio. Però sul palco era più spaesata persino delle Audition. E alla prima difficoltà, ecco che entrano in gioco i 17 anni e la differenza tra passione e lavoro. Non canta male, solo che la differenza tra l’El Ma vista fino a poco prima e quella di ieri sera è spiazzante e anche il pubblico la ha avvertita. Infatti va al ballottaggio, dove riacquista coraggio e tirando fuori gli artigli si va a prendere i voti direttamente tra il pubblico. Si salva, ma tornando indietro e viste le difficoltà, non era meglio cambiare pezzo?
Danielle
Squadra di Manuel Agnelli7
Da Alberto Fortis nel primo Live a Ivan Graziani in questo. Agnelli ha scelto di valorizzarne la natura da cantautore e fa bene, finché dura. L’assegnazione mette in luce il suo timbro agrodolce e in Lugano addio, con il microfono e l’asta come àncora per non perdersi nel mare aperto del palco, sembra più a suo agio. Rispetta un brano difficilissimo da interpretare, perché di un fuoriclasse troppo avanti per i suoi tempi (e sentendo cosa c’è in giro, anche per i nostri), e riesce a farlo suo. Con lui la curiosità è tutta sugli inediti.
Punkake
Squadra di Manuel Agnelli7-
Per suonare Gone Daddy Gone dei Violent Femmes, la scelta di cambiare formazione (il cantante alla chitarra, il chitarrista alla voce, la bassista alla batteria e il batterista allo xilofono) è coraggiosa, anche se sarebbe più indicata come variante estemporanea durante un concerto dal vivo, rispetto a una botta e via in un talent show. Perdono la carica nevrotica del frontman e un po’ di tiro alle percussioni, però dimostrano di essere dei musicisti veri, in chiave punk, e che se hai voglia di fare bordello, senza spaccarti i timpani, loro sono la scelta ideale. Come per Francamente: bell’esperimento e per ora non rischiano, ma in futuro…
Mimì
Squadra di Manuel Agnelli8
Manuel Agnelli apre lo scaffale dei vinili e pesca una chicca del 1971 per cultori come Something On Your Mind di Karen Dalton, che contiene una esortazione perfetta per una 17enne che sta iniziando il suo percorso in un ambiente così imprevedibile e incerto come quello della musica (“didn’t you see, you can make it without ever even trying?”). Lei ha doti notevolissime e la interpreta con personalità. Vogliamo esagerare? Tecnicamente meglio dell’originale. Lo scarto è in quel mal di vivere che fa tremare i polsi e non si augura a nessuno. Altra bella lezione di storia che riconcilia con la musica in tv.
Pablo Murphy
Squadra di Paola Iezzi5,5
Che sia un bravo ragazzo non c’è dubbio. Che abbia doti per lavorare nella musica, pure. Il problema è l’atteggiamento, come gli fanno notare i giudici, ma lui non riesce a svoltare. La positività che esprime è uno scudo rispetto alla tragedia che ha vissuto in passato. Ma spesso è proprio tuffandosi nei meandri più oscuri del proprio inconscio che gli artisti riemergono con delle perle. Tutto sta nel voler compiere quella immersione o meno. A che punto è? Con Mr. Brightside dei Killers l’ha appena accennata. Eliminato, gli mando un abbraccio.
Lowrah
Squadra di Paola Iezzi5,5
L’eccesso di sicurezza è respingente, soprattutto se non porti sul palco qualcosa di così originale e personale da lasciare tutti a bocca aperta. E la sua coach non la aiuta: invece di abbassare un po’ le aspettative sulla performance, la mette di fronte a una montagna da scalare come Man Down di Rihanna. Lowrah avrebbe tutto per spaccare, ma non spacca. Come mai? Si è costruita una scorza troppo dura per far trapelare le emozioni, tranne quelle per la frustrazione di aver ricevuto diverse critiche in settimana. Bella, ma non balla. Per ora.
Achille Lauro
8
Esordisce citando, in omaggio ad Halloween, il “fantasma” di X Factor: «Le brutte intenzioni, la maleducazione». Dopo le Audition di studio, Lauro nei Live è più a suo agio, ha preso le misure della situazione e attacca i concorrenti degli altri giudici con grande astuzia, ma senza colpi bassi. Resiste anche alle provocazioni di Jake perché, da romano, ha interiorizzato il proverbio latino “gutta cavat lapidem” (la goccia scava la pietra). Costante va per la sua strada, fregandosene dei pareri contrari, e portando avanti tutti i suoi ragazzi.
Paola Iezzi
5
È vestita da poliziotta, ma per la seconda volta su due ai Live la multa è costretta a pagarla lei. Perde un altro concorrente, Pablo, e anche Lowrah non se la passa benissimo. Nel pop non le si può insegnare nulla, però è sicura che tutti possano farlo in modo credibile?
Jake La Furia
6,5
Dopo aver trovato in Paola Iezzi, fino agli Home Visit, la perfetta spalla comica, ora è passato alla stand-up e il suo obiettivo preferito è diventato Lauro. Soprannominato Leonardo Di Capri e poi Confettissimo, lo mitraglia di battute fino allo sfinimento. Deve aver fiutato, da buon frequentatore dei peggiori bar di Caracas, che il collega sa bluffare e può essere insidioso nei commenti sui concorrenti. Adesso che entrambi hanno mantenuto le squadre al completo il clima è sereno, ma quando i giochi si faranno seri ci scapperà lo scazzo?
Manuel Agnelli
8
Da amante delle arti marziali, i suoi insegnamenti ai concorrenti sembrano ricalcare la saggezza del maestro Miyagi: «Prima lava tutte le macchine. Poi le lucidi, con la cera. Devi dare la cera con la mano destra e la devi togliere con la sinistra. Dai la cera, togli la cera. Il respiro lo prendi con il naso e lo emetti dalla bocca. Dai la cera, togli la cera. Non dimenticare il respiro, è molto importante». La vittoria non è l’unica cosa che conta, ma se continua a farli esercitare così, vuoi vedere che alla fine salta fuori un karate kid?
Giorgia
8
L’apertura affidata alla voce di Giorgia è come nel salto in alto: piazzare l’asticella ai concorrenti per superare il record del mondo. Nessuno ce l’ha fatta, chiaramente. Lei nel mentre si perfeziona come presentatrice, non sbaglia un intervento, assiste a Jake che prova a bullizzare Lauro e interviene come una insegnate premurosa un attimo prima del disastro quando Lauro che cerca di togliere sicurezze ai concorrenti altrui. Impeccabile.
Gaia
6,5
Reduce dal pezzo pigliatutto dell’estate con Tony Effe, torna a X Factor proprio con Sesso e samba e la sua Dea saffica. A chi dice che i talent non servono a niente, beh, lei dimostra che qualche opportunità ancora la sanno dare. E non tutti possono nascere Lady Gaga.