X Factor 2024, le pagelle del quarto Live: mi scusi, ci sono degli spermatozoi nei miei CCCP | Rolling Stone Italia
Un momento di grande fertilità

X Factor 2024, le pagelle del quarto Live: mi scusi, ci sono degli spermatozoi nei miei CCCP

I Punkcake sbagliano ‘Mi ami?’, ma regalano un meme a Giorgia. Manuel diventa Van Damme, Lauro zitto zitto li salva tutti, e salva pure Paola. Escono Danielle e Foolz. C’è un’artista in sala? Francamente sì. Ospiti della prossima puntata i Coma Cose

X Factor 2024, le pagelle del quarto Live: mi scusi, ci sono degli spermatozoi nei miei CCCP

I Punkcake suonano i CCCP

Foto: Virginia Bettoja

Serata infernale al quarto Live di X Factor, con la “giostra” a doppia eliminazione che fa saltare due concorrenti, rende evidenti le prime tensioni e le conseguenti strategie dei giudici Achille Lauro, Jake La Furia, Manuel Agnelli e Paola Iezzi. Nel live show di Sky (in streaming anche su Now) vengono esclusi nell’Hell Factor alla prima manche i Foolz (che non meritavano) e alla seconda Danielle, ma perché Lauro non ha reagito alle stoccate dei colleghi.

Mentre Jake sembra sul punto di dire “spacco tutto zio” e Paola è sull’orlo di una crisi di nervi per sbloccare le emozioni di Lowrah, si registrano: il primo passo falso di Les Votives e Punkcake, il rinnovarsi del miracolo Patagarri, la nascita di una artista con Francamente e la sbronza più sobria presa da un 16enne (Lorenzo). E se i Negramaro con l’inedito ci sembrano dei Marziani, la prossima puntata arriveranno i Coma Cose.

I Patagarri

Squadra di Achille Lauro
VOTO
7

Riscattano i jazzisti bistrattati da anni e perculati da Giovanni all’heavy sui social (anche se fa molto ridere). Diciamolo subito: passano al quinto Live ed è un miracolo, visto il contesto. Con Summertime di George Gershwin, tra il gypsy e il Dixieland, e un arrangiamento da musical di grande impatto, il cantante sfodera venature blues con una voce pastosa che si rompe e si ricompone come argilla. Agnelli li critica: «A New Orleans c’è un gruppo di ragazzini a ogni angolo di strada che spacca». Ma in Italia? Se ci sono, stanno ben nascosti. E poi, se sono un gruppo jazz, devono diventare pop o rock? Sono il pop e il rock che con loro diventano patagarrici. Comunque vada, è già una vittoria.

Lorenzo Salvetti

Squadra di Achille Lauro
VOTO
5,5

Di solito dopo la prima sbronza si vomita, solo che Lorenzo sembra averla presa di Baileys, non con alcolici da 40 gradi come quelli ingurgitati da Mannarino prima di scrivere Me so ’mbriacato. Così nel ritornello è più arrabbiato che pazzerello (è questa la sua challenge). Canta bene, con il solito stile tra il cantautorale e il new romantic, ma che su un pezzo così ebbro mi catapulta sul bus della gita scolastica. Ricordiamo che ha solo 16 anni? Bene, quindi per stasera prende un Gaviscon e passa la paura (e il bruciore di stomaco).

Les Votives

Squadra di Achille Lauro
VOTO
6-

Puntata di allenamento per questo trio chic rock. Lo chic rimane, il rock pure con un po’ di punk, ma La canzone nostra di Mace feat. Blanco & Salmo, in questa versione, è un bel giocattolo smontato e rimontato senza qualche pezzo. Mantengono l’aura luciferina, il cantante si destreggia con tre voci in una, il batterista picchia come un fabbro, anche se alla fine l’italiano li frega. Eppure, è proprio in questa lingua che potrebbero spaccare da subito e il loro giudice fa bene a forzarli. Per la seconda volta Agnelli critica un concorrente di Lauro (guarda caso il più forte), ma loro sono da finale. La prossima volta pezzi con meno parole e più groove.

Francamente

Squadra di Jake La Furia
VOTO
9

Il brano che porta in apertura merita di essere ricordato (The Rhythm of the Night di Corona), perché Francamente dimostra di essere una cantantessa alla Carmen Consoli – e qui qualcuno storcerà il naso – capace di trasformare anche l’Euro dance in folk. Notevole, poi, l’interpretazione di Blinding Lights di The Weeknd: voce oscura e penetrante, con un turbamento di fondo che rende il tutto magnetico. Di solito non mi spingo a definire artisti i concorrenti dei talent, ma con lei fatico a trattenermi. E quando fanno vedere quanto è puntigliosa in studio, sembra proprio che Francamente possieda il demone del perfezionismo. Che unito al talento…

The Foolz

Squadra di Jake La Furia
VOTO
6

Suonano la 90MIN di Salmo nella loro miglior versione ai Live e vengono subito eliminati. Una beffa, anche se il televoto, così a freddo, deve aver tenuto conto di tutto il loro percorso ondivago. Stavolta hanno fatto vedere la miglior versione dei Foolz, con un sound solido e un’ottima energia, e non meritavano di uscire. Purtroppo, la loro esperienza a X Factor rimane un coitus interruptus (vedi Punkcake).

Danielle

Squadra di Manuel Agnelli
VOTO
5

Molto meglio con Il mare d’inverno nella prima manche che in Fegato, fegato spappolato di Vasco Rossi nella seconda. Sulle ballad, che siano cantautorali o rock, Danielle è a fuoco. In pezzi che lo costringono a tirar fuori qualche nevrosi in più si perde. Non è solo la presenza di fronte alla telecamera il problema, ma che si specchia nel suo laghetto come Narciso. Col rischio che, come da mito, quando le ninfe chiedono com’è Danielle, il laghetto risponda: «Ma ero io che mi specchiavo in lui». Stessa storia al ballottaggio con Sfiorivano le viole di Rino Gaetano. Si specchia nella telecamera, ma i votanti non si rispecchiano in lui.

Punkcake

Squadra di Manuel Agnelli
VOTO
4

I Punkcake fanno i Punkcake, ok. Ma i Punkcake sono credibili nella loro versione di Mi ami? dei CCCP? No, perché prendere un brano punk industrial ossessivo e alienante e cucirgli addosso un vestito più presentabile di punk-rock goliardico lo spoglia di buona parte dello charme. Persino Damiano, che di solito aggiunge alla performance un grado di imprevedibilità, è apparso bloccato in una camicia di forza, più che in uno spermatozoo. Bisognerebbe ricordare quanto conta in pezzi così la voce salmodiante e ipnotica di Giovanni Lindo Ferretti, ma questa è un’altra storia. Stavolta punk senza infamia e senza lode.

Mimì

Squadra di Manuel Agnelli
VOTO
7,5

Nella prima manche con Figures di Jessie Reyez riempie palco e cuore. Mentre con La sera dei miracoli, dove poteva schiantarsi vista la delicatezza e la potenza del brano, si riprende nel ritornello dopo essersi mangiata un po’ troppo le parole nella prima strofa. Poi, però, la città si muove eccome: estensione, potenza, dinamica, emotività, tutto giusto. Con un timbro graffiato che esce direttamente da un giradischi. Mimì, parla meno e canta di più.

Lowrah

Squadra di Paola Iezzi
VOTO
4

Ormai la sua avventura a X Factor è come quella dell’ultimo dei mohicani. Con If I Were a Boy di Beyoncé si appoggia sulla tecnica senza sussulti emotivi. E con Someone You Loved di Lewis Capaldi? Pure, con scenografia alla Frozen. Interpretazione da film fantasy più che da ballad super pop. Ha avuto un problemino alla voce in settimana? Poteva essere l’occasione per far emergere qualche sofferenza. Invece ha la scorza più dura del previsto ad aprirsi e questo la penalizza. Al ballottaggio si salva per la clemenza di Lauro che chiama il tilt. Alla sua giudice, invece, provo a dare un consiglio: farle cantare Sinéad O’Connor, no?

Achille Lauro

VOTO
8

Mi stupisco di me stesso. Voti così alti ad Achille Lauro non mi sarei aspettato di darli. Però se li merita, perché dopo quattro Live ha azzeccato tutto e ha ancora i tre concorrenti in gara al quinto. Gli altri giudici se ne accorgono e sparano senza pietà sui suoi ragazzi. Lui a tratti sembra risentito, al secondo ballottaggio è quasi sul punto di vendicarsi (di Agnelli), ma resiste alla tentazione. E quando cita l’Apocalisse di Giovanni ci invita a interrogarci sul destino di questo giudice atipico con allievi altrettanto atipici.

Paola Iezzi

VOTO
5

«Se riuscirai a conquistare anche solo una persona, avrai vinto», dice a Lowrah prima del Live. Una vittoria personale sì, ma a X Factor con un voto del pubblico vai a casa. Così è sempre al ballottaggio. Ce la mette tutta per tirare fuori emozioni dalle sue esibizioni, ma sembra un’impresa molto ardua. Chi la dura la vince, anche se qui dura ancora poco.

Foto: Virginia Bettoja

Jake La Furia

VOTO
5-

Cappellino di Joker in testa, ma niente raffica di battute e di soprannomi a Lauro come nelle scorse puntate. Sembra costantemente sul punto di esplodere, come quando eliminano i Foolz, ma trattiene il Dogo che gli alberga dentro. Non dovrebbe rischiare di perdere Francamente prima della finale, salvo follie, anche se sarebbe bellissimo vederlo rovesciare il tavolo dei giudici al grido di “riempio il posto e dopo spacco tutto zio”.

Manuel Agnelli

VOTO
5,5

Da Maestro Miyagi, saggio e didattico, si trasforma in Van Damme sferrando colpi verso i concorrenti di Lauro e la discografia attuale: «Dobbiamo cambiare la schifezza che ci stiamo bevendo negli ultimi anni» ha tuonato, dopo aver ribadito: «A me della gara non me ne frega un cazzo». Eppure, ora che il tempo stringe, i suoi concorrenti li difende per portarli in fondo a ogni costo. Ma sostenere che Danielle ha cantato bene Fegato, fegato spappolato non si può sentire.

Foto: Virginia Bettoja

Negramaro

VOTO
9

Sono il crash test per collaudare l’X Factor Arena e le potenzialità di palco, luci, suoni ed entusiasmo del pubblico (che nessun altro eguaglierà). Marziani, singolo tratto dall’album Free Love presentato dal vivo per la prima volta, li fa tornare al rock melodico che li ha consacrati, con una spruzzata dark in linea con il revival della new wave. Con La prima volta e Nuvole e lenzuola ricordano a tutti che il repertorio è quello che conta per rimanere nel tempo. Lanciano il disco che uscirà il 25 novembre e ospiterà Tiziano Ferro, Malika Ayane, Elisa, Niccolò Fabi e altri, oltre a riportarli nei palazzetti.

Giorgia

VOTO
7

Ci regala il video social. Attorniata dai Punckake vestiti da spermatozoi in girotondo esclama: «È un momento di grande fertilità». Utile a X Factor e alle redazioni di tutti i siti.