X Factor 2024, le pagelle della semifinale: Achille Lauro li ha fregati di nuovo | Rolling Stone Italia
Il penultimo bacio

X Factor 2024, le pagelle della semifinale: Achille Lauro li ha fregati di nuovo

Dal Sanremino con l’orchestra escono vivi tre concorrenti del giudice tale e quale a Giovanni Vernia. A contrastarli solo Mimì e la sua voce. Eliminati Francamente, nonostante ‘L’ultimo bacio’ apprezzato da Carmen, e i Punkcake, che spaccano una bottiglia in testa a Manuel Agnelli. Polemichetta sulle donne che non votano le donne. In finale ci va anche Robbie Williams

X Factor 2024, le pagelle della semifinale: Achille Lauro li ha fregati di nuovo

Achille Lauro a X Factor

Foto: Virginia Bettoja

Siamo quasi alla fine del viaggio, baby! Sul palco dell’X Factor Arena si alza l’asticella durante la semifinale su Sky (e in streaming su Now) con l’orchestra, due manche e una doppia eliminazione sanguinosa. Fra i giudici: Achille Lauro salva tre concorrenti e gongola, Paola Iezzi si trasforma in mental coach, Jake La Furia esorcizza in modalità cattivo di Austin Powers, Manuel Agnelli è sempre più ecumenico.

Le esibizioni? Mimì va al ballottaggio anche se ha una voce pazzesca, i Patagarri si avviano da favoriti in Piazza Plebiscito, e Lorenzo Salvetti si salva grazie alle “lorenzine”. Vengono eliminati i Punkcake, i cavalli di Troia del punk, e Francamente che si indigna per le poche donne (una) in finale. Così, quando stancamente Gazzelle canta il nuovo singolo, tutti già pensano a come arrivare a Napoli il 5 dicembre. Ah, nel caso non vi avessero avvisato: l’ospite sarà un certo Robbie Williams.

Les Votives

Squadra di Achille Lauro
VOTO
7-

Partire con Almeno tu nell’universo di Mia Martini, un pezzo difficilissimo e in italiano (dove faticano) non è il massimo. Rispettano il brano, monumentale, che nasconde mille insidie, e il cantante incespica soltanto sulla strofa del cantato. Non la loro migliore esibizione, anche se musicalmente sempre di livello. Si riprendono con Crazy dei Gnarls Barkley trasportandolo su un terreno a loro più congeniale, tra alt rock e blues (è la formula dello chic rock?), e dove il cantante riesce a sprigionare la sua notevole estensione vocale. Sono in finale e se la giocano.

I Patagarri

Squadra di Achille Lauro
VOTO
8

Ma quanti sono i jazzisti in Italia che li votano? A parte gli scherzi, vanno oltre a un genere troppo spesso bistrattato e che, invece, dimostra quanto sia versatile. La loro Can’t Help Falling In Love è una suggestione rispetto a quella di Elvis, con il solo di sax a impreziosire un arrangiamento elegante. Il cantante, con quel timbro waitsiano, rende il pezzo meno etereo e più metropolitano. Sono ottimi musicisti e con l’orchestra si fondono alla perfezione. Vanno in finale senza bisogno della seconda cover e sono i favoriti. Non ci credete? Se scommettete e vincete vi mando l’Iban per versarmi la percentuale (se perdete non vi rimborso).

Lorenzo Salvetti

Squadra di Achille Lauro
VOTO
6-

«Il profetico arrivo del bambinello» invocato da Lauro, si è avverato? Stavolta no. Rimane schiacciato dalla potenza emotiva ed espressiva che richiederebbe Caruso di Lucio Dalla (virare su Samuele Bersani, no?). Stesso discorso con Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni. Vocalmente ha fatto fatica, senza neppure scomodare paragoni con l’originale, pur rimanendo credibile. Ma che je frega? Va in finale e dopo la chiusura del programma è consapevole che le “lorenzine” sono già pronte al Panchina Tour.

Francamente

Squadra di Jake La Furia
VOTO
7

Il suo giudice l’ha messa nelle condizioni migliori per strappare un biglietto di sola andata per Napoli ma, probabilmente, delle assegnazioni così telefonate l’hanno un po’ penalizzata. In Per Elisa di Alice ha proseguito nel solco delle sonorità di Battiato che le sono congeniali, ma senza sfondare. Con L’ultimo bacio idem. E forse è apparsa fin troppo a proprio agio e priva di quel mordente che poteva convincere più di telespettatori a votarla. «Che ci sia solo una donna in finale è una sconfitta», ha tuonato dopo il verdetto. Ma le donne votano per le donne? Intanto per lei ha votato Carmen Consoli con un endorsement. Vale la vittoria.

Punkcake

Squadra di Manuel Agnelli
VOTO
5,5

Il gioco è bello quando dura poco. Si dice così? Nonostante qualche clichè di troppo, sarebbe stato interessante vedere cosa avevano in serbo per la finale. My Way di Frank Sinatra, via Sid Vicious, gliela abbiamo chiamata dal terzo Live. Peccato fosse già così grottesco il precedente che per sfruttare l’effetto sorpresa sarebbe stato meglio non ricalcarlo. Ma se è valsa la soddisfazione di spaccare una bottiglia (di scena) in testa a Manuel, allora ben venga. Gift Horse degli Idles è l’autobiografia del loro percorso a X Factor. Sono i cavalli di Troia di questa edizione. E un loro concerto fuori dalla tv me lo godrei, anche senza pogare.

Mimì

Squadra di Manuel Agnelli
VOTO
10

Ragazzi, questa a 17 anni ha una voce portentosa. Pochi dubbi. Canta Strange Fruit di Billie Holiday, un pezzo del 1939 che è un simbolo contro la segregazione razziale, riuscendo a restituirne tutta la forza emotiva. E sulle note di Mi sei scoppiato dentro il cuore fa vibrare l’X Factor Arena con i suoi saliscendi. Se Mina era di fronte alla tv – o la sentirà poi – sono certo che l’avrà applaudita (verso la finale ho un po’ troppe certezze, sarà l’entusiasmo). Comunque, nonostante due esibizioni da incorniciare, va al ballottaggio. Cosa ha cantato per salvarsi? La sera dei miracoli. E come l’ha cantata… da sentire e risentire. Si salva, va in finale, ma vince solo se i jazzisti, il 5 dicembre, sono tutti impegnati in qualche locale.

I giudici di X Factor in semifinale (sì, quello è Jake La Furia). Foto: X Factor/Sky

Achille Lauro

VOTO
9

A furia di criticarlo, percularlo e bullizzarlo, porta tre concorrenti in finale e a questo punto, come giudice, ha già vinto. Con I Patagarri e Les Votives il lavoro migliore, li ha resi già pronti per il mercato discografico. Con Lorenzo, più acerbo, è stato furbo ad associarlo al miglior cantautorato italiano per compensarne le mancanze. In finale, in segno di sfregio verso chi lo ha attaccato, può mandare Giovanni Vernia, suo imitatore al GialappaShow.

Paola Iezzi

VOTO
8

Senza concorrenti, coccola tutti gli altri e diventa una sorta di mental coach. Alla fine, quando si parla di empowerment femminile, si infervora e lancia un appello alle donne che criticano e non votano le donne. Non lo fa spesso, ma quando si incazza non vorrei essere nei paraggi.

Jake La Furia

VOTO
7-

Dopo la scazzottata con Lauro nella puntata precedente, si veste da dottor Male di Austin Powers, forse un modo per esorcizzare le negatività. Non a caso è il Live dove è stato più zen, nonostante l’eliminazione di Francamente. Chissà se nei camerini, dopo essersi tenuto tutto dentro, ha spaccato anche lui, come i Punkcake, una bottiglia (vera) in testa a qualcuno.

Manuel Agnelli

VOTO
7,5

Carica di responsabilità Mimì, 17 anni, e potrebbe sembrare esagerato. Ma lei, invece di ritrarsi, sfodera gli artigli e, con delle corde vocali come quelle che si ritrova, mette il turbo. Quando critica Lorenzo ha ragione, ma neppure le sue bordate possono farci niente contro le “lorenzine”. Alla fine si prende anche del «vecchio nonno rimbambito» dai Punkcake e non li accoppa direttamente sul palco. Un Manuel ecumenico si avvia alla finale col sorriso.

Gazzelle

VOTO
6-

Presenta Come il pane, nuovo singolo che esce proprio oggi, che rientra nel suo stile elettropop-indie in salsa romana. Con questo brano, viene da chiedersi, avrebbe passato le selezioni di X Factor? Non è detto, benché sia apprezzabile per chi conosce il suo percorso. Meglio dal punto di vista musicale che del testo. Dice di essere stanco, ma di fare che?

Giorgia

VOTO
8

Se il prossimo anno Giorgia conduce, ve lo dico, o le pagelle non le faccio oppure copio e incollo un 8 fisso. Carica senza esaltarli i concorrenti dietro le quinte, apre cantando Gocce di memoria e con la voce fa quello che le pare, conduce senza sbavature e alla semifinale è diventata virtuosa pure in questo campo. In finale mettetele una buccia di banana sul palco…