«Non saranno concerti turbolenti come quelli di un tempo», ha detto Noel Gallagher a proposito della reunion degli Oasis, mentre si trovava alla National Portrait Gallery di Londra per l’inaugurazione della mostra Legends di Zoe Law, che comprende un suo bel ritratto e per la quale ha creato una versione ambient di Champagne Supernova lunga sei ore (ne abbiamo scritto qui).
«Abbiamo superato i 50 anni, siamo troppo vecchi per quelle cose, non ci saranno né litigi, non ci saranno scazzottate. È il giro d’onore della band».
In quanto a mamma Peggy, a cui alcuni hanno attribuito il merito di aver fatto riconciliare i figli, i Gallagher vorrebbero portarla a vedere il concerto di Dublino, essendo lei irlandese. Ma, dice Noel, a mamma «non frega un cazzo» della reunion. «A lei non è mai fregato un cazzo. Mai. Sai come sono le mamme irlandesi, no? Quando le abbiamo detto che ci saremmo rimessi assieme, ha detto: “Bene, è una bella cosa”. Fine della storia».
Parrebbe più contento della reunion Alex James dei Blur, che ha raccontato il ritorno della sua band nel libro Over the Rainbow e che in un’intervista col Guardian ha parlato tra le altre cose anche degli Oasis: «Sono strafelice per loro. Sono grandi. Mi piacciono. Sai, ci sono persone – non faccio nomi – che vedi entrare in una stanza e pensi: oh no, cazzo, c’è anche lui. Non succede quando arriva uno di loro due. Liam è un cantante incredibile, non può fare a meno di essere una rockstar. Ed è bello che abbiano aspettato a fare la reunion dopo che l’abbiamo fatta noi. È segno di buona educazione».
La scorsa settimana gli Oasis hanno aggiunto al tour mondiale del 2025 anche uno show a Seul e due a Tokyo. Sono ora 41 concerti previsti, da quello del 4 luglio a Cardiff a quello del 23 novembre a San Paolo.