La campagna di disinformazione sugli incendi di Los Angeles | Rolling Stone Italia
È tutta colpa di

La campagna di disinformazione sugli incendi di Los Angeles

Per Elon Musk e non solo la colpa è di chi implementa campagne di inclusione dei gay tra i vigili del fuoco. Altri dicono che i fuochi sono stati appiccati dall’élite di Hollywood per coprire i crimini di Diddy. Breve rassegna delle teorie del complotto sui roghi californiani

La campagna di disinformazione sugli incendi di Los Angeles

L’effetto dei roghi a Palisades, 8 gennaio 2025

Foto: Jay L. Clendenin/Getty Images

Una stagione particolarmente arida e venti fortissimi stanno alimentando gli incendi che hanno devastato una parte di Los Angeles. Si contano per ora cinque morti, mentre 130 mila residenti di varie aree della California meridionale hanno dovuto lasciare le loro abitazioni. Secondo le stime ufficiali, almeno 2000 edifici sono stati distrutti e sul campo ci sono 7500 vigili del fuoco. Chi abita in zone non interessate dagli incendi ha comunque a che fare col fumo, il cielo offuscato, la ricaduta delle ceneri. Ci si aspetta che il conto delle vittime possa salire giacché due grossi incendi sono ancora fuori controllo.

E intanto online da una parte ci sono i residenti di Los Angeles che condividono link di mutuo soccorso e appelli di aiuto, dall’altra gli incendi sono diventati argomento buono per campagne di disinformazione e teorie del complotto.

La colpa è delle politiche di inclusione dei gay

A meno di due settimane dall’insediamento di Donald Trump, politici e opinionisti repubblicani non hanno abbandonato la retorica elettorale e danno la colpa degli incendi alle misure cosiddette Diversity, Equity, and Inclusion (DEI) adottate dalla città di Los Angeles. Elon Musk ha condiviso un post in cui la colpa dei roghi è attribuita a Kristin Crowley, la donna che sta a capo del Los Angeles Fire Department, e alle sue politiche inclusive. Scrive, giocando con la sigla DEI e la parola DIE (morire): «DEI means people DIE».

Lo dice anche Megyn Kelly, giornalista e conduttrice televisiva diventata podcaster conservatrice: «Negli ultimi anni la priorità della capa dei vigili del fuoco di L.A. non è stata riempire gli idranti, ma la diversità. Chi se ne frega se il capo dei pompieri è gay. Mi spiace, ma mi interessa con chi va a letto. Vuole gentilmente spegnere gli incendi, signora? Questa è la cosa importante».

I vigili del fuoco hanno ammesso di essere stati messi in difficoltà dagli incendi, ma non c’è alcuna prova del fatto che il Los Angeles Fire Department non sia stato messo nelle condizioni di contenere gli incendi a causa delle iniziative DEI.

La colpa è del governatore Newsom

Trump ha attributo la colpa degli incendi all’amministrazione Biden e ai liberal californiani, e in particolare a Gavin Newsom, governatore dello Stato. «Il governatore Gavin Newscum (non è un refuso, ma un gioco di parole volgare, ndr) si è rifiutato di sottoscrivere la dichiarazione di ripristino delle acque che avrebbe permesso a milioni di galloni d’acqua, provenienti dalle piogge e dallo scioglimento delle nevi del Nord, di fluire quotidianamente in molte zone della California, comprese le aree che attualmente stanno bruciando in modo apocalittico», ha scritto il presidente eletto su Truth.

Esperiti della materia e l’ufficio di Newsom affermano che la dichiarazione di ripristino delle acque a cui fa riferimento Trump non esiste. Il governatore ha chiesto al presidente entrante di concentrarsi sui problemi reali.

La colpa è di Sean “Diddy” Combs

E poi c’è TikTok, dove la discussione sugli incendi si è saldata alle vicende di Sean “Diddy” Combs, il rapper e discografico arrestato lo scorso 16 settembre con l’accusa, tra le altre cose, di violenza sessuale e tratta di esseri umani a scopo sessuale, accuse che Diddy ha respinto. Il suo arresto ha scatenato le più varie teorie su attori, produttori e star d’ogni tipo che sarebbero coinvolte nei crimini. Secondo una di esse, gli investigatori avrebbero trovato un tunnel sotterraneo che collegherebbe la casa di Combs alla Playboy Mansion, passaggio segreto che la polizia non ha trovato.

Dopo gli incendi nella zona di Palisades, una nuova teoria è stata avanzata: il rogo sarebbe stato appiccato per distruggere le prove del caso Combs e i suoi tunnel segreti. Altri dicono che il fatto che siano state distrutte tante case di star di Hollywood è la prova del fatto che gli incendi sono un modo per proteggerle.

La colpa è dei tagli al budget

Su Facebook, X e Instagram molti utenti hanno puntato il dito contro la riduzione del budget del Los Angeles Fire Department di 17,6 milioni di dollari avvenuta mesi fa. Secondo Fox News, la città avrebbe dato la priorità all’aiuto dei senzatetto. Per la testata Mother Jones, bisogna invece tenere conto dei cicli di bilancio: i salari dei vigili del fuoco sarebbero stati aumentati nel 2024 e il taglio del budget non sarebbe drammatico, ma solo del 2%. Politico fa notare che fondi extra nonn sono stati stanziati giacché si era in una fase di contrattazione. Karen Bass, sindaca di Los Angeles, ha respinto con forza la teoria secondo cui non c’è stato modo di arginare gli incendi a causa dei tagli: «Nessuna riduzione ha avuto un impatto». Il politico democratico Brad Sherman ha detto alla CNN che la riduzione di cui si parla era relativa all’addestramento nel corso del 2025 e quindi non ha nulla a che fare con l’attuale situazione. «I tagli non saranno confermati, credo, e sono stati forse sconsiderati, ma non sono il motivo del disastro di Palisades».

Tutti hanno qualcuno a cui dare la colpa: l’élite segreta di Hollywood, politiche sull’acqua inesistenti, fondi spariti. Le vere ragioni degli incendi sono altre. Lo stato di estrema siccità ha reso la boscaglia estremamente suscettibile alle scintille e i venti di Santa Ana hanno propagato le fiamme spirando a quasi 160 chilometri orari. È evidente che il disastro ha a che fare col cambiamento climatico, che i politici di destra ignorano, negando che abbia a che fare col crescente numero di disastri naturali che si registrano negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. Il cambiamento climatico non è una teoria. È qui ed è la causa delle fiamme che stanno devastando una parte di L.A. Il modo migliore per aiutare chi sta sul campo non è diffondere accuse, voci o teorie del complotto infondate, ma lavorare per risolvere il problema che abbiamo sotto gli occhi.

Da Rolling Stone US.