Roberto Vecchioni: «C’è troppa violenza sociale nelle canzoni di alcuni rapper che i giovani ascoltano» | Rolling Stone Italia
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Roberto Vecchioni: «C’è troppa violenza sociale nelle canzoni di alcuni rapper che i giovani ascoltano»

Alla trasmissione ‘In altre parole’ di Gramellini (di cui è ospite fisso), il cantautore ha commentato il clima dietro fatti recenti, come quelli di Capodanno in piazza Duomo a Milano e l’attacco a una ragazza all’Alcatraz

Roberto Vecchioni: «C’è troppa violenza sociale nelle canzoni di alcuni rapper che i giovani ascoltano»

Roberto Vecchioni

Foto: Fabio Leidi

Durante la puntata di ieri (sabato 18 gennaio) della trasmissione di Massimo Gramellini su La7 In altre parole (di cui è ospite fisso), Roberto Vecchioni ha commentato il clima dietro fatti come quelli di Capodanno in piazza Duomo a Milano e la denuncia di una ragazza circondata all’Alcatraz.

«Comincia anche a Milano il problema delle seconde generazioni», ha introdotto la questione Gramellini, «cioè questi ragazzi che non hanno più una radice nei Paesi del Nordafrica in cui erano nati i loro genitori, ma non si sentono neanche italiani – ricordate quelli che a Capodanno gridavano: “Odio l’Italia” –, quindi sono una terra di nessuno, carichi di rabbia e di frustrazione.Ecco, in tutto questo il governo propone questo DDL sicurezza».

«Io non sono un sociologo, questo è ovvio», ha affermato Vecchioni. «Come dicevi questi ragazzi sono tra l’incudine e il martello, non hanno radici e non hanno futuro. E questa scuola non li aiuterà sicuramente. Però la seconda cosa che mi viene in mente, e che fa parte della mia professione, è che c’è troppa rabbia sociale e violenza sociale nelle canzoni di molti rapper che loro ascoltano e seguono. Perché il loro modo di vivere corrisponde alla violenza e a quel “tutto è mio” nelle canzoni di certi rapper. Ora se tu ricordi, e tutti ricordiamo, le canzoni di Vasco Rossi e Fabrizio De André: anche loro erano “contro”, mazza se erano “contro”, però non hanno mai parlato di violenze o cose simili. Ricorda una frase bellissima scritta da Vasco e poi cantata da Patty Pravo: “La cambio io la vita che / non ce la fa a cambiare me”. Non per prendere tutto quello che voglio io quando lo voglio io, non per prendere tutto quello che voglio prendere, no! Per prendere quello che ho il diritto di prendere. Vasco è un genio».

«Tu dici: De André e Vasco Rossi – perché ovviamente per modestia non hai citato i presenti – avevano una forma di rabbia luminosa, mentre tu qui vedi una rabbia, buia, cupa, senza sbocchi», sottolinea Gramellini.

«Sì, molto», spiega Vecchioni. «Purtroppo questi ragazzi, molti ragazzi che non per colpa loro sono incolti, non per colpa loro sono in mezzo al deserto praticamente, seguono queste avventure tragiche che gli vengono raccontante da alcuni, non tutti, i rapper».

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