A Sanremo 2025 l’israeliana Noa e la palestinese Mira Awad canteranno ‘Imagine’ | Rolling Stone Italia
Il Festival che verrà

A Sanremo 2025 l’israeliana Noa e la palestinese Mira Awad canteranno ‘Imagine’

Il Festival inizierà con un auspicio di pace. Noa ha sempre criticato la visione «arrogante, suprematista, militarista» del governo Netanyahu, ma anche chi «va in piazza a urlare “Dal fiume al mare” senza ricordare il diritto di Israele ad esistere»

A Sanremo 2025 l’israeliana Noa e la palestinese Mira Awad canteranno ‘Imagine’

Noa

Foto: Giuseppe Di Salvo

Martedì 11 febbraio durante la prima serata del Festival di Sanremo, l’israeliana Noa e la palestinese Mira Awad duetteranno sulle note di Imagine di John Lennon, un chiaro riferimento alla guerra e Gaza e alla speranza che la tregua regga. Lo riporta Repubblica.

Il rapporto fra le due cantanti risale a molti anni fa. Nel 2002 hanno cantato assieme We Can Work It Out dei Beatles a Taratata, nel 2009 hanno partecipato a Eurovision Song Contest in rappresentanza di Israele con There Must Be Another Way. Non hanno mai smesso di collaborare.

Molto nota nel nostro Paese dove si esibisce spesso e dove ha raggiunto grande popolarità grazie alla colonna sonora del film di Roberto Benigni La vita è bella, Noa è stata insignita nel 2018 con l’onorificenza di Commendato dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. È da sempre impegnata in iniziative per la pace e attiva nel dialogo tra i due popoli. Da prima dell’invasione a Gaza critica il governo Netanyahu.

«Stiamo vivendo un orrore di proporzioni inimmaginabili», ha detto dopo il 7 ottobre, visibilmente scossa. Ma, ha aggiunto, «voglio che finisca l’occupazione, non voglio conquistare un altro popolo, non voglio che sia in miseria. Voglio che sia felice. So che il suo benessere è il mio benessere».

A febbraio 2024 ha detto a Repubblica che «dopo il 7 ottobre ci hanno chiesto, mi hanno chiesto, se finalmente fossi “rinsavita”: da cosa? Dalla mia fede nell’umanità e nel dialogo? Quel giorno, nel sangue, è crollata la mia visione o piuttosto quella arrogante, suprematista, militarista che da anni questo Paese segue?». Ma, ha aggiunto, le idee esposte in Europa e negli Stati Uniti da liberal e progressisti, che pensava fossero «compagni di strada», è stata scioccante.

«Ci siamo sentiti abbandonati, traditi, non riconosciuti come vittime: solo perché israeliani. Non c’è il bianco e il nero nella vita: se scegli di stare da una parte, senza guardare l’altra, se squalifichi l’altro, non puoi dire che credi nella pace e nella convivenza. Andare in piazza a urlare “Dal fiume al mare” senza ricordare il diritto di Israele ad esistere, e ad esistere in questa terra, significa propagandare odio. Esattamente come fanno quelli che vorrebbero cancellare i palestinesi da questa stessa terra».

Noa & Mira Awad - There Must Be Another Way (Israel)

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