Negli anni ’80 e ’90 uscivano raramente autobiografie delle grandi rockstar. Ogni tanto ne spuntavano di notevoli come I, Me, Mine di George Harrison (1980), I Need More di Iggy Pop (1982) o Crazy From the Heat di David Lee Roth (1997), ma solo negli anni 2000 questo genere di libro ha iniziato a comparire con regolarità tra i best seller grazie a opere importanti come Scar Tissue di Anthony Kiedis, Chronicles di Bob Dylan, The Autobiography di Eric Clapton, Life di Keith Richards e Just Kids di Patti Smith.
Negli ultimi anni tantissimi hanno messo nero su bianco le loro memorie, da Bruce Springsteen a Cher passando per Billy Idol, Debbie Harry, Elton John, Gregg Allman, Neil Young, Brian Wilson, Mike Love, Rod Stewart, Morrissey, Johnny Marr, Thurston Moore, Kim Gordon… Non mancano però quelli che potremmo chiamare ritardatari ostinati. |Qui di seguito ce ne sono otto. Abbiamo cercato di individuare i motivi per cui non hanno ancora condiviso le loro storie e di indovinare se lo faranno mai.
Mick Jagger
Perché non esiste l’autobiografia? Negli ultimi decenni Jagger è arrivato a tanto così dal pubblicarla. Ha persino siglato un accordo con un editore e scelto un ghostwriter, ma si è tirato indietro all’ultimo momento. «Quando ho iniziato a lavorarci sul serio, non me la sono sentita di rivivere la mia vita», ha spiegato nel 2021. «Mi son detto che quella roba non m’interessava e ho restituito i soldi. Non puoi scrivere un’autobiografia in una settimana. Ci vuole del tempo. Bisogna rivivere un sacco di emozioni, di amicizie, di alti e bassi… e a me non andava».
Uscirà mai? Improbabile. Solo nel 2024 i Rolling Stones hanno incassato qualcosa come 235 milioni di dollari facendo 20 concerti. I soldi che Jagger potrebbe guadagnare se pubblicasse un grande best seller non sfiorano neanche lontanamente questa cifra, e poi ci vorrebbero molto più lavoro e impegno. Per giunta, Jagger ha vissuto molte vite negli ultimi 80 anni. Sono un sacco di ricordi che probabilmente non ha alcuna voglia di rivivere. Abbiamo le autobiografie di Keith Richards, Ronnie Wood e Bill Wyman, oltre a tantissimi altri libri sugli Stones: accontentiamoci.
Ringo Starr
Perché non esiste l’autobiografia? George Harrison ha pubblicato I, Me, Mine nel 1980 e Paul McCartney ha collaborato nel 1993 con Barry Myles per Many Years From Now, che non è tecnicamente un’autobiografia, ma si basa su 35 ore di interviste ed è stato autorizzato da Macca. Starr, invece, si è rifiutato di scrivere un suo libro. «Me l’hanno chiesto, ma vogliono che parli solamente di otto anni», ha detto nel 2012, riferendosi al periodo trascorso in una rock band piuttosto nota degli anni ’60. «E io insisto a dire che ci sarebbero da riempire cinque volumi con quello che ho fatto prima ancora di entrare nel gruppo».
Uscirà mai? Sarebbe una mossa eccezionalmente perversa se Starr pubblicasse cinque volumi che non portano il lettore nemmeno fino al 1962. E, anche se ci piacerebbe tanto leggere un libro su Rory and the Hurricanes, non c’è molto mercato per un volume del genere. Se mai Starr dovesse cambiare idea, probabilmente dovrebbe cedere e dedicare almeno metà del libro ai Beatles. Non sembra avere intenzione di farlo adesso, ma a 84 anni il tempo stringe. Noi siamo pronti a scommettere che non accadrà.
Stevie Nicks
Perché non esiste l’autobiografia? Per farla breve: non vuole far incazzare mezzo mondo. «Non siete pronti per la mia autobiografia, ve lo garantisco», diceva a Billboard nel 2014. «Tutti gli uomini che ho frequentato ormai sono alla terza moglie, e le loro mogli hanno tutte meno di 30 anni. Se dovessi scrivere ciò che è accaduto davvero dal 1972 a oggi, molte persone si arrabbierebbero con me. Lo farò, ma fra un bel po’. Scriverò un libro solo quando tutti saranno così anziani da fregarsene. Tipo: “Ho 90 anni, chi se ne frega di quel che scrivi sul mio conto”. Sono una persona leale, specialmente nei confronti delle persone a cui voglio bene e cui ne vorrò sempre».
Uscirà mai? Una mossa intelligente sarebbe scrivere il libro e tenerlo nel cassetto fino a quando tutti quelli che potrebbero offendersi non ci saranno più. Se inizierà solo dopo che tutti i suoi ex saranno morti o vecchissimi, probabilmente il libro non uscirà mai. Lo diamo massimo al 50%.
Billy Joel
Perché non esiste l’autobiografia? Nel 2011 Joel ha ricevuto un anticipo di tre milioni di dollari da Harper Collins e ha collaborato con l’ex giornalista di Rolling Stone Fred Schruers a un’autobiografia intitolata The Book of Joel. Quando mancavano due mesi all’uscita del libro e le copie erano già in stampa, il musicista ha restituito i soldi e annullato tutto. «Ho dovuto lavorare alla stesura del libro per capire che non m’interessa parlare del passato e che la rappresentazione migliore della mia vita e dei suoi alti e bassi è stata e continua a essere la mia musica». Tre anni più tardi, Schruers ha rielaborato quel materiale per Billy Joel: The Definitive Biography.
Uscirà mai? Per una persona immensamente ricca come Joel, tre milioni di dollari sono spiccioli. Li guadagna con un concerto allo stadio. Se non era interessato nel 2011, molto difficilmente lo sarà nel 2031, a meno che non sia in vena di nostalgia e desideri raccontare la sua storia prima che sia troppo tardi. Ma le probabilità sembrano scarse.
Robert Plant
Perché non esiste l’autobiografia? Plant ha lo stesso problema di Ringo: gli editori sono interessati soltanto a una parte della sua vita. E in quel periodo sono successe un sacco di cose assurde che lui non è particolarmente desideroso di rivangare. «Rappresentavamo una sfida all’ordine costituito», ha detto Plant a Classic Rock nel 2017. «Quindi, davvero vogliamo andare da un editore a raccontare le nostre storie? Voglio dire, per cosa o per chi? Quelle storie sono ben chiuse nella mia memoria, tra le mie orecchie che diventano sempre più grandi. Quindi fanculo. C’è tanta roba là dentro e lì resterà».
Uscirà mai? Quando Plant non vuole fare qualcosa, non la fa. Punto. Un tour di reunion dei Led Zeppelin gli farebbe guadagnare molto di più di qualsiasi libro, ma non ha fatto nemmeno quello. Entrambe le cose lo costringerebbero a vivere nel passato, mentre lui preferisce guardare avanti. Il libro non uscirà mai e poi mai.
Don Henley
Perché non esiste l’autobiografia? Negli anni ’70 gli Eagles hanno ingaggiato Ed Sanders dei Fugs per scrivere la biografia ufficiale della band. Henley gli ha persino dato i manoscritti originali del testo di Hotel California. Poi però non gli è piaciuta la prima stesura e quando il gruppo si è sciolto il progetto è stato accantonato. Decenni dopo quei testi sono finiti al centro di un intrigo legale troppo complesso per poterlo spiegare qui, ma è probabile che tutta la faccenda abbia fatto passare a Henley la voglia di scrivere un’autobiografia.
Uscirà mai? Il famigerato libro di Sanders non vedrà mai la luce. Ma è possibile che prima o poi Henley decida di raccontare la propria storia. Al momento sta guadagnando una quantità straordinaria di denaro suonando allo Sphere, nell’ambito del tour d’addio degli Eagles. Probabilmente l’idea di un libro non verrà neppure presa in considerazione fino a quando la band non si sarà definitivamente fermata.
Axl Rose
Perché non esiste l’autobiografia? A quanto pare, Rose ha più scheletri nell’armadio della stragrande maggioranza degli abitanti del pianeta. Se non ci credete, basta che cerchiate su Google “Erin Everly causa” o il testo di One in a Million. È difficile pensare che gli piacerebbe rivangare gli eventi della fine degli anni ’80 e dei primi ’90. Oggigiorno non concede interviste nemmeno per parlare del presente. E con i Guns N’ Roses che suonano di nuovo negli stadi, dopo la reunion del 2016 con Slash e Duff, non ha certo bisogno di soldi.
Uscirà mai? Quando non è sul palco con i Guns, Axl sparisce dalla circolazione. Scrivere un libro non significherebbe solo parlare del passato, ma anche fare un tour promozionale per venderlo. Ce lo vedete mentre firma le copie in libreria e fa le foto coi fan? Ecco, nemmeno noi.
Eddie Vedder
Perché non esiste l’autobiografia? Esiste un libro ufficiale dei Pearl Jam uscito per il 20° anniversario della band, ma Vedder non ha mai accennato alla volontà di scrivere un’autobiografia. Non ha scheletri nell’armadio come Axl Rose, ma è anche una persona riservata che non ha voglia di rituffarsi nel passato. È quasi impossibile, per esempio, immaginare che possa scrivere del divorzio dalla prima moglie Beth Liebling o dei dettagli su come i Pearl Jam abbiamo cambiato quattro batteristi prima di Matt Cameron.
Uscirà mai? Che ci crediate o meno, Vedder ha appena compiuto 60 anni. I Pearl Jam vanno ancora alla grande, anche se hanno accorciato drasticamente la durata dei concerti. Potrebbe arrivare il giorno in cui smetteranno di andare in tour e, magari, Vedder avrà voglia di mettere nero su bianco la sua storia. Ma è probabile che quel giorno sia molto, ma molto lontano.
Da Rolling Stone US.