Damiano canta Lucio: top e flop della seconda serata di Sanremo 2025 | Rolling Stone Italia
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Damiano canta Lucio: top e flop della seconda serata di Sanremo 2025

L'omaggio a Dalla by Damiano David che ferma il tempo all'Ariston, mai più senza Frassica, Conti continua a correre, ma ci sono le immancabili marchette di Mamma Rai

Damiano canta Lucio: top e flop della seconda serata di Sanremo 2025

Foto: Daniele Venturelli/Getty Images

Damiano David Canta 'Felicità' di Lucio Dalla sul palco di Sanremo 2025

TOP:

Felicità by Damiano (feat. Borghi)

Damiano canta Lucio e ferma il tempo all’Ariston per il tempo (pardon) di un’esibizione: “È un mondo di cartone/Allora per essere felici/Basta un niente, magari una canzone”. Mood überminimal, immagine in bianco e nero, occhio di bue puntato su di lui, mise elegante e sobria (unica concessione al glam il guantino di tulle), qui conta solo la voce (in italiano!). A interpretare Felicità dietro le sue spalle c’è Alessandro Borghi con il nipotino Vittorio Bonvicini (che alla fine si commuove) “per rappresentare il passaggio dallo stato di sonnolenza alla ricerca della felicità. È una canzone dedicata ai giovani”, spiega l’attore. Così si fanno gli omaggi, meraviglia tutto. Poi, da vero ospite international, Damiano torna sul palco più tardi a cantare la sua Born With a Broken Heart: “Questo è il palco più bello è importante per me, perché qua è successa la cosa più bella della mia carriera”. Menzione speciale per l’espressione della fidanzata Dove Cameron in prima fila, che chiaramente – tra Frassica in platea e Malgioglio sul palco con il mocio – si sta chiedendo dove si trova.

FLOP:

Sanremo giovani: messaggi sul consenso, ma in finale #tuttimaschi

La competizione delle Nuove Proposte, con canzoni edite e sfide a due, piazzata all’inizio sicuramente non spezza il forsennato ritmo contiano della gara dei big (e anche quando i giovani vorrebbero prendersela un attimo comoda, Carlo li spinge o li trascina fuori dal palco per fare prima). È una sorta di mini talent nel Festivàl, ma dei talent manca il brividino. Alessandro Cattelan versione cerimoniere con giacca “il deserto del tartan” (cit.) lancia le sfide della semifinale: Alex Wyse (un po’ wannabe Harry Styles) vs Vale Lp e Lil Jolie (l’unico pezzo che spacca davvero) e (MaMa)Maria Tomba vs Settembre. Le ragazze mettono a segno il momento “Pensati libera” di quest’anno, con i nuovi mantra “Se io non voglio, tu non puoi” e “Guardami negli occhi e non le poppe”. Peccato che poi in finale #tuttimaschi.

TOP:

Malgi, Bianca e (mai più senza) Frassica

Malgioglio è la queen autodichiarata della serata: scende la scalinata con look un po’ Mazinga un po’ Lady Gaga e strascico rosso fuoco lungo 50 metri – “È la coda dell’uccello del paradiso” (LOL) –, ma anche: “Non pensate che legga il gobbo, sono miope”. Se Conti qua e là non sempre sa gestirlo e lo mobbizza pure un po’, Nino Frassica(qui la nostra recente intervista) e Bianca Balti ci costruiscono sopra una narrazione: il primo presentandosi con una parrucca da Evil Malgioglio e un bouquet di fiori appassiti che lancia quasi subito: “Mi ricordi qualcuno al contrario”, gli dice Conti. “Damiano”, sentenzia Nino. E pure la top model, meravigliosamente bald e ironica, gioca con lui a chi è la più diva: “Carlo, mi avevi detto che sarei stata la più glamour. E invece c’è un problemino con lo strascico di Malgioglio”. Non s’è mai visto Conti ridere (e noi con lui, finché poi non ha realizzato di essere in ritardo) come al “libbro su Grizdiano”, biografia non autorizzata di Malgi by Frassica . Un trio di co-conduttori assurdamente e inaspettatamente ben assortito.

FLOP:

Marchette Rai anyone?

Formula che (non) vince non si cambia. E quella delle marchette di Mamma Rai pare scolpita nella pietra: durante la pubblicità vanno in onda i trailer delle fiction e dei film in arrivo, poi ricomincia la diretta ed ecco i protagonisti a promuovere quegli stessi titoli all’Ariston con siparietti più o meno riusciti, manco fosse una sorta di Inception festivaliera. Il piccolo pianista prodigio Alessandro Gervasi che suona Champagne (indovinate: sì, interpreta Peppino di Capri da piccolo nella fiction prossimamente in onda, ma dai) è pure tenero. Il cast di FolleMente, il nuovo film di Paolo Genovese, è anche cazzeggione al punto giusto con un gag alla Inside Out e poi una versione all together di Somebody to Love (dove Claudio Santamaria prende in mano la situa, per fortuna). Ma la TERZA marchetta nel festival che va ai mille all’ora non ce la meritavamo. Ok che stanno contando i voti, ma persino l’applauso del pubblico è floscio per Vittoria Puccini (doppietta sul palco dopo Genovese), Giacomo Giorgio e Carmine Recano (da Mare fuori with love) arrivati sul palco a parlare Belcanto, melò in costume ambientato a metà 800, a mezzanotte e 54 (!). Conti chiude la pratica in tre minuti, ma continuiamo a dire basta alle marchette Rai al Festivál.