È arrivato il momento dei Khruangbin (finalmente) | Rolling Stone Italia
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È arrivato il momento dei Khruangbin (finalmente)

Appaiono nella colonna sonora di ‘White Lotus’ e su Spotify sono gli artisti più ascoltati dai colleghi. Storia del trio di Houston che, senza quasi farsi notare, sta conquistando il mondo

khruangbin

I Khruangbin: Donald “DJ” Johnson, Laura Lee Ochoa, Mark Speer

Foto press

Siamo appena al minuto 14 della terza stagione di The White Lotus, quando si sprigiona un riff di chitarra che suona familiare. Sullo schermo, Belinda (Natasha Rothwell) è arrivata in Thailandia e viene accolta dal responsabile benessere. I cart si muovono dalla spiaggia al resort di lusso mentre la camera regala visioni di palme e sabbie bianche. Poi Saxon (Patrick Schwarzenegger) dà un calcio a un frutto velenoso caduto sul bordo della sua piscina privata e, mentre riconosce la magia del posto, aggiunge: «Non mi serve una vacanza, adoro lavorare». A scandire il tempo di questa scena è il sound di Maria También, brano del secondo album dei KhruangbinCon Todo el Mundo, pubblicato nel 2018.

Avanti alla seconda puntata della serie, quando la canzone torna come leitmotiv ufficiale. Se c’è una cosa che abbiamo imparato dalle prime due stagioni della serie è che nessuna scelta registica di Mike White è casuale. Quindi facciamo attenzione: al minuto otto, Maria También connette la scena in cui Mook (Lisa Manobal) e Gaitok (Tayme Thapthimthong) si danno appuntamento per pranzare insieme e quella in cui la famiglia Ratliff fa colazione parlando di farmaci: Lorazepan, Adderal, steroidi.

La prima reazione alla scelta della serie tv cult di inserire questo brano è stata il giubilo diffuso tra i fan dei Khruangbin nel vedere la musica del trio texano utilizzata come colonna sonora. Questa non è però una novità assoluta, dato che nel 2023 la loro A Calf Born in Winter è comparsa nel film The Holdovers, mentre nel 2020 sempre Con Todo el Mundo è stato ampiamente usato per la prima stagione di Outer Banks.

La band composta dalla bassista Laura Lee, il chitarrista Mark Speer e il batterista Donald “DJ” Johnson conta più di sette milioni di streaming su Spotify, ma è una di quelle realtà artistiche in uno strano limbo tra fama mondiale e musica di nicchia. Se da un lato nel 2024 i Khruangbin hanno suonato al Coachella, collaborato a Bando Stone and the New World di Childish Gambino e Hurry Up Tomorrow di The Weeknd, e portato il loro nuovo disco A La Sala in concerto per cinque continenti (sì, sono stati anche a Milano), non hanno una notorietà di massa.

I veri cultori della band (formatasi ufficialmente nel 2010, dopo tre anni di ritrovi del martedì al malfamato Rudyard’s di Houston), ne tessono le lodi già da quel Tiny Desk del 2018. Obbligatorio recuperare l’esibizione e lasciarsi guidare nella comprensione del senso del tempo e della vita grazie alla batteria di DJ. D’altra parte i Grammy del 2025 (sì, avete letto bene l’annata) hanno relegato i Khruangbin al ruolo di emergenti, con una nomina nella categoria Best New Artist per A La Sala ovvero il quinto album pubblicato dopo più di un decennio di attività.

Khruangbin: NPR Music Tiny Desk Concert

Ma torniamo a noi: come mai Mike White ha scelto proprio la musica di questo americanissimo trio per la stagione di The White Lotus ambientata in Thailandia? I Khruangbin amano contaminare il loro sound con influenze da tutto il mondo: tra le ispirazioni di A La Sala ci sono il funk e l’MPB brasiliani di Pon Pòn; in Hold Me Up c’è un tocco di rumba congolese; e ci sono, ovviamente, il rock e il funk thailandesi. La band ha infatti un legame strettissimo con la musica thailandese, a partire dal nome.

Intervistata da Dear Media, Laura Lee ha raccontato: «Sono stata in Thailandia poco prima che formassimo la band e avevo deciso di provare a imparare il thailandese, proposito che non è durato molto, ma tra le cinque parole che ho imparato c’era khruangbin. Quindi, per fare un omaggio alla musica thai, la scelta è stata quella di chiamare il gruppo con questa parola che significa aeroplano, come se suggerisse l’atto di viaggiare per cercare ispirazione».

Quella per il ritmo del Paese asiatico è una fissazione all’inizio della carriera dei Khruangbin, che in un’intervista a NPR raccontano: «Il nostro primo album, The Universe Smiles Upon You (2015), era un riflesso musicale della nostra totale ossessione per il funk thailandese. Lo mangiavamo, lo dormivamo e lo respiravamo quando lo abbiamo scritto».

Ecco quindi perché nel panorama sonoro della terza stagione di The White Lotus, tra la selezione di musiche prevalentemente eseguite da artisti thailandesi, spuntano anche i Khruangbin. C’è però una nota che stona, anzi che viene fatta stonare proprio di proposito, ed è la scelta del brano. Maria También è infatti costruito sulle melodie mediorientali, in particolare sul boogie iraniano, la musica più popolare nell’Iran pre-rivoluzione. Come hanno raccontato i Khruangbin, Maria También, e il resto dell’album Con Todo El Mundo, nasce in una fattoria sperduta del Texas, dove l’unico intrattenimento è un vecchio lettore VHS e il resto del pianeta sembra un posto lontanissimo.

E forse proprio qui sta la chiave di lettura di questo brano nel contesto di The White Lotus 3. Sullo schermo si intrecciano natura rigogliosa e quell’aria sempre industriale dell’americanità, chi vive il resort da dipendente e chi da ospite attraverso il filtro di una società che pretende iperproduttività e prestanza funzionale. Il riff ipnotico ma così distante dall’ambientazione thailandese di Maria También sembra usato proprio per sottolineare questi contrasti. In un resort dove la cultura locale viene soffocata dalla centralità della visione dell’upper class americana, Maria También riproduce questo scontro tra due realtà che sembrano amalgamarsi ma, in realtà, rimangono separate.

Khruangbin - Maria También (Official Video)

Nel momento in cui scriviamo, mancano ancora cinque episodi alla messa in onda di tutta la terza stagione di The White Lotus. È possibile che il repertorio dei Khruangbin venga ulteriormente integrato nella colonna sonora, magari con brani più puramente d’ispirazione thailandese. E nell’attesa?

Be’, quello che potete fare è andare ad ascoltarli. A consigliarlo non siamo solo noi, ma i colleghi artisti. Prendendo in prestito la massima di Chappell Roan, «your artist’s favourite artist», Spotify ha svelato che i Khruangbin sono stati il gruppo musicale più ascoltato del 2024 sulla piattaforma dai profili di utenti registrati come artisti (musicisti, etichette, manager).  

Sui social, gli utenti scherzano sul fatto che quella dei Khruangbin sia musica adatta per ogni contesto: a un pranzo con gli amici, a un compleanno di bambini, per un party notturno, a un chiosco di street food, mentre fai sesso, in una sala d’attesa, con la qualità intrinseca di rendere ogni situazione più confortevole. 

In una recente intervista con Harper’s Bazaar, Lee ha paragonato il sound della sua band al comfort food: «Penso che ogni cultura abbia una versione della zuppa di pollo e noodle della mamma. È il massimo del comfort». Questi sono i Khruangbin.

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