“Chi muore in questo gioco lo decidono gli dei, G.U.E. e Rose Villain joint album nel ’26”, canta Guè nel finale della prima canzone del nuovo album di Rose Villain Radio Vega. Il pezzo si intitola Il bacio del serpente e quella del rapper non è una boutade: i due contano davvero di pubblicare nel 2026 un joint album.
L’ha confermato la cantante nella conferenza stampa di presentazione di Radio Vega, che uscirà venerdì e che contiene, oltre al pezzo sanremese Fuorilegge e a Il bacio del serpente, anche feat di Lazza, Fabri Fibra, Chiello, Geolier. La stima e l’intesa con Guè, ha detto Rose, sono tali che non potevano non sfociare in un disco a quattro mani.
I due hanno collaborato più volte in passato, vedi di casi di Oh mamma mia o Come un tuono. Un album assieme «è la cosa migliore da fare visto che abbiamo ancora tantissime idee insieme e ogni volta che ci vediamo parliamo di un pezzo che ci piacerebbe fare, di un’idea che abbiamo. Bella power move io e lui, faremo un gran lavoro artistico, leggiamo gli stessi libri, guardiamo gli stessi film, abbiamo interessi in comune. È una bomba». Rose non ha però voluto svelare a che punto è il disco, se è ancora nella fase di progettazione o se i due hanno già inciso qualcosa. Guè non ha per ora commentato.
Nella conferenza stampa Rose Villain ha detto di voler far parlare la musica («Tanto di me sapete tutto») e ha spiegato di avere avuto la “visione” di Radio Vega a New York. Racconta il marito e produttore Sixpm (Andrea Ferrara): «Una mattina l’ho trovata sul divano, con la chitarra in mano. Mi guarda e mi fa: so tutto, ho avuto una visione, so dove devo andare». Rose: «Sono arrivata a New York e non avevo idee. Mi sono svegliata alle 5 di mattina con in testa Euridice e Orfeo. Anche se noi due siamo felicissimi, mi piacciono gli amori struggenti e quello di Euridice e Orfeo lo è. Lui va negli inferi e convince gli dei suonando la lira a ridargli Euridice a patto che non si volti, ma uscendo lo fa perché non resiste alla tentazione di guardare se lei c’è. E così passa il resto dei giorni a suonare canzoni tristi. In questo caso io sono Orfeo, il musicista. Nelle mie canzoni c’è una versione moderna di questo animo blue, di questa tristezza».
Rose ha anche parlato del fatto che «il pop delle donne è sottovalutato» e degli standard di bellezza odierni. “A volte odio il mio corpo e lo vorrei cambiare”, canta in una canzone d’amore del nuovo album intitolata Tu sai e dedicata a Sixpm. «Non conosco una sola donna che mi abbia detto “amo il mio corpo” o che non si sia lamentata di come è stata trattata dagli uomini. I social hanno settato standard di bellezza e di vita irrealistici. Tendiamo a mostrare la parte migliore delle nostre vite, la ostentiamo. Posti la foto in cui sei figa, non quella in cui si vede la cellulite. Ci siamo persi e c’è poco da fare se non parlarci tra di noi. Io sono contenta di parlare delle mie insicurezze, anche fisiche. Dovremmo accettarci di più come siamo, ma è un processo lungo e difficile. E forse gli uomini dovrebbero aiutarci smettendo di mettere il lato estetico prima di tutto».
E a proposito dei commenti riservati alle cantanti pop italiane che mostrano il corpo: «Leggo giornali che scrivono cose come “Rose Villain è lì solo perché è figa”. Ma io sono una brava artista. Mettermi in costume è il mio modo di dire che sono libera di mostrami sexy quando mi pare e piace, e che tutti dovrebbero farlo, ma questo non deve sminuire le mie doti artistiche. C’è un gran lavoro da fare per colmare il gender gap, anche nel rap, ma quando ci mostriamo sexy, strafottenti e cazzute, è fatta. Quando siamo unite e ci mostriamo sicure di noi stesse, niente ci può buttare giù».
Rose ha anche parlato col sorriso sulle labbra del senso di rivalsa provato nei confronti di chi non ha creduto in lei. «Mi dicevano che dovevo avere un piano B, ma ora lo capisco: come si fa a credere in un sogno così grande? Le persone ambiziose intimidiscono gli altri, e ancora di più le donne ambiziose. Ricordo un mio ragazzo che mi diceva: non ce la farai mai, è il sogno di un milione di persone, non sei abbastanza brava. Ho preso tante porte in faccia. Sapete quante etichette discografiche mi hanno detto che non andavo bene? Ma questa cosa mi è servita a fare le cose meglio».
Tra i prossimi progetti, oltre alle quattro date nei palasport a cavallo tra settembre e ottobre (Milano, Padova, Roma, Napoli) e al tour estivo nei festival, Rose torna nei panni di giudice nella seconda stagione di Nuova scena. «All’inizio mi chiedevo: sono in grado giudicare altri artisti, specialmente rap? Perché è vero che ho un piede nel rap, ma a fianco a Fibra e Geolier ero intimidita. Poi ho capito anche il rap è musica, è arte. E nella musica non sono interessata alla tecnica, ma alla fotta. Perché la passione batte il talento. Io ad esempio sono solo fotta, poi ho imparato a cantare, scrivere e suonare solo per il desiderio pazzesco di esprimermi. E quindi quando vedo uno che rappa male, ma ha quel fuoco, punto su di lui».
Radio Vega si chiude con un pezzo intitolato L’amore è un serial killer. Amante del cinema e della letteratura di genere, «adoro i racconti crudi, sono quelli che mi rimangono di più», Rose apprezza Bret Easton Ellis e difatti nel disco c’è un pezzo intitolato Patrick Bateman, come il personaggio di American Psycho. «Questa cosa di mantenere una facciata è molto moderna. Lui è uno di noi che non ha retto. Perché abbiamo tutta quest’ansia e siamo depressi e insicuri?». Rose ha anche conosciuto Chuck Palahniuk. «Sono andata a farmi firmare la copia di un suo libro, mi ha scritto: “Rose, prendi il mondo per le palle”».