Gaia, un album per andare sotto la superficie | Rolling Stone Italia
follia sudamericana

Gaia, un album per andare sotto la superficie

'Rosa dei venti' è un disco con cui la popstar prova a raccontarsi oltre alle hit radiofoniche, «per chi vuole andare un po' più a fondo». Tra un feat. con Toquinho e l'effetto terapeutico di 'Sesso e samba': «Mi ha fatto accettare la parte più divertente di me»

Gaia, un album per andare sotto la superficie

Gaia

Gaia. Foto: Mario Perna

Quello che è successo a Gaia nelle ultime settimane potrebbe essere case history da scuola di comunicazione. Se ci fossimo fermati a febbraio, a Sanremo, forse pochi avrebbero predetto che Chiamo io chiami tu avrebbe avuto questa seconda vita, diventando una delle canzoni più ascoltate di questa edizione. Classico che conferma la regola non scritta della classifica del Festival, che conta come il voto di laurea il giorno dopo la discussione della tesi: zero.

Senza stare a ripassare la storia del coreografo che diventa virale, perché la sapete già, di questa situazione Gaia direbbe «se le cose devono andare in un modo vuol dire che andranno in quel modo». Lo dice praticamente di ogni cosa, perché è una ragazza tutta «destino ed energie».

È in un locale di Milano per presentare Rosa dei venti, il suo album numero tre. Negli ultimi mesi la sua voce l’abbiamo sentita tantissimo: Sesso e samba prima («È un pezzo che mi ha fatto crescere. Un successo numerico, sì, ma il vero regalo è stato farmi accettare tutte le parti di me, anche quelle più divertenti») e Chiamo io chiami tu dopo.

Ora però è il momento di far vedere che oltre i tormentoni, chiamiamoli così, c’è di più. E lo fa con questo disco, che ha chiamato Rosa dei venti perché «vedevo quel simbolo ovunque. Tatuato su alcuni ragazzi in metropolitana, nei ciondoli delle persone che incontravo per strada. Poi un amico che non sentivo da dieci anni mi ha mandato una lettera e quel simbolo era anche lì, stampato sulla carta». Ve l’avevamo detto che è una fatalista. «Se ci pensi può avere anche un altro significato, sono nel fiore dei vent’anni».

Il filo conduttore di questo progetto sono le sonorità sudamericane, il Brasile (Paese d’origine di una parte della famiglia), la melodia, ma rispetto ad Alma, del 2021, Rosa dei venti suona più maturo, se vogliamo sicuro. «Alma è un disco nato durante il Covid, da “seduta”. Qui ho fatto il lavoro opposto, abbiamo creato dinamiche differenti. È un disco molto ritmico».

Restando nel grande calderone del pop, Gaia spazia dal reggae al drum and bass al reggaeton al baile funk. Ma dentro Rosa dei venti c’è spazio anche per qualche momento di introspezione. Si capisce già dall’inizio, nell’Intro, in cui si sentono le voci dei suoi familiari che, diciamo, danno consigli sulla vita. Cerchio che si chiude nell’ultima traccia, in cui stavolta è sua mamma a dirle «che anche se ogni tanto siamo distanti fisicamente, quello che conta è essere vicine nello spirito».

Un disco in cui ci sono i vent’anni di Gaia, «ci sono canzoni che raccontano il mio divertirmi con le mie amiche, su cui ballare, e che hanno senso di esistere tanto quanto Cicatrice», probabilmente il momento più intimo dell’album. «Passo dal raccontare un’emozione all’altra senza pensarci troppo. È davvero un lavoro che ho fatto per accettare tutte le parti di me stessa».

Gaia. Foto: Mario Perna

Ma questo è anche un album in cui Gaia prova a raccontarsi oltre alle hit radiofoniche. Se le dite «fai solo tormentoni» lei risponderà molto tranquillamente che è un commento «superficiale», ma «nel senso che se lo dici stai solo in superficie. Non scrivo le canzoni solo per l’estate, faccio canzoni anche per le persone che magari vogliono andare un pochino più in fondo, venire a un concerto, provare un’esperienza differente. Ma se vuoi solo ascoltare una canzone in radio va benissimo anche così, figurati». Come se, dopo anni, avesse finalmente abbracciato la sua natura di ragazza che fa pop e che può farlo divertendosi: «I am a pop girlie!», dice ridendo.

L’effetto terapeutico di Sesso e samba? «Veramente! È un brano che ha fatto tantissimo per me. All’inizio abbiamo ricevuto un po’ di hating online, critiche, e invece sai cosa? Mi ha aiutata ad accettarmi di più. Mi ha fatto vivere una delle estati più divertenti e anche più trasformative della mia vita».

Ha iniziato che aveva 16 anni, ora ne ha 27. È cresciuta tra dischi, concerti, (tanta) televisione, commenti e giudizi. Nella title track canta di «disturbi mentali che nascondo con sorrisi falsi». Come si mantiene il balance? «Cerco di parlare tantissimo con le persone che mi stanno vicino. Le avviso che sto iniziando a sentire dei segnali che magari qualcosa non va, rendo partecipe chi mi è vicino. E mi prendo cura di me, con la terapia, con la respirazione».

E di momenti difficili parla anche in Cicatrici, dicevamo, penultimo brano del disco: «Gli ultimi tre anni sono stati densi di ricerca interiore necessaria, arrivavo da un momento in cui non mi stavo più prendendo cura di me stessa, della mia salute. È un brano scritto in pochissimo tempo, veramente un flusso di coscienza». Mentre lo suona allo showcase si commuove: «In questo brano parlo proprio di alcune cose di cui non avevo mai parlato, che nascondevo nel processo creativo perché le nascondevo a me stessa. Questa volte non voglio tenere più niente, non voglio ammalarmi dentro».

Nel disco ci sono Capoplaza, Guè, Lorenzza, ma c’è pure Toquinho su un brano che suona già come un classico. Si intitola Vento e chiude il disco. «Che regalo incredibile mi ha fatto. Glielo abbiamo mandato e pochissimo dopo ce l’ha rimandato con le sue chitarre e la sua voce. Sono grata». E chissà, potrebbe diventare una sua vicina di casa. «Come mi vedo tra dieci anni? Vorrei essere in Brasile, avere il mio orto, circondata da alberi, facendo musica campionando i suoni della natura». Che follia sudamericana.

Copertina e tracklist:

Beijo (Intro)
Fumo Blu
Addicted (feat. Guè)
CHIAMO IO CHIAMI TU
Rosa dei venti
Maratona
Ti fidavi (feat. Capo Plaza)
Bulletproof
Twin Flames
Moon Veleno
RJ (feat. Lorenzza)
Cicatrice
Vento (feat. Toquinho)

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