10 grandi collaborazioni di Eric Clapton | Rolling Stone Italia
L’arte dell’incontro

10 grandi collaborazioni di Eric Clapton

Nel giorno dell’80esimo compleanno, una selezione di pezzi in studio o dal vivo in cui il chitarrista si è messo al servizio della musica altrui. O in cui gli altri sono venuti in suo soccorso

10 grandi collaborazioni di Eric Clapton

Eric Clapton nel 1974

Foto: Gijsbert Hanekroot/Redferns

Quando si parla di highlander del rock, i primi nomi a venire in mente sono Iggy Pop, Ozzy Osbourne o Keith Richards. Ci si dimentica sempre di Eric Clapton. Forse perché è difficile pensare a lui come a un sopravvissuto per via della compostezza e il suo fare quasi nobile.

Chi lo ha visto suonare in condizioni semiumane in compagnia di Duane Allman o in uno degli show dei primi anni ’70, quando amava indossare un maglione con su scritto “No snow, no show”, difficilmente poteva immaginarlo compiere 80 anni. Tuttavia, se c’è una cosa che Slowhand è sempre riuscito a fare è proprio rimettersi in senso quando tutti lo davano per spacciato. L’eroina, l’alcolismo, la perdita di un figlio, fino ad arrivare ai mesi in cui si muoveva in sedia a rotelle: difficile avere la meglio su di lui.

Per celebrarne il compleanno abbiamo messo insieme le sue 10 migliori collaborazioni o quanto meno le più intense, dal vivo o in studio. Anche nella condivisione Eric è sempre riuscito a dare il meglio di sé.

Good to Me As I Am to You

Con Aretha Franklin

1968
Good to Me as I Am to You

Lady Soul è uno dei dischi più riusciti di Aretha Franklin. C’è un blues classicissimo, Good to Me As I Am to You, con cui Ahmet Ertegun, mastermind della Atlantic, vuole chiudere l’album e pensa che Eric Clapton sia la persona giusta per farlo. Una decisione di rottura, visto che all’epoca si pensa che solo gli afroamericani possano interpretare in modo autentico il blues. Quando Clapton arriva in studio vi trova Franklin e il suo amico Bobby Womack, uno che di musica nera ne sa qualcosa. Clapton è così intimorito da voler suonare la propria parte in solitudine completa. Il risultato è da brividi.

While My Guitar Gently Weeps

Coi Beatles

1968
The Beatles - While My Guitar Gently Weeps

A differenza di Clapton, i Beatles non erano band da ospitate e George Harrison insiste non poco per convincere i compagni a portare il chitarrista in studio con loro. Se la prima versione del brano, incisa da Harrison, ha ancora un’anima decisamente folk, l’apporto dato da Clapton cambia completamente le carte in tavola. La versione finale di While My Guitar Gently Weeps, abbellita da un grande assolo, ha un piglio più elettrico e maggiormente in linea con la direzione presa dai Beatles in quegli anni. Gli altri Beatles, inizialmente titubanti, se ne innamorano. In particolare John, che un anno dopo lo coinvolge nel primo album dal vivo di un membro dei Fab Four.

Go Back Home

Con Stephen Stills

1970

Un pomeriggio imprecisato negli anni ’90, Eric Clapton e Stephen Stills si ritrovano insieme a rievocare i vecchi tempi. Tra un ricordo di Jimi Hendrix e uno della Summer of Love, Stills mette sul piatto il suo esordio solista. Quando parte l’assolo di Go Back Home, Eric ha un sussulto: «Amico, eri davvero on fire su quel solo, roba tosta». «Guarda Eric che sei tu quello che suona», risponde Stills. Con quel pezzo che aveva rimosso, Clapton si era rifatto del favore che Stills gli aveva fatto partecipando poco tempo prima al suo primo album solista. Clapton si trovava nel pieno della dipendenza da droga e alcol e aveva cancellato anche i giorni passati con Stills a registrare quel pezzo di storia.

Little Wing

Con Pete Townshend a Ronnie Wood

1973
Eric Clapton-Pete Townshend-07-Little Wing-Live Rainbow 1973

Clapton non si fa vedere da due anni, ha sostituito ogni cosa con l’eroina. I suoi amici sono terrorizzati all’idea che possa raggiungere presto i troppi musicisti morti negli anni precedenti. Tutti, da Pete Townshend a Ronnie Wood comprendono che l’unica cosa da fare è portarlo di forza su un palco. Inevitabilmente, il risultato non è sempre dei migliori: Clapton è arrugginito e rallentato dalla dipendenza. Ma quando si ricorda di essere Dio, è ancora di un’intensità rara. La cover di Little Wing di Jimi Hendrix è lancinante e poetica, e la presenza di Townshend e Wood porta la performance a livelli leggendari. È la prima di una delle tante risalite.

Eyesight to the Blind

Con gli Who

1975
Eric Clapton "Eyesight To The Blind" (Tommy 1975)

Si può dire che la rinascita artistica di Clapton post disintossicazione sia avvenuta con la pubblicazione di 461 Ocean Boulevard, ma la performance nella trasposizione cinematografica di Tommy degli Who resta uno dei momenti più incredibili non solo della pellicola, ma dell’intero decennio del chitarrista. La sua versione di Eyesight to the Blind è così intensa e ipnotica da superare persino l’originale. Il ruolo da santone che suona di fronte al catatonico Roger Daltrey è quanto di più azzeccato per lui in quel momento, dove per uscire dalla dipendenza prova ad attaccarsi a tutto, anche alla spiritualità orientale tanto cara agli amici Townshend e Harrison.

Laya

Con Jeff Beck e Jimmy Page

1983
Eric Clapton,Jeff Beck,Jimmy Page-Layla

A dieci anni esatti dal Rainbow Concert, Clapton (con l’aiuto di Jeff Beck) mette in piedi un tour pieno di ospiti per supportare le cure e la ricerca sulla sclerosi multipla. Dietro al progetto c’è un secondo scopo benefico: Jimmy Page si trova nelle stesse condizioni di Eric all’inizio degli anni ’70, devastato dall’eroina, dalla morte di John Bonham e dalla fine dei Led Zeppelin. È arrivato a pesare meno di 40 chili. Alla fine delle serate sono previste delle jam session che in qualche modo diventano il prototipo del G3. La versione filmata di Layla è da lacrime, con Clapton così in palla da meritarsi un commovente e inaspettato abbraccio di Jimmy durante l’esecuzione.

4:41 AM (Sexual Revolution)

Con Roger Waters

1984
Roger Waters - 4:41AM (Sexual Revolution)

Cosa c’è di meglio per uscire dai propri deliri se non mettersi a servizio di quelli di Roger Waters? Chiamato idealmente a sostituire David Gilmour in quel bellissimo pasticcio di The Pros and Cons of Hitch Hiking, Clapton si mette sì al servizio del bassista dei Pink Floyd, ma lo fa con parti strumentali claptionane al 100%. Clapton suona semplicemente come sa fare e, a detta di molti, registra alcune delle sue parti migliori, almeno del decennio. L’esempio più lampante è rappresentato dall’assolo di 4:41 AM, che dimostra quanto l’anima nera di Eric possa sposarsi con qualsiasi argomento o autore. Uno dei suoi momenti più estasianti.

Jam

Con Chuck Berry e Keith Richards

1986
Eric Clapton, Keith Richards, Chuck Berry -Jam 1986- (Video with Synchronized Sound)

Chuck Berry non era la persona più piacevole con cui condividere il palco. Egocentrico e consapevole di essere un mito vivente, quando si trova a jammare con Keith Richards e Clapton vuole mostrare loro chi è il vero re della sei corde. A farne le spese è soprattutto Richards, che più volte viene preso a pesci in faccia dal suo maestro dichiarato. In quel clima di festa, ma segnato da momenti di tensione nascosti a fatica dai sorrisi dei tre, nasce forse la masterclass definitiva su cosa è il rock‘n’roll. E Clapton? Forte della sua classe e della capacità di adattarsi a chiunque senza farsi intimidire, si rilassa e dà il meglio di sé. Mai un fraseggio sopra le righe, mai una dimostrazione da maschio alfa. Se la gode e fa un figurone.

Napule è

Con Pino Daniele

2011
Pino Daniele & Eric Clapton - Napule è (HD)

«Per anni ho conservato nella custodia della più fedele delle mie chitarre un articolo in cui Eric Clapton diceva di amare la mia musica. Poi, un giorno, me lo sono trovato al telefono che mi invitava a partecipare a Chicago alla sua manifestazione». Era l’edizione del festival Crossroads del 2010. Pino Daniele sogna in grande e gli propone uno scambio alla pari, un anno dopo a Cava de’ Tirreni per un concerto benefico. La performance, oggi forse ancora più di allora, commuove oltremodo. Daniele, conscio del momento forse irripetibile, tira fuori una delle versioni più intense di sempre, con Clapton che, sempre dietro di lui per non togliergli la scena, lo accompagna con quel tocco classico mai sopra le righe, ma commovente come nient’altro.

One of These Days

Con Ozzy Osbourne

2022
Ozzy Osbourne - One of Those Days (Official Music Video) ft. Eric Clapton

Da qualche tempo, a causa delle sue condizioni di salute, Ozzy Osbourne sa che ogni album potrebbe essere l’ultimo. Ma ha ancora un sogno: vorrebbe riunire nello stesso album Eric Clapton, Jeff Beck e Jimmy Page, i tre chitarristi degli Yardbirds. Solo Page si tira indietro. Clapton, rinato per l’ennesima volta dopo le vicissitudini legate al Covid, accetta, dando vita a una delle coppie sulla carta più improbabili della storia. Ma lo è solo in apparenza, perché le radici musicali dei Black Sabbath affondavano proprio nel blues e il binomio si rivela azzeccatissimo. Forse il punto più alto del disco.

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