Daryl Hannah ha spiegato perché Neil Young ha cancellato il concerto in Ucraina. Il rocker aveva annunciato un evento gratuito, prima data del tour europeo previsto a giugno. «Siamo nel mezzo delle trattative e annunceremo qui i dettagli. Keep on rockin’ in the free world», scriveva a inizio marzo.
Tre settimane dopo Young ha dovuto fare marcia indietro: «Mi scuso con tutti, avevamo una buona location, ma ci sono stati cambiamenti drammatici. L’Ucraina è un grande Paese con un grande leader».
In un’intervista rilasciata a Rolling Stone per il film Coastal di cui è regista e che documenta il tour solista del 2023 di Young (il relativo album dal vivo uscirà il 18 aprile), la regista, attrice e moglie del rocker Daryl Hannah ha spiegato il motivo della cancellazione.
«Tutto volevano si facesse, tutta la band», dice Hannah. «Ma le autorità hanno spiegato che non potevano dare il permesso perché sarebbe stato pericoloso per il pubblico, per noi, per i membri della band. Quando molte persone si riuniscono in un solo luogo diventano un bersaglio. Siamo rimasti entrambi molto delusi. Ma sicuramente cercheremo di andarci prima o poi».
Durante la serata degli Oscar, nel presentare un premio, Hannah ha gridato «Slava Ukraine!». Nell’intervista spiega che non è stato un gesto improvvisato. «Solo dopo essere arrivata lì ho saputo che la cerimonia sarebbe stata trasmessa con 10 secondi di ritardo in modo da dare il tempo di inseire dei bip». Per evitare che si sapesse quel che voleva dire, «non l’ho detto neanche a Neil. Non volevo che qualcuno cercasse di dissuadermi. Ho cercato di nascondere le mie intenzioni fino all’ultimo secondo».
Hannah si chiede come mai nessun altro abbia fatto qualcosa di simile durante quella serata. «Strano, soprattutto perché eravamo pochi giorni dopo quell’orribile incontro nello Studio ovale. Credevo che più gente avrebbe inviato un po’ di amore agli ucraini».
Hannah racconta di essere stata in Ucraina nel 2014 per un festival del cinema. «Ho pianto quando sono partita, perché mi ero innamorata di quella gente. Hanno un gran senso dell’umorismo, un gran cuore e tanta un’anima. Anche allora l’Ucraina era in difficoltà economiche, c’erano ancora i fori di proiettile negli edifici. Non era un Paese ricco e alla moda, ma la gente era felice e piena d’amore. Sento un legame bellissimo e profondo con la gente di quel Paese. E sono inorridita dalle decisioni che oggi vengono prese nel nostro nome».