Un’opera vittoriana nel deserto: Lady Gaga ha regalato la performance della sua vita al Coachella | Rolling Stone Italia
Un bel Mayhem

Un’opera vittoriana nel deserto: Lady Gaga ha regalato la performance della sua vita al Coachella

Nell'arco di due ore e quattro atti, Gaga ha dato vita alla battaglia interiore tra due lati di sé: la luce e l'oscurità, ma entrambe mostri. Il nostro racconto dal Coachella

Un’opera vittoriana nel deserto: Lady Gaga ha regalato la performance della sua vita al Coachella

Lady Gaga al Coachella

Foto: YouTube

I gargoyle gotici sono apparsi, le luci si sono abbassate e la folla ha cantato il nome della primadonna nella sala d’opera del deserto. Era il venerdì sera del Coachella e Lady Gaga stava per raccontare la storia di Mayhem e regalare la performance della sua vita.

Nell’arco di due ore e quattro atti, Gaga ha dato vita alla battaglia interiore tra due lati di sé: la leggerezza (un’angelica, innocente Gaga mostro dai capelli biondi) e l’oscurità (la più ombrosa “signora in rosso” di cui canta in Abracadabra).

Nel primo atto del suo set da headliner al Coachella, è salita sul palco indossando un enorme abito a tre piani e ha eseguito Bloody Mary, abbracciando la nuova vita data alla canzone preferita di Born This Way su TikTok. Poi è arrivata Abracadabra, dove ha incanalato una cantante d’opera dell’epoca vittoriana in un oscuro universo parallelo.

Come si conviene, è stata poi la volta di Judas, che ha visto la lady eseguire la coreografia originale del video, cosa che ha scatenato il putiferio. “Come vi sentite stasera? Benvenuti nella mia casa del caos”, ha detto Gaga, rivolgendosi per la prima volta alla folla dopo un interludio di Scheiße e Garden of Eden.

Ha concluso il primo atto con un faccia a faccia diretto tra il suo lato malvagio e quello buono al ritmo di Poker Face dal suo palco B a metà della folla, uccidendo apparentemente la Gaga of Light, la sua controparte angelica. Ma non temete: nel secondo atto è risorta, strisciando letteralmente fuori da un mucchio di terra in un abito bianco con corsetto, circondata da ballerini con maschere a forma di teschio, che si sono mossi al ritmo di Perfect Celebrity. È sembrato un riconoscimento struggente, ma chiaro, del fatto che l’unico modo in cui le star raggiungono la perfezione è una volta che ci hanno lasciato.

LADY GAGA COACHELLA WEEKEND 1 OPENING - BLOODY MARY & ABRACADABRA

«Vi amo così tanto. Quest’anno ho voluto farvi un regalo romantico in questi tempi di caos. Ho deciso di costruire un teatro dell’opera nel deserto», ha detto Gaga al pubblico in un toccante discorso prima di Alejandro. «Per tutto l’amore, tutta la gioia e tutta la forza che mi avete dato nella mia vita. A volte mi sembra di essere finita in un sogno quando avevo 20 anni e da allora lo sono sempre stata. Non sapevo se volevo svegliarmi… e se non ci fosse stati voi?».

Per il terzo atto, Gesaffelstein è salito sul palco aggiungendo il suo fascino futuristico a una performance ambientata secoli prima. Ha fatto il dj durante Killah, che Gaga ha eseguito in un body blu e argento che ricordava le sue prime esibizioni di Just Dance (l’artista ha detto di essere sempre molto eccitata di cantarla dal vivo). In Zombieboy, sembrava che Gaga stesse incanalando una narrazione alla Mercoledì Addams, volteggiando accanto a scheletri con i suoi ballerini. Sicuramente, alcune delle mosse provocatorie con i mucchi di ossa che si agitano alimenteranno le critiche dei soliti detrattori dalla mentalità ristretta.

Nel corso dell’esibizione, Gaga ha delicatamente sparso qua e là i must che avrebbero potuto non adattarsi alla trama del suo concerto, come una Die with a Smile accorciata e una performance strappalacrime di Shallow che ha fatto emergere la Germanotta umana.

«Siete chi avete scelto di essere. Lo sarete sempre e grazie per avermi insegnato qualcosa», ha detto al pubblico prima di dare un bacio a una persona speciale nella folla: il suo fidanzato Michael Polansky. «Tesoro, ti amo», ha detto. «E grazie per avermi portato il mio uomo».

La cosa più toccante è che Lady Gaga ha dato il cinque e abbracciato i suoi piccoli mostri che volevano solo ricevere la benedizione della mamma. Si è presa tutto il tempo necessario per celebrare i suoi fan mentre cantava Vanish into You, dedicando il brano a coloro che tra la folla sono sopravvissuti all’inferno del deserto a 38 gradi per vederla. Chiedete a chiunque: ne è valsa la pena.

Per il gran finale, Gaga è salita sul palco come un angelo piumato, resuscitato dall’aldilà, mentre Bad Romance iniziava a suonare e sullo sfondo esplodevano fuochi d’artificio colorati. “Siamo mostri, e i mostri non muoiono mai”, recitava un messaggio sullo schermo. Il Mayhem di Gaga non è finito in tragedia: sia la luce che l’oscurità esisteranno sempre in Gaga. Sta a lei decidere chi abbracciare.

La narrazione di Gaga – diretta creativamente da Parris Goebel – è stata trasformativa e uno spettacolo che ha cementato il suo status di icona pop irripetibile.

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