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Cacio, pepe e alghe: Berberè e Fulminacci hanno presentato una pizza in edizione limitata

La si può trovare fino a fine novembre nei punti vendita Berberè. Il segreto: una mare e monti contemporanea e anche molto "indie"
pizza Fulminacci Berberè

Foto: Simone Biavati

Ma tu la metteresti mai una cacio e pepe sulla pizza? E ci aggiungeresti mai funghi e alga nori? Ecco, se la risposta – quella ovvia, quella d’istinto – è “no”, non sapete che il palato, qualche volta, va pure sfidato. O forse, più semplicemente, non avete mai mangiato una pizza Fulminacci, disponibile in edizione limitata da Berberè dal 24 settembre e fino a fine novembre.

No, il nome non è casuale: il riferimento è proprio a quel Fulminacci, cantautore romano che, dopo aver rubato i cuori di una generazione, vuole conquistarci anche il palato. E lo fa con una mare & monti sui generis, svecchiata dai gamberetti ma, appunto, con l’alga nori che incontra la montagna, rappresentata dai funghi. La base bianca è un omaggio alla capitale e a uno dei suoi simboli, ed è composta da pecorino romano e fiordilatte.

La pizza Fulminacci di Berberè. Foto: Matteo Aloe

I più esperti (o pignoletti) qui esclameranno: umami! Eh, già. Perché sulla pizza Fulminacci c’è davvero tanto sapido, gusto rotondo, che, insieme a una spolverata di scorza di limone, accompagna ogni morso. Complice il classico impasto Berberè ad alta digeribilità, i bocconi vanno giù che è un piacere.

Si tratta, insomma, di un featuring al modo della musica, dove anime diverse si incontrano e creano qualcosa di nuovo, che contiene un po’ di entrambi. E per Matteo Aloe, Co-Founder di Berberè insieme a Salvatore Aloe, non ci sono dubbi: se la loro pizzeria salisse sul palco di un festival, avrebbe un’anima indie. «La libertà dagli schemi, la scelta di non allinearsi a un sistema già costituito è la ragione fondamentale. Berberè è quel posto in cui è possibile trovare all’interno dello stesso menù grandi classici come la marinara o la pizza con le alghe nori».

Fulminacci (a sinistra) e Matteo Aloe (a destra). Foto: Simone Biavati

È per questo che, continua, «Ci piace ricercare stimoli altrove, fuori dal settore gastronomico e abbiamo voluto fare nostra un’abitudine tipica dell’universo della musica. È la prima volta che lavoriamo a quattro mani con un musicista, e siamo molto soddisfatti. La “mare e monti” pensata da Fulminacci non è soltanto buona da mangiare, ma impiega un prodotto di grande potenzialità per il futuro del nostro pianeta, le alghe».

Nel comporre la ricetta, l’occhio è andato anche alla sostenibilità, sia umana che ambientale. Infatti, le alghe costituiscono una specie di “bomba nutrizionale” per l’alto contenuto di vitamina A, C e K, altra a iodio, magnesio e proteine. I loro usi spaziano anche oltre quello alimentare, uno su tutti negli allevamenti in funzione di mangime (dove sostituirebbero soia e mais, piantagioni ora intensive e problematiche a diversi livelli).

Foto: Simone Biavati

Salvatore Aloe commenta in chiusura: «Quando parliamo ai nostri team usiamo spesso un paragone che affonda le radici nella storia della musica. Citiamo due band: i Sex Pistols e i Clash. I Sex Pistols sono arrivati prima e hanno inventato il punk ma diciamo sempre che a Berberè interessa di più la vicenda dei Clash perché sono andati oltre il punk, si sono lasciati influenzare da altri generi. E la contaminazione per Berberè – che già nel nome cita una miscela di spezie – è un ingrediente che non deve mai mancare».

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