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Dovremmo essere tutti granoduristi italiani

Tutti amano la pasta. Ma, per un prodotto eccezionale, serve una materia prima eccezionale. Lo sa bene Barilla, che torna a raccontare la sua linea Blue Box, fatta con Grano 100% italiano

Si fa presto a dire pasta: due spaghi al volo, al pomodoro senza impegno, saltata velocissima. Dai pranzi comfort della domenica ai languorini di mezzanotte conditi alla aglio, olio e peperoncino, la pasta ci ha tenuto tutti a battesimo, stupendoci, componendo poesia, e dicendo tanto di noi. Il piatto di maccheroni è il fratello gemello che conosciamo da che sappiamo del mondo, a cui potremo sempre dire: “io me te magno”. Davanti a lui ci sentiamo protetti, a casa. Forse perché, come diceva Fellini, la vita non è altro che “la combinazione di pasta e magia”.

Quando però si tratta di scavare dietro la penna, il conchiglione, la linguina, i giochi si complicano. Perché, appunto, si fa presto a dire pasta. La realtà è che, prima di diventare il nostro metodo di corteggiamento preferito, la pasta viaggia un bel po’. E il suo rischia di essere un passaporto compilato fittamente, pieno di timbri e spostamenti.

È per questo che Barilla, che di pasta se ne intende giusto un po’, ha deciso che era ora di accendere le luci nel dietro le quinte della pasta, in un impegno che parla di trasparenza, eccellenza, e attenzione all’ambiente con la sua linea Barilla Blue Box. Lo fa con il Manifesto del Grano Duro in dieci punti, che contiene gli impegni dell’azienda per una pasta di qualità prodotta responsabilmente, e con grani duri selezionati 100% italiani. Perché la materia prima always comes first.

Tredici regioni italiane (Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Umbria, Lombardia, Molise, Veneto, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Piemonte, Campania), 5.500 agricoltori* coinvolti, 443.000 tonnellate di grano duro; e poi quattro varietà ad alto contenuto proteico (con picchi di oltre il 14% nel grano e oltre il 13% nelle semole), con elevata qualità di glutine e colore giallo-dorato per una pasta corposa, luminosa, e sempre al dente. Questi i numeri fondamentali del Manifesto di Barilla, che dagli Anni Novanta è impegnata a costruire una catena di valore nella propria filiera per migliorare il sistema agronomico nazionale e ottenere un grano italiano di ottima qualità. Oggi, Barilla opera con una filiera produttiva corta, che privilegia fornitori locali vicini ai mulini e ai pastifici dell’azienda, garantendo maggiore trasparenza e tracciabilità e promuovendo le risorse del territorio.

Ma non è tutto real life, come direbbero gli streamer di Twitch. Barilla ha infatti investito anche nel lato digitale della filiera della pasta, sviluppando, in collaborazione con il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), l’innovativa app GranoScan, capace di riconoscere le principali malattie e avversità del frumento. Ulteriori iniziative riguardano lo sviluppo della piattaforma AgroSat, che permette il controllo dello stato delle colture attraverso l’utilizzo di mappe satellitari; e la realizzazione di granoduro.net® (insieme a Horta S.r.l.), per migliorare le pratiche agronomiche. Nello specifico, questo strumento ha ridotto in media i costi di coltivazione del 9% e le emissioni di gas serra fra l’8% e il 21% (periodo di riferimento elaborazione dati: 2012-2022).

OK, direte. Ma visto che ci siamo, che cosa dovremmo dire di quel pezzettino di plastica nelle confezioni di pasta Barilla, tanto bello per vedere la pasta da fuori quanto rognoso da riciclare? Le buone notizie arrivano anche su questo fronte, e bye-bye finestrella: dal 2022, Barilla ha completamente rinnovato la sua iconica Blue Box – macchina dei ricordi al pari di una black box, però la puoi condire con il sugo – risparmiando così 126.000 kg di plastica all’anno (valore calcolato sulle confezioni in cartoncino vendute nel 2020. Scopri di più su www.barilla.com/box). Inoltre, la Scatola Blu oggi è prodotta con cartoncino in fibra vergine proveniente da foreste gestite responsabilmente, così da garantire migliore qualità e sicurezza e un completo riciclo della carta a favore di un’economia circolare.

Non è un’esagerazione dire che la Barilla Blue Box è pronta per le passerelle. E infatti, alla Milano Design Week 2023 le è stato conferito il premio Best Packaging, in riconoscimento allo splendido lavoro svolto sulla nuova visual identity e per la direzione sostenibile intrapresa dall’azienda.

I was made for loving you, pasta Barilla, come canterebbero i KISS. La pasta dunque la potremo anche scolare in velocità, ma tutto il resto parla di cura e lentezza, seguendo i ritmi della natura. Vale la pena convertirci tutti a una nuova scuola di pensiero, per ricordarcelo bene: forse non pastafariani, come avrete pensato tutti. Ma granoduristi italiani, per un prodotto di vera eccellenza, probabilmente sì. Il nostro Manifesto l’avremmo già.

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