Parliamo sempre di fil rouge, eppure nulla lega di più le persone che un piatto di pasta. Non importa che vi troviate seduti davanti a un totale sconosciuto, in un’occasione di lavoro o in un venerdì frenetico tra impegni e scadenze. Quel piatto fumante, con l’enigma di una salsa che ti fa l’occhiolino dal basso, scioglie ogni barriera. Ne abbiamo avuto la prova qualche giorno fa, durante l’evento di presentazione dei due nuovi pesti di casa Tigullio: Cacio e Pepe, e Ricotta e Pistacchio. Niente di meno che uno speed date, dove il vero protagonista era il dialogo, non solo tra le persone ma anche tra gli ingredienti e i piatti da raccontarsi. Storie di ricette inventate per un fidanzato, di disastri culinari e, in mezzo a tutto questo, luoghi passati e futuri, insomma, la vita stessa.
Si scivolava allora di tavolo in tavolo, con in mano giacca e una “carta d’identità” firmata Tigullio. Per cui forse sei un avventuriero, sempre in cerca di nuove esperienze. Magari, invece, vivi secondo il motto “Mai senza un pizzico di tenerezza”, o vedi il futuro come un connubio tra tradizione e diversità. Oppure ti piace essere imprevedibile, allontanarti dalle solite routine. Per ognuno di questi, un carattere, uno spirito: cacio, pepe, ricotta, pistacchio.
Per chi scrive non ci sono stati dubbi: pistacchio, una natura dolce ma intransigente che ha suscitato una risata dall’altra parte del tavolo. Tra una presa in giro e una forchettata, il sugo – ma anche il ghiaccio – si scioglieva. Alla fine di questo nomadismo del gusto, si incontrava la persona, ma anche il match perfetto. Ed è stato facilissimo: voglio rifarlo.
Perché a volte l’idea di tornare a casa, dopo ore di tribolazioni, convinti di aver finalmente trovato il mix di ingredienti perfetto per i vostri ospiti a cena, solo per sentirvi dire un freddo “Mi piace, ma non è il mio preferito,” come se foste Juliette Binoche con il cioccolato per Johnny Depp, non è un piano allettante. Tigullio, invece, è come la zia che ci salva con la magia di un piatto perfetto pronto in 5 minuti; e che regala a fusilli, spaghetti e mezze penne un twist denso e stravagante, per cui tutto va liscio, liscio come il pesto che scivola giù dalla padella dopo che gli si è aggiunto quell’imprescindibile cucchiaio d’acqua di cottura.
Ma veniamo alle personalità: come sarebbe, nella vita, un Cacio e Pepe? Be’, se durante uno speed date mi comparisse dall’altra parte del tavolo, immagino sarebbe una di quelle persone decise e sicure di sé, che sa di casa e ti accoglie sempre a braccia aperte. Lo stesso spirito di questo sugo che omaggia la tradizione, con Pecorino Romano DOP e pepe nero, e che sulla pasta al dente sta proprio bene. Tigullio Ricotta e Pistacchio, invece? Sarebbe uno spirito libero, sempre pronto a rompere gli schemi. La morbidezza della ricotta si unisce alla croccantezza dei pistacchi, creando un mix che è un fuori programma: quel nuovo che arriva e chissà dove ci porta.
A questo punto ci si potrebbe chiedere quale dei due lascerebbe maggiormente il segno, in compagnia di chi vorremmo tornare a casa. Ma al bivio tra la sicurezza del Cacio e Pepe e la curiosità del Ricotta e Pistacchio, è meglio non arrivarci mai. Lasciamoci, almeno nel gusto, esseri poliamorosi: perché nella vita, come a tavola, è bello poter assaporare ogni giorno quel tanto di certezza quanto di avventura.