Il Chicken Tikka Masala è stato inventato in Scozia? (Spoiler: forse, ma si continua a litigare) | Rolling Stone Italia
Il pollo della discordia

Il Chicken Tikka Masala è stato inventato in Scozia? (Spoiler: forse, ma si continua a litigare)

L’artefice del piatto onnipresente nei menu dei ristoranti indiani di tutto mondo è passato a miglior vita pochi giorni fa. Ciò che resta è una storia che merita di essere raccontata: quella del piatto, naturalmente

Chicken Tikka Masala

Foto: Getty Images

Il 19 dicembre ci ha lasciati Ali Ahmed Aslam, un nome che ai più non dice (quasi) nulla. A torto: Aslam era un ristoratore scozzese, proprietario dello Shish Mahal di Glasgow, figlio di quel Noor Mohammed che nel 1959 aprì The Green Gate, il primo ristorante indiano della città scozzese. A un certo punto della sua vita, in una notte buia e tempestosa del 1971 (o forse no, ma siamo a Glasgow, la statistica gioca a favore di questo affascinante scenario), un cliente particolarmente esigente (definiamolo così) si sta lamentando con un cameriere dello Shish Mahal del suo pollo al curry.

L’avventore è un autista di autobus che ha appena staccato dal turno, possiamo capire che volesse mangiare qualcosa che per una mezz’ora gli facesse dimenticare la strada, dato che non c’era neanche una ragazza al banco che mescolava birra chiara e 7 Up. Dopo un paio di bocconi lo stanco traghettatore di anime si vede costretto a rimandare indietro il suo piatto perché eccessivamente secco e decisamente non di suo gusto. Ma come narrava il Perozzi parlando dell’amico Necchi, «Cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione». Adesso, fermo restando che il compianto Aslam sicuramente non aveva visto Amici miei (impossibile, uscì quattro anni dopo), per soddisfare il suo cliente molto poco soddisfatto, il nostro amico aggiunge alla ricetta una salsa al pomodoro della Heinz che aveva in cucina, creando la crema rosata che da quel giorno contraddistingue il Chicken Tikka Masala. Che no, non è un piatto indiano, ma una ricetta istantanea scozzese, diventata poi un successo mondiale. Questo per merito dell’esigente cliente, rimasto così entusiasta della variazione sul tema da diventare frequentaore regolare per anni, portando con sé amici, parenti e affini.

Ali Ahmed Aslam; Foto: Andy Buchanan/AFP via Getty Images

Come diceva il giudice Ransom Stoddard nel finale de L’uomo che uccise Liberty Valance, «Scrivi la leggenda». E così è stato. Ma le cose sono andate veramente in questo modo? Facciamo un passo indietro e andiamo in Bangladesh, negli anni Quaranta. Di un piatto che molto ricorda il Chicken Tikka Masala si vociferò allora nella regione del Punjab. Da non confondere con il Butter Chicken, simile nell’aspetto ma più speziato e con una importante base di ghee (il burro chiarificato tipico della tradizione indiana) che contribuisce a rendere particolarmente cremoso il curry. Il Butter Chicken (o Murgh Makhani, come dovrebbe correttamente essere chiamato) è datato 1948 e firmato da Kundan Lal Gujral, lo chef che ha inventato anche il Pollo Tandoori.

Torniamo al nostro Chicken Tikka Masala e facciamo un salto a Hong Kong, per l’esattezza al Bombay Dreams, ristorante indiano magistralmente diretto dall’esperto restaurant manager Ashutosh Bisht, che a proposito della leggenda dell’autista di autobus non ha problemi a ribadire che «È una storia che ho sentito tante volte, è solo folklore».

A Hong Kong il Chicken Tikka Masala è un piatto particolarmente popolare, dato che Hong Kong stessa è un ex protettorato britannico (fino al 1° luglio 1997, da allora venticinque anni segnati da proteste, repressione e violenza). Una voce assai autorevole nel definirne le origini è certamente quella di Satpal Sharma, chef del The Chinnery, ristorante indiano del Mandarin Hotel locale. «Per quanto riguarda l’origine del Chicken Tikka Masala, dobbiamo innanzitutto risalire a cinquemila anni fa, quando furono inventati i forni di argilla tandoor. Poi, i piccoli bocconcini, che oggi chiamiamo tikka, sono nati grazie alla pignoleria di Babur, il fondatore e primo imperatore della dinastia Mughal. Era talmente spaventato dall’idea di morire soffocato con le ossa di pollo che ordinò ai suoi cuochi punjabi di rimuoverle prima di cuocere la carne nel tandoor. La prelibatezza che ne risultò fu chiamata ‘joleh’, in persiano ‘tikka’. Quindi, anche se molto popolare in occidente, il Chicken Tikka Masala è un piatto in tutto e per tutto indiano».

 

 
 
 
 
 
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La discussione attorno alle origini della ricetta continueranno, anche per questioni meramente economiche. Il Chicken Tikka Masala è una delle pietanze più popolari del Regno Unito e una delle poche che nonostante la Brexit sta tenendo botta nelle esportazioni, seppur con un notevole e progressivo calo dal 1° febbraio 2020, primo giorno del Continente isolato dalla Corona.

Nel 2009 il deputato laburista del parlamento scozzese Mohammad Sarwar ha presentato una mozione alla Camera dei Comuni chiedendo che il Parlamento Europeo riconoscesse legalmente Glasgow come patria del Chicken Tikka Masala, una certificazione DOP un po’ come per il Parmigiano Reggiano o l’Halloumi (formaggio di capra cipriota su cui c’è un’altra storia gustosissima da raccontare). In ogni caso, la richiesta non fu accettata – sebbene tenda a escludere che un pollo al curry con una salsa di pomodoro possa essere una delle cause scatenanti della Brexit.

Detto ciò, adesso esco e vado a prendere un Chicken Tikka Masala da Marks & Spencer, decisamente il migliore tra i ready meal da supermercato, seguito da un’incollatura da quello da Waitrose. Sei sterline e mezzo, cinque minuti nel microonde e la cena è pronta. Sognando la Scozia. Provatelo con un single malt di dodici anni, l’abbinamento perfetto: è proprio vero che il buon cibo avvicina popoli e culture.