Nel suo essere difficile da individuare, la figura del serial killer è davvero terrificante. Tra gli autori delle serie di omicidi più efferate si nascondono spesso persone apparentemente normali, metodiche e con un’intelligenza fuori dal comune. Sarà per questo che gli assassini seriali sono spesso fonte di ispirazione per videogiochi di ogni genere. Una minaccia letale ma invisibile darebbe filo da torcere a chiunque e quella di individuare e incastrare il colpevole rappresenta per molti una sfida appassionante. Ecco perché nei videogiochi capita spesso di imbattersi in serial killer più o meno elaborati. In questa classifica abbiamo raccolto 10 assassini seriali che, in modo brutale o col sorriso sulle labbra, hanno sfidato milioni di giocatori nel corso degli anni. Considerando il tema, in molte delle esperienze ludiche qui citate la parte migliore è proprio quella in cui si cerca di individuare l’assassino. Per questo motivo abbiamo deciso di omettere l’identità dei killer più sfuggenti nei titoli e nelle immagini dei rispettivi paragrafi. Nei testi, però, non abbiamo esitato a inserire enormi spoiler. Siete avvisati!
10. Monokuma (Danganronpa)
La serie di Danganronpa ha appassionato un gran numero di giocatori grazie all’ottima caratterizzazione dei personaggi e alla struttura avvincente. Monokuma, un bizzarro orsetto bicolore che ricorda lo Yin e lo Yang, è l’ideatore dei temibili giochi di morte a cui i giocatori sono costretti a partecipare nei vari capitoli della serie. Non si tratta del classico serial killer, perché non è lui a uccidere materialmente le vittime. I suoi metodi e la follia dei suoi ragionamenti, però, ci hanno spinto a inserirlo in questa infame categoria. D’altra parte, se rapisci gruppi di studenti per metterli uno contro l’altro e costringerli a uccidersi a vicenda, non hai tutte le rotelle a posto!
9. Shikyoh (The Last Blade)
Shikyoh è un personaggio di The Last Blade, affascinante gioco di combattimento a incontri pubblicato da SNK nel lontano 1997. Pur essendo un membro degli Shinsengumi, la polizia dello shogunato, Shikyoh era un pazzo che si divertiva a uccidere facendo soffrire il più possibile le proprie vittime, mania che gli è costata il posto nell’organizzazione. Questo pazzo omicida appartiene a un’epoca in cui per i personaggi dei picchiaduro venivano scritte storie dettagliate, anche se non servivano ai fini del gioco. Le storie aiutavano a contestualizzare alcune scelte stilistiche degli sviluppatori, giustificando le tecniche usate e le esultanze di vittoria.
8. Il killer con l’impermeabile rosso (Deadly Premonition)
Deadly Premonition è un titolo che ha conquistato un gran numero di giocatori nonostante le innegabili carenze tecniche. Lo ha fatto grazie alla sceneggiatura intrigante e all’ottima caratterizzazione dei personaggi. Tra i tanti elementi che hanno lasciato il segno nell’immaginario dei giocatori c’è l’antagonista del titolo, il killer con l’impermeabile che mieteva vittime nelle giornate di pioggia. Questo è uno dei tanti serial killer con elementi soprannaturali che compaiono nei film horror e nei videogiochi. Una sorta di Jason Voorhees dell’America rurale, a caccia dell’immortalità attraverso antiche superstizioni e con l’accesso al misterioso Other World.
7. Il killer di Arcadia Bay (Life is Strange)
L’avventura di Life is Strange ha appassionato un gran numero di giocatori grazie all’ottimo mix tra ansie adolescenziali, elementi soprannaturali e brividi degni di un thriller. Quando nelle fasi finali della storia si scopre il coinvolgimento di Mark Jefferson negli efferati omicidi di Arcadia Bay, è difficile non rimanere sorpresi. Gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro per nascondere la mente dietro agli atti efferati che hanno sconvolto la piccola cittadina americana. La caratterizzazione del fotografo psicopatico ossessionato dalla bellezza del terrore negli occhi delle ragazze innocenti è impeccabile. Jefferson è freddo, metodico e disposto a tutto pur di soddisfare la propria ossessione.
6. Serial Killer X (Condemned)
Condemned è un gioco spesso sottovalutato, ma anni fa è riuscito a terrorizzare orde di giocatori raccontando una storia a base di follia ed efferati omicidi. Leland Vanhorn, noto anche come Serial Killer X, è il nemico principale del gioco e porta avanti la propria idea di giustizia facendo a pezzi gli assassini che operano nella cupa città di Metro City. L’idea di creare un serial killer dei serial killer ha convinto critica e pubblico, sollevando domande scomode sulla giustizia privata e sui metodi utilizzati per ottenerla. Al di là delle solide tematiche etiche, comunque, a tenere incollati al monitor era l’atmosfera opprimente che, negli anni successivi all’uscita di Condemned, ha ispirato decine di giochi horror più o meno famosi.
5. Scissorman (Clock Tower)
Se avete qualche anno sulle spalle ricorderete di certo la saga di Clock Tower, nata sotto forma di avventura punta e clicca per poi virare verso il genere degli horror d’azione in terza persona. L’antagonista principale dei primi due episodi era il brutale Scissorman, un pazzo omicida che non si faceva scrupoli a eliminare donne e bambini con un paio di enormi e affilatissime forbici. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un’entità che, al pari di Freddy Krueger e altri assassini seriali col vizio del soprannaturale, si rifiuta di morire in modo convenzionale, costringendo il giocatore a fare i salti mortali per portare a casa la pelle. L’insistenza con cui inseguiva le protagoniste dei vari Clock Tower ha ispirato il buon vecchio Nemesis di Resident Evil 3, lasciando il segno nella psiche di molti giocatori.
4. Lucius (Lucius: The Killing of Gene e Lucius 2: The Prophecy)
Quando si pensa a un serial killer è difficile sospettare di un bambino. È proprio per questo che i due capitoli di Lucius riescono a essere così inquietanti. L’idea di una figura apparentemente innocente che può sporcarsi le mani del sangue altrui senza battere ciglio appartiene a un filone ben preciso di film horror. Un filone che Lucius omaggia in modo convincente. D’altra parte, cosa c’è di più terrificante di un bambino di sei anni in grado di uccidere con la sola forza della mente? Il numero di vittime fatte a pezzi dal piccolo figlio del diavolo è incalcolabile, così come il terrore generato dall’idea di imbattersi nel “piccolo Anticristo”.
3. Il killer di Inaba (Persona 4)
Persona 4 è stato il primo capitolo della celebre saga Atlus a ottenere un discreto successo anche in occidente. L’avventura vissuta dall’allegro gruppo di liceali nella cittadina di Inaba inizia con una serie di bizzarri omicidi in cui i corpi delle vittime vengono trovati in luoghi assurdi e senza apparenti segni di violenza. Anche in questo caso gli omicidi sono vincolati a una forte componente soprannaturale, ma la caratterizzazione del colpevole, Tohru Adachi, è stata fatta con grande cura dal team di sviluppo. Le fasi finali del gioco, quelle in cui finalmente si scopre l’identità dell’assassino, sono raccontate in modo magistrale e lasciano trasparire tutta la follia che guida le motivazioni del pazzo omicida. Se non avete avuto modo di giocare Persona 4 vi consigliamo caldamente di recuperarlo, magari nella versione Golden disponibile su PlayStation Vita.
2. Il killer degli origami (Heavy Rain)
Heavy Rain è probabilmente uno dei titoli più rappresentativi, quando si parla di serial killer. L’avventura sviluppata da Quantic Dream ha molti difetti, ma a differenza di altre opere precedenti di David Cage riesce a reggere fino alla fine senza grossi crolli narrativi. Il modo di uccidere di Scott Shelby è inquietante ed elaborato. Gli omicidi, infatti, vengono commessi imprigionando le vittime in luoghi soggetti ad allagamento durante lunghi periodi di pioggia, portando al loro inevitabile annegamento. Da bravo serial killer, però, il criminale degli origami ha a cuore dei riti comuni a ogni delitto e porta avanti un gioco grottesco con i familiari delle vittime, costringendoli a superare sfide folli e terribilmente rischiose nel tentativo di salvare la potenziale vittima.
1. James Earl Cash (Manhunt)
Manhunt è un gioco brutale. Un titolo che alla sua uscita ha scatenato un vespaio a causa dell’eccessiva violenza in esso rappresentata. Il protagonista è James Earl Cash, serial killer condannato a morte per iniezione letale, che dopo essere stato sottratto alla pena capitale viene coinvolto in un violento programma per la realizzazione di uno snuff movie. L’intera esperienza ruota attorno alla violenza più pura, permettendo al giocatore di eliminare i membri di varie bande di psicopatici ricorrendo a una vasta gamma di strumenti differenti, dalle mazze da baseball ai banali sacchetti di plastica. Forse l’immagine di James Earl Cash non coincide con quella del serial killer metodico e sfaccettato, ma il protagonista di Manhunt merita senza alcun dubbio di occupare il primo posto di questa brutale classifica.