Tra le grandi domande della vita, una spicca in particolare. Le dimensioni contano? Le risposte a questo quesito sono varie, a volte diametralmente opposte tra loro. C’è chi sostiene che una buona dimensione sia fondamentale per riuscire a soddisfare ogni possibile voglia. Altri invece ritengono che sì, le dimensioni sono importanti, ma che è fondamentale soprattutto saperle sfruttare al meglio, per non trovarsi per le mani qualcosa che perda di sostanza dopo poco tempo. È una questione spinosa. Noi non abbiamo certezze a riguardo visto che nella nostra carriera di giocatori abbiamo sperimentato un po’ di tutto, riuscendo a trarre il meglio da ogni situazione. Perché stiamo parlando delle dimensioni della mappa di un videogioco… vero?
10. Xenoblade Chronicles X
Per dare il via alla nostra camminata tra le ambientazioni più ampie nella storia dei videogiochi iniziamo dai 400 km2 di Xenoblade Chronicles X. Scarpe comode ai piedi e si parte per l’esplorazione del pianeta Mira, in un viaggio reso particolarmente accattivante dalla presenza di diverse regioni, ognuna caratterizzata da una flora e da una fauna differenti. Il titolo Nintendo non è però solo un piacere da vedere, ma lo è anche da giocare grazie ad alcune sapienti scelte di game design. L’avventura è godibile, il sistema di combattimento è ben studiato e le meccaniche di evoluzione dei personaggi lasciano discreto spazio alla personalizzazione. Uno dei casi in cui quantità e qualità vanno a braccetto, per la gioia di tutti.
9. Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands
Ammirare il paesaggio. Un’azione semplice, che però può portare a conseguenze nefaste. Pensate infatti a questo scenario: siete in missione e di fronte a voi si staglia una catena montuosa. Venite colti di sorpresa dalla sua bellezza. Vi fermate ad ammirare in silenzio e… bang! Un cecchino con il suo fucile di precisione trapassa il vostro elmetto. Game over. Questo è quello che può succedere in Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands. Il titolo Ubisoft vanta infatti un’eccellente cura nelle ambientazioni, che regalano scorci davvero splendidi. La mappa ripropone una porzione del continente sud americano, più precisamente della Bolivia, che si estende per 440 km2. Non solo bella da vedere, ma anche estremamente divertente da esplorare.
8. Burnout Paradise
I simulatori di guida sono una delle tipologie di gioco che meglio si adatta alla creazione di mappe gigantesche, come avrete modo di vedere scorrendo questa classifica. Si tratta di un genere che permette agli sviluppatori di sbizzarrirsi con la fantasia, e di stendere a terra chilometri di asfalto che aspettano solo di essere “calpestati” dalle gomme di macchine che sfrecciano a velocità folli. In alcuni casi, a un’ambientazione enorme corrisponde anche un divertimento enorme. Come in Burnout Paradise, disponibile in origine su PS3/Xbox 360 e di recente rimasterizzato per PS4 e Xbox One. Circa 520 km2 da attraversare tra salti, sbandate e controsterzate, in un susseguirsi di gare da affrontare, oggetti da distruggere e segreti da scoprire.
7. True Crime: Streets of LA
La serie di Grand Theft Auto è diventata nel corso degli anni un punto di riferimento per gli appassionati di videogiochi. E non solo per loro. Molte software house hanno infatti provato a replicare la “formula Rockstar” con la speranza di emularne i dati di vendita. Nessuno c’è riuscito. Tantomeno True Crime: Streets of LA. Pur avendo qualche freccia al suo arco, il titolo Activision usciva sconfitto nel confronto diretto con il suo principale rivale (all’epoca GTA III) praticamente sotto ogni punto di vista. Unico aspetto in cui poteva dare battaglia era la dimensione della mappa, con ben 662 km2 e una riproduzione piuttosto fedele di alcune zone della città degli angeli. Curiosità: il ruolo dell’antagonista è interpretato da Gary Oldman, che nel corso della sua carriera ha prestato numerose volte la sua voce a personaggi dei videogiochi.
6. Just Cause 1-2-3-4
La saga di Just Cause è quanto di più vicino si avvicina alla definizione di cazzeggio nel mondo dei videogiochi. Tutti gli episodi della serie sono caratterizzati da una trama risibile, che serve solamente a giustificare le scorribande di Rico Rodriguez e la sua tendenza a distruggere tutto ciò che lo circonda. Metropoli, piccoli villaggi, avamposti militari, costruzioni antiche o moderne… tutto è pronto a saltare in aria a colpi di bazooka, esplosivi, bombe e missili lanciati da elicotteri o aerei. Le mappe di gioco propongono tutte un’estensione simile, intorno ai 1.000 km2 cadauna, con una notevole varietà di ambientazioni e di attività da svolgere. La presenza di tanti mezzi di trasporto permette poi di muoversi agevolmente in terra, in cielo e in mare.
5. Test Drive Unlimited 2
Altro giro, altra macchina, altra corsa, altra ambientazione mastodontica in cui scorazzare in totale libertà. Test Drive Unlimited 2 prende lo scenario proposto dal suo predecessore, l’isola di hawaiana di Oahu e lo affianca a Ibiza per dare vita a una doppietta in cui si susseguono spiagge, montagne, foreste e città. Anche se tecnicamente non si tratta di una singola mappa esplorabile liberamente, ma di due “affiancate”, il risultato finale propone chilometri e chilometri di strade percorribili, con un totale che si aggira intorno a 1.600 km2. Un viaggio lungo in cui c’è tanto da fare, ma in cui non manca il rischio di perdersi e di farsi prendere alla lunga dalla noia.
4. Final Fantasy XV
Nella sua più che trentennale carriera, la serie di Final Fantasy è stato caratterizzata da diverse anime e, pur rimanendo sempre all’interno del recinto degli RPG, ha proposto ai giocatori soluzioni differenti in quanto a libertà di movimento ed estensione dell’area di gioco. Tra avventure più o meno grandi, il ruolo di “gigante” della famiglia è ricoperto da Final Fantasy XV con una mappa che raggiunge i 1.800 km2. Siamo ben lontani rispetto alle dimensioni dei primi tre in classifica, ma il titolo Squre Enix riesce a sopperire alla minor metratura con una sola parola: densità. Il mondo di gioco è infatti ricco di attività, alcune più leggere, altre decisamente più impegnative, tutte dannatamente divertenti.
3. The Crew 1 & 2
Il gradino più basso del podio è conquistato da un altro simulatore di guida che ha fatto della velocità il suo marchio di fabbrica. O meglio, da una serie, dato che abbiamo deciso di riunire in una sola posizione The Crew 1 & 2. I due titoli Ubisoft propongono un viaggio in una versione in scala degli Stati Uniti (rispettivamente 4.920 km2 e 5.700 km2), con una discreta cura nelle ambientazioni e una buona varietà di scenari. Peccato che al volante non tutto funzioni alla perfezione, e alla lunga si prova la sensazione di rivivere costantemente la medesima gara. Nel complesso meglio il secondo episodio del primo, anche solo per la presenza di un quantitativo superiore di mezzi che comprendono macchine, moto, navi e aeroplani.
2. Fuel
Saliamo in classifica e, in seconda posizione, ci imbattiamo in un altro gioco di guida. Questa volta però, qualcosa è cambiato. C’è qualcosa di diverso. In Fuel non ci troviamo infatti a correre semplicemente per la gloria e i soldi, ma per la sopravvivenza. Ambientato in un futuro post apocalittico in cui il mondo è stato colpito dai cambiamenti climatici derivanti dal surriscaldamento globale, il titolo di Codemasters vede i sopravvissuti gareggiare per conquistare una risorsa preziosa, il carburante. L’enorme area di gioco (14.400 km2) offre ampi spazi da esplorare con diverse tipologie di mezzi. Peccato che il sistema di guida non sia particolarmente raffinato e che l’intelligenza artificiale dei piloti controllati dalla cpu presenti alcune lacune piuttosto evidenti.
1. The Elder Scrolls: Daggerfall
The Elder Scroll: Daggerfall è l’equivalente della Juventus degli ultimi anni per il campionato italiano di calcio. O di Marc Marquez per il motomondiale. È il partecipante che si prende la vetta della classifica e guarda tutti dall’alto in basso con un vantaggio all’apparenza incolmabile. Il titolo di Bethesda può contare su una mappa che si estende per 161,600 km2. Sì, avete letto bene. 161.600 km2. Una superficie immensa, per un titolo che unisce quantità e qualità. Daggerfall è un action RPG spettacolare, con un sistema di gioco vario e congegnato in maniera quasi perfetta. Una curiosità. Durante lo sviluppo alcune porzioni della mappa sono state generate in maniera procedurale per sveltirne la realizzazione. Considerando tutto (si tratta pur sempre di un gioco del 1996), si tratta di un espediente più che giustificato.