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Mustang 60, passione e libertà senza confini dal Far West all’Emilia

Per celebrare al meglio i sessant'anni di Mustang, il popolo delle muscle car secondo Ford si è riunito all'Autodromo di Modena per una giornata all'insegna della velocità, della musica e della libertà. E l'Emilia, per un giorno, si è traformata nel Nebraska delle immense praterie e dei cavalli selvaggi.
Mustang 60

All'Autodromo di Modena la festa per i 60 anni di Mustang (courtesy Ford)

Sessant’anni a ritmo di passione e rock’n’roll, quello che ti rapisce e ti porta in un mondo tutto suo, fatto di senso di libertà e una buona dose di ribellione. Il compleanno è quello di Mustang, nome iconico delle quattro ruote a livello mondiale e che dalle strade degli Stati Uniti sono partite negli anni Sessanta alla conquista di appassionati in tutto il mondo. Parola d’ordine per gli amanti della pony car per eccellenza, libertà, come quella di un mustang, il cui nome sta per ‘non domato’, al galoppo in una qualunque distesa assolata di quello che fu il Far West.

La Terza Classe sul palco del Mustang 60 Fest (courtesy Ford)

Dalle praterie a perdita d’occhio del Nebraska e dintorni al mondo delle auto, il nome Mustang è sinonimo di resistenza, velocità, muscoli e soprattutto indipendenza, perfetto anche per una muscle car ad alte prestazioni prodotta da Ford, così come per gli appassionati di Mustang a quattro ruote che in un fine settimana di inizio giugno si sono dati appuntamento all’Autodromo di Modena. Altre distese di terra e pianure. Terra di motori e di grandi passioni. Un po’ una sorta di Nevada, dove ancora oggi i mustang vivono liberi e selvaggi, ma con le tigelle, i tortellini e il lambrusco.

Mustang 60 Fest (courtesy Ford)

Mustang60Fest all’autodromo emiliano non è stata unicamente la festa di un’automobile ma la vera e propria celebrazione di un’icona, un simbolo che negli anni ha appassionato diverse generazioni di automobilisti, amanti della potenza e dello scoppiettare di un motore V8 sotto al cofano, della velocità e della libertà senza compromessi. Un viaggio lungo sessant’anni e che oggi punta dritto anche verso il futuro, fatto anche di motori elettrici, altre vibrazioni e altre passioni tutte da raccontare. Dal 1964 sono state vendute oltre 10 milioni di Mustang, suddivise in sette generazioni. Questa iconica auto sportiva ha fatto anche migliaia di apparizioni in film, programmi televisivi, musica e videogiochi. Un’immagine su tutte si accende nella testa della maggior parte degli appassionati di Mustang al solo pronunciarne il nome: quella di una Ford Mustang originale nel film Bullit, guidata da Steve McQueen nel 1968, per uno degli inseguimenti più lunghi e coinvolgenti della storia del cinema.

Mustang 60 Fest (courtesy Ford)

Per non parlare del mondo del motorsport, dove Mustang ha anche ottenuto entusiasmanti successi tra gare di auto sportive, drag racing e rally. Lo spirito competitivo di Mustang è incarnato ancora oggi nella Mustang Dark Horse Spec R, nella Mustang GT4 e nella Mustang GT3, quest’ultima rappresentante anche del ritorno di Ford alla 24 Ore di Le Mans proprio in concomitanza con il raduno in quel di Modena. Lo spirito del mito gelosamente e fieramente rappresentato dalle auto di oggi. Un evento, quello emiliano, fatto di musica e velocità, muscle cars e libertà da viversi all’aperto. I giri in pista con le nuove Mustang MachE, la più recente incarnazione del marchio in chiave elettrica e dall’accelerazione bruciante sul rettilineo e in uscita di curva (chiedere ai neofiti per testimonianze sbalordite), come il ‘profumo’ di freni messi a dura prova in staccata con le Mustang GT. Al volante dei modelli pensati esclusivamente per le competizioni in pista, poi, la sensazione è quella di essere un Christian Bale in salsa emiliana, in una delle scene più avvicenti di ‘Le Mans ’66 – La Grande Sfida’, quella che racconta della battaglia a suon di cronometro tra Ford e Ferrari.

Mustang 60 Fest (courtesy Ford)

Se per i suoi primi sessant’anni Mustang ha cavalcato le strade di mezzo mondo all’insegna della libertà e del coraggio della sfida, il viaggio promette ora nuovi orizzonti da conquistare, storie, libri, film da scrivere e una costante che qualunque scommettitore alle corse di cavalli  darebbe per vincente, almeno per i prossimi sessanta, di anni: un cavallo selvaggio troverà sempre, ovunque si troverà, una distesa sconfinata in cui potersi perdere all’infinito. Chiamiamola, in una parola sola, libertà. 

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