Asia Argento è un volto noto nel panorama del cinema italiano ed internazionale. Circondata da fan e detrattori per quella sua natura provocatoria e ribelle che le conferisce un’aura da anti-diva opposta all’ordinario. Figlia d’arte, Asia Argento non è solo attrice ma anche regista, sceneggiatrice, musicista e cantante ed ha ottenuto, nel corso della sua carriera, riconoscimenti importanti come il David di Donatello ed il Nastro d’argento.
I primi passi
Aria Maria Vittoria Rossa Argento, nasce a Roma il 20 settembre del 1975 da Dario Argento, celebre regista, e Daria Nicolodi, attrice fiorentina scomparsa nel 2020. È stata registrata all’anagrafe con il nome Aria a causa di una normativa degli anni settanta, che impediva l’utilizzo di nomi geografici. Di fatto è comunemente chiamata Asia, nome voluto dai genitori ed utilizzato anche in ambito lavorativo.
L’attrice cresce con le due sorellastre, figlie delle precedenti relazioni dei genitori: Fiorella Argento, detta Fiore e Anna Ceroli Nicolodi, scomparsa prematuramente nel 1994 a causa di un incidente stradale.
La sua attività cinematografica inizia molto presto quando, a nove anni, esordisce nella miniserie di Sergio Citti Sogni e bisogni. Gli impegni attoriali, che dal 1984 cominciano a susseguirsi, la portano ad un graduale allontanamento dal mondo scolastico – sempre poco amato – che lascia definitivamente all’età di 17 anni portando con sé una buona conoscenza della lingua inglese, indispensabile in futuro per la sua carriera.
Nel 1986 e nel 1989 è nel cast di due film horror scritti e prodotti dal padre: Dèmoni 2… L’incubo ritorna e La chiesa. Successivamente compare in altri sei film diretti da Dario Argento quali: Trauma, La sindrome di Stendhal, Il fantasma dell’Opera, La terza madre, Dracula 3D ed Occhiali neri.
Nel 1988, all’età di tredici anni, ottiene il ruolo da protagonista nel film Zoo di Cristina Comencini e, in seguito, la parte di Valentina nel film di Nanni Moretti, Palombella rossa.
Gli inizi di carriera
Michele Placido la scrittura, nel 1992, per il film drammatico Le amiche del cuore, in cui veste i panni di Simona, ragazza adolescente vittima di abusi da parte del padre. Due anni dopo Carlo Verdone la vuole per il ruolo di Arianna, giovane donna paraplegica in Perdiamoci di vista, che le vale un Ciak d’oro ed un David di Donatello come miglior attrice protagonista.
Nello stesso anno entra nel cast di La Regina Margot di Patrice Chéreau, kolossal francese che la vede recitare al fianco di Isabelle Adjani, Virna Lisi e Claudio Amendola. La pellicola, ispirata al romanzo di Alexandre Dumas padre, ottiene un ottimo consenso di pubblico e critica, ricevendo riconoscimenti non solo al Festival di Cannes 1994, ma anche una candidatura ai premi Oscar nel 1995.
È nuovamente protagonista nel film Compagna di viaggio di Peter del Monte, con cui, grazie al ruolo di Cora, ottiene il premio Grolla d’oro ed il secondo David di Donatello come miglior attrice protagonista.
Nel 1997 giunge nel cast di Giovanni Veronesi in Viola bacia tutti, accanto a Valerio Mastandrea, Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo.
Da rapinatrice scapestrata diventa in seguito una prostituta doppiogiochista in New Rose Hotel, pellicola del regista americano Abel Ferrara che include, tra gli altri, gli attori Christopher Walken e Willem Dafoe.
Con l’arrivo del nuovo millennio, Asia Argento è agli effetti un’attrice internazionale, diretta da registi come Josée Dayan ne I miserabili, Rob Cohen nel film d’azione xXx, e Gus Van Sant in Last days (pellicola dedicata agli ultimi giorni di Kurt Cobain). Nel 2008 è una spogliarellista che si abbandona ad un bacio con un cane rottweiler in Go Go Tales di Abel Ferrara, destando un certo scalpore.
Ciak si gira!
A 19 anni decide di affiancare alla carriera d’attrice anche l’attività di regista, esordendo nel 1994 con Prospettive. Il cortometraggio è parte del film collettivo De Generazione costituito da dieci episodi firmati da dieci registi differenti.
Nel 2000 realizza il suo primo lungometraggio, Scarlet Diva. Il film si ispira alla propria esperienza personale e racconta le vicende di una giovane attrice di successo inquieta e sola, incastrata tra incontri fugaci, inappaganti ed il consumo di droga.
Quattro anni più tardi firma la pellicola Ingannevole è il cuore più di ogni cosa, film drammatico girato in America con un cast composto da attori internazionali come Ornella Muti, Winona Ryder, Peter Fonda e Michael Pitt.
Nel 2014 ottiene quattro candidature ai Nastri d’argento per il film Incompresa, nel quale dirige una bellissima Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko e l’adolescente Giulia Salerno che vince il premio Guglielmo Biraghi come giovane promettente del cinema italiano.
La Argento è attiva anche nel mondo musicale dove ha girato diversi videoclip tra cui L’assenzio (The Power of Nothing) dei Bluvertigo, s(AINT) di Marilyn Manson e numerose collaborazioni con Loredana Bertè.
Nel 2002 interpreta, insieme a Brian Molko, la cover di Je t’aime… moi non plus di Serge Gainsbourg e Jane Birkin e, nel 2008, collabora con Morgan (su ex compagno) all’album Da A ad A – Teoria delle catastrofi.
Cinque anni più tardi, nel 2013, pubblica con l’etichetta Nuun Records il suo primo album Total Entropy, contenente sedici tracce da cui viene estratto il singolo Indifference, scritto ed interpretato insieme a Morgan.
Show televisivi
Asia Argento ha partecipato a Ballando con le stelle nel 2016, esibendosi in coppia con Maykel Fonts.
Ha condotto la trasmissione televisiva Amore criminale e, nel 2020, ha partecipato con Vera Gemma al reality show Pechino Express, ritirandosi poco dopo a causa di un infortunio.
Vita privata
La prima storia importante dell’attrice inizia nel 2000 quando incontra Marco Castoldi, in arte Morgan, cantante dei Bluvertigo. Nel 2001 danno alla luce Anna Lou (così chiamata in ricordo della sorella di Asia deceduta nel 1994). La relazione, intensa ma travagliata, termina nel 2007. Successivamente l’attrice sposa il regista Michele Civetta e dal loro amore nasce Nicola nel 2008. Quattro anni più tardi il matrimonio finisce ed Asia si lega allo chef statunitense Anthony Bourdain, poi scomparso prematuramente nel 2018.
