Dave Grohl: «Ho avuto una figlia fuori dal matrimonio»
«Amo mia moglie e le mie figlie e sto facendo tutto il possibile per farmi perdonare»
I Nirvana sono uno dei gruppi più importanti della scena grunge e del rock alternativo degli anni ’90. Il gruppo è originario di Seattle, sebbene nessuno dei suoi membri sia poi effettivamente cresciuto da quelle parti: Krist Novoselic (basso) è nato in California e si è trasferito ad Aberdeen (Washington) solo da adolescente, ed è proprio lì che avviene l’incontro con Kurt Cobain. I due entrano in contatto attraverso la condivisione di alcune demo nelle quali sono registrate delle prime versioni di brani abbozzati da Cobain.
Il gruppo, completato da Chad Channing alla batteria, dà alle stampe il primo album Bleach (1989) nel quale si possono rintracciare già i primi germi del grunge e del sound che farà dei Nirvana uno dei più grandi fenomeni musicali degli anni 90. Cobain si manifesta subito come uno dei talenti più cristallini della sua generazione, prendendo in mano le redini del gruppo: Bleach è un ottimo equilibrio tra blues-rock (Rolling Stones), hard-rock (Led Zeppelin) e hardcore (Husker Du). Fondendo l’anima rock più selvaggia con il nichilismo dell’hardcore, i Nirvana piazzano la prima pietra sulla quale costruire quel ponte che accompagnerà milioni di giovani e meno giovani alla scoperta del lato più intimo e rabbioso del rock.
Con l’uscita dal gruppo del batterista Chad Channing e l’arrivo al suo posto di Dave Grohl, futuro leader dei Foo Fighters, arriva anche l’inattesa esplosione mediatica della band. Il successivo album, dopo la firma con l’etichetta Geffen, è Nevermind (1991) prodotto da Butch Vig e mixato da Andy Wallace. È considerato una pietra miliare del rock, disco in grado di incanalare e incarnare il pensiero e gli umori di un’intera generazione, la cosiddetta Generazione X, cinici e nichilisti alla ricerca di una propria identità dopo le scorpacciate edoniste degli anni 80. Se si parla dei Nirvana, è difficile scindere il contesto sociale e politico da quello puramente musicale: Smells Like Teen Spirit si erge subito a manifesto generazionale, la consapevolezza di vivere in un mondo pazzo, la sensazione di sentirsi stupidi e impotenti. Altre perle dell’album sono l’autobiografica Come As You Are, Lithium nella quale è forte l’influenza di Neil Young periodo Rust in Peace e l’acustica Polly. L’album diventerà uno dei maggiori successi commerciali del periodo portando alla luce un’America nascosta e inquieta e regalando ai Nirvana una notorietà globale.
Con il terzo album in studio i Nirvana spostano l’asticella ancora più in alto, è il turno di In Utero (1993). Alla produzione questa volta appare un vero guru della musica alternativa statunitense, Steve Albini, già al lavoro con Slint, Pixies e Jesus Lizard. Il suono è molto più duro, le melodie si fanno meno contagiose e i riff più lenti e oscuri, tutto questo inimica al gruppo una buona fetta di pubblico più vicino a contesti come MTV. Emerge dai solchi dell’album tutto il disagio provato da Kurt Cobain, disagio legato a problemi fisici (dolori addominali che non gli daranno tregua per tutta la vita) e psicologici, inoltre la situazione familiare con Courtney Love (leader delle Hole) non è delle più semplici, tra litigi e uso sconsiderato di droghe. I due vengono più volte paragonati dai media alla coppia Sid Vicious-Nancy Spungen. Infine la sovraesposizione mediatica alla quale Cobain è costretto non facilità di certo il suo equilibrio psicofisico, costringendolo a continue interviste e intromissioni nella propria vita privata da parte di fan e media.
Nel 1994 è la volta di un disco pubblicato dalla Geffen a seguito di un concerto avvenuto a New York per MTV, si tratta di Mtv Unplugged in New York. Si tratta di una rivisitazione in chiave acustica di alcune fondamentali canzoni del gruppo. Per l’occasione la band è accompagnata alla chitarra da Pat Smear, già presente durante il tour di In Utero e futuro compagno di Grohl nei Foo Fighters. Insieme ai pezzi della band vengono eseguite anche alcune cover: una versione intimista di The Man Who Sold The World di David Bowie ed una struggente Where Did You Sleep Last Night dello scomparso bluesman Leadbelly. Seguiranno altre due pubblicazioni di album live tra le quali spicca From The Muddy Banks Of Wishkah (1996) esibizione più muscolare dei Nirvana con un suono elettrico e duro, quasi lo specchio del concerto di New York.
All’apice del successo, e al ritorno da un estenuante tour europeo, il cantante e leader dei Nirvana l’8 Aprile del 1994 si toglie la vita. Lascerà moglie e figlia, un bigliettino con all’interno un verso “It’s better to burn out than to fade away” (da My my, hey hey di Neil Young). Lascerà un’intera generazione a riflettere attraverso le sue canzoni su come poter uscire dall’oscurità e condividere la felicità. I Nirvana ed in particolare Kurt Cobain sono le ultime vere icone della musica rock, gli ultimi baluardi di quel modo di intendere la musica dei bluesman delle origini.
In Studio
Live
«Amo mia moglie e le mie figlie e sto facendo tutto il possibile per farmi perdonare»
Il bassista ha eseguito 'Smells Like Teen Spirit', 'Lithium' e 'Blew' insieme al gruppo. È successo nello Stato di Washington, al Georgie’s Garage and Grill. Ecco i video
La causa era stata intentata dalla band nel 2018 per l’utilizzo da parte del brand di una smiley face molto simile alla sua. Il marchio di moda aveva ribattuto con una controcausa. Di mezzo si era messo anche il collaboratore della band Robert Fisher. Ora le parti coinvolte hanno trovato un accordo
Dai Pixies ai Jesus Lizard, dai Nirvana a PJ Harvey, oltre a Big Black e Shellac, una selezione dal vastissimo lavoro del “producing engineer” che ha segnato il sound di punk-rock e alternative anni ’80 e ’90
C’è stato un periodo in cui lavoravano con gruppi simili, uno più vicino al pop, l’altro al punk, uno ha fatto ‘Nevermind’, l’altro ‘In Utero’. «Si metteva lì e ti fissava come se ti stesse analizzando»
I Nirvana hanno condiviso sui social la lettera con cui Albini chiarisce i punti per la collaborazione di 'In Utero'. Un'occasione per riscoprire la personalità e la filosofia del produttore e musicista appena scomparso
Le autorità della repubblica della federazione russa intendono vietare la musica troppo lenta o troppo veloce, ma non è ancora chiaro come vogliano farlo. Addio ‘Imagine’ e ‘Hotel California’?
Nel trentesimo anniversario della morte di Cobain, riproponiamo un’intervista al manager dei Nirvana Danny Goldberg realizzata nel 2019 in occasione della pubblicazione del libro ‘Serving the Servant’
Una tesi controcorrente: Kurt ha dato evidentemente il meglio coi Nirvana, ma nella colonna sonora del documentario del 2015 ci sono tutto il desiderio di purezza che lo muoveva e il suo modo di autosabotarsi
Per lo scrittore e autore di ‘Generazione X’ i Nirvana sono stati antidigitali prima che la cultura pop fosse «edulcorata da serie tv come ‘Friends’ o band alla Spice Girls» e i numeri diventassero l’unico metro di giudizio
Una sentenza della Corte d’Appello federale riapre il caso voluto da Spencer Elden, il bambino che nuotava inseguendo la banconota. La sua richiesta era stata respinta, ora invece può procedere con la causa
La riedizione della prima e più importante biografia del gruppo ha offerto a Michael Azerrad la possibilità di confrontarsi con miti e inesattezze. Sì, le polemiche sul mix di ‘In Utero’ sono «un mucchio di stronzate». No, Kurt non ha mai vissuto sotto un ponte. Sì, ‘Very Ape’ è ispirata a una band argentina
L’edizione deluxe per il trentesimo anniversario offre l’occasione per ricontestualizzare l’ultimo album dei Nirvana e la «anemic royalty» del suo creatore, che in quel disco continuava a guardare al futuro
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È successo allo show di Howard Stern. In passato, il cantante americano ha interpretato pezzi di Pearl Jam e Nirvana: e se facesse un disco di cover grunge?
Kera Schaley ha suonato in ‘All Apologies’, ‘Dumb’, ‘Marigold’. Ha portato a casa 275 dollari e un po’ di ricordi, non sempre piacevoli (vedi alla voce Courtney Love). Per la prima volta racconta la sua storia
Lo dice Michael Azerrad, autore della prima biografia ufficiale dei Nirvana. Il manager Danny Goldberg ricorda che dopo ‘Nevermind’ Kurt gli domandò: «Ho bisogno dei Nirvana per fare dischi?»
Non ci saranno inediti, ma le tracce rimasterizzate, lati B e soprattutto due concerti del ’93-’94 a Los Angeles e Seattle
Dall’accoppiata Nirvana-Pearl Jam ai debutti di Björk e Suede, dall’album più rock dei Depeche Mode alla canzone neo-tradizionale dei Counting Crows, il meglio di una grande annata di musica
A rivelarlo è Nick Oliveri, suo compagno di band, nel libro 'Lanegan'. Gli Screaming Trees inoltre rifiutarono di registrare l'inedito dei Nirvana 'You Know You're Right' offerto loro da Courtney Love dopo la morte di Cobain
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