
Presente quelle persone insopportabili che ti toccano mentre ti parlano? Sono una di loro
Toccare è l’infantile e irritante e impacciato tentativo di penetrare il mistero impenetrabile: l’altro. Adesso, con la pandemia, quest’illusione non c’è più
Toccare è l’infantile e irritante e impacciato tentativo di penetrare il mistero impenetrabile: l’altro. Adesso, con la pandemia, quest’illusione non c’è più
Il Natale è la pausa sigaretta del calendario, l'eccezione che conferma la regola del tempo. E il Natale 2020 è il nostro arto fantasma: i nostri addobbi li vedremo solo noi, i parenti estranei li avremmo sopportati volentieri
Se vogliamo davvero trasmettere ai giovani i valori e le tradizioni regionali, questo valzer da balera è perfetto. Nel testo c’è tutto: la celebrazione della famiglia, l’uguaglianza, abbozzi di esperanto paneuropeo
Gli spot devono creare un umore adatto all’acquisto, là dove evocare la pandemia si trascina dietro una sferragliante catena di più o meno consapevoli inquietudini, paure, ricordi di pena e miseria
I fumogeni, le fiaccole e le voci, le luci sui balconi, gli striscioni appesi alle pareti e gli altari, il numero dieci ovunque. A 11mila chilometri da Buenos Aires, reportage del funerale del più grande calciatore della storia
Finalmente, con il Dpcm e le zone gialle e rosse, abbiamo capito che il famoso “modello Italia” non punta su vaccini e anticorpi, ma sulla cromoterapia. A scegliere i colori un grande artista: Giuseppe Conte
Siamo abituati al novembre in cui il mondo muore senza fretta. Questa volta, però, è diverso: non aspettiamo il primo vento tiepido, ma una multinazionale farmaceutica e i suoi miliardi di fialette
Gli imprenditori si sentono frustrati e considerano i dipendenti un’orda di pigri. I dipendenti si sentono sfruttati e considerano gli imprenditori dei ladri. Sono le ideologie della pandemia e in mezzo c’è Conte, nudo
Raccomandando alle 'persone fisiche' di non spostarsi, il governo ha finalmente manifestato la sua vera matrice ideologica: la metafisica
A chi guarda la tv generalista dell’era del coronavirus è rimasta solo una scelta: da un lato l’angoscia esistenziale, dall’altro la lobotomia. Uno zapping disperato tra la padella del botulino e la brace del bollettino
Amiamo tutti quelli che cadono perché cadiamo pure noi. Per questo, in un momento in cui caschiamo in molti, nulla ci libera dalle nostre cadute come il tonfo di una celebrità
Se non siamo più capaci di digerire un testo che superi le trecento parole, forse la colpa è anche della costante abbuffata di didascalie sui social: chi è ritratto nella foto, dov’è scattata, gli hashtag di riferimento
Gabriele Micalizzi è uno dei più talentuosi fotoreporter di guerra europei, sopravvissuto a un razzo RPG dell'ISIS nonché a vari servizi di copertina per Rolling Stone Italia. Pubblichiamo in anteprima la prefazione alla graphic novel che racconta la sua storia
Un tempo ne parlavano solo gli ingegneri. Adesso è la parola preferita dei vittimisti social. Se nessuno ti ha danneggiato non sei nessuno. Invece tu hai sofferto e nonostante questo sfoderi un sorriso da selfie
A chi sperava di esserselo tolto di mezzo, vedere Silvio fuori dal San Raffaele dev’essere stato difficile. Ma Berlusconi è eterno come il tempo, la fila all’anagrafe e il nonno che deve lasciarti l’eredità
Dopo la fine del lockdown, Milano da centripeta è diventata centrifuga. Una savana grigia, intrappolata in un agosto eterno, dove l’unico superpredatore è il monopattino. È una parentesi o il modello metropoli è imploso?
Oggi ogni ragionamento che non confermi il manicheismo di Buoni contro Cattivi vale l’accusa di fascismo. Ma finché considereremo la battaglia per la libertà d’opinione una battaglia di destra, la destra verrà rappresentata da gente come Trump e Salvini e vincerà le elezioni
Dopo le statue di Colombo, che faremo con le piramidi? E che dire di Dante e Shakespeare? La storia delle discriminazioni è lunga e inizia già nella grammatica: per combatterla, però, l’unica strada è la democrazia
Il classico di Omero è un ricettacolo di stereotipi, machismo, razzismo e violenze, un’opera inaccettabile per il network che ha tolto dal suo catalogo ‘Via col vento’: riscriviamola
Destra e sinistra, atei e credenti, giovani e anziani, maschi e femmine, globalisti e sovranisti, juventini e interisti. Nessuna di queste distinzioni è più profonda, incolmabile, furiosa di quella tra ordinati e disordinati
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