Immutabile Guè
Non ha perso la vena romantica, la leggerezza, lo swag malinconico-sexy. La ripetizione di temi e canzoni ne fa un brand riconoscibile, un classico sempre di moda. La recensione di ‘Tropico del Capricorno’
Non ha perso la vena romantica, la leggerezza, lo swag malinconico-sexy. La ripetizione di temi e canzoni ne fa un brand riconoscibile, un classico sempre di moda. La recensione di ‘Tropico del Capricorno’
Lo conferma nel nuovo album (uscito stamattina a sorpresa) ‘È finita la pace’, in cui rivolge uno sguardo acuto e rime taglienti verso il "governo di fasci”, i “casi umani da Cruciani” e il conformismo odierno. La nostra recensione
«Occupiamoci di chi non ha un futuro prima di accusarlo dal nostro bell’appartamento», dice dei disordini al Corvetto. Intervista all’uomo che ha sdoganato i rapper a Sanremo: l’autobiografia ‘Ama’, il microfono come superpotere, gli underdog al Festival, i successi e i flop, l’accusa di sessismo
Il trapper ci ha raccontato l'immaginario del nuovo disco 'Goblin', il rapporto difficile con Milano e quello più caldo con il suo Salento, la disillusione verso la scena dove «tutto gira intorno ai soldi». L'intervista
Per la prima delle cinque date al Fabrique, la rapper spezzina ha mostrato al suo giovanissimo pubblico (con genitori al seguito) che l’empowerment può avvenire anche senza proclami
‘Hikikomori’ con Niky Savage ed Emis Killa, la trap «ripetitiva a livello di sound e di testi», le nuove generazioni che sono andate a vedere i Club Dogo, i Ferragnez e i dissing. «Mi spiace perché sono persone che conosco, ma è stato un brutto momento per la società italiana»
È un punto di riferimento per i rapper più giovani (e non solo) di cui coltiva da sempre il talento. L’intervista: la forza delle nuove generazioni, il lavoro dietro un “producer album” come ‘Container’, il rap che è diventato come il Fantacalcio
L’arte della produzione imparata lavorando negli Stati Uniti, l’importanza dei vinili, le differenza tra le scene, le collaborazioni da Guè a Jovanotti. E ovviamente la moglie Rose Villain con cui «splatina forte»
L’ex Dark Polo Gang arriva a Milano dopo un’estate da ‘Icona’ per un live che diventa una celebrazione del nuovo maschio alpha. Tra ‘GTA’ e ‘Cioè’, il gangsta di questa stagione veste ancora in Auto-Tune
‘Locura’ è l’album di un rapper che racconta cosa vuol dire avere successo oggi. Il lato oscuro della fama, la rabbia, la difesa della privacy, l’ispirazione nella tristezza, le colpe dei social. «Essere cool vuol dire essere se stessi», dice, anche se poi ti prendono per uno scontroso. «Se volevo essere simpatico facevo il comico». Lazza è nel disco di Lazza. E in questa intervista
L’ex Dark Polo Gang ha pubblicato oggi ‘Leggendario’. In questa intervista difende il genere, anche se coi soldi «ora è un Far West», e rivendica la sua diversità. «Per fare il rapper devi inventarti cose per essere hype, trovare il finto beef, vestirti in un certo modo, roba che non mi piace»
Nel nuovo album ‘Ferite’ il trapper racconta paure e insicurezze. «L’hip hop non è solo spocchia e mascolinità. Spero che il disco possa essere d’aiuto a chi ha attraversato un brutto periodo come il mio»
È il rapper italiano più ascoltato all’estero e il nuovo album ‘L’angelo del male’ funzionerà. Ma il racconto neorealista è diluito da troppi feat (18 in 16 brani) e compromesso da canzonette inutili
È andato con 15 strumentisti nella campagna toscana. Scopo: tenersi alla larga dalla catena di montaggio delle canzoni e fare un disco come negli anni ’70. Il risultato è ‘Māyā’, un album ispirato tra le altre cose dall’uso di sostanze psichedeliche, ma anche «un’esperienza condivisa 24 ore su 24». L’intervista
Con il suo nuovo album non vuole «cadere nei cliché del maschilismo», ma essere un «buon musulmano» e aiutare il suo quartiere («abbiamo portato questa realtà a galla, ora speriamo facciano qualcosa per questo degrado»). Ecco l’intervista
Il trio è tornato assieme sul palco dopo nove anni trasformando il palazzetto in un enorme bar di piazza. Niente nostalgia o culto eccessivo della personalità, ma una festa dell’hip hop italiano (e molto milanese) e del suo gruppo più influente
Il nuovo album del rapper di Massafra ‘I nomi del diavolo’ è ispirato al ‘Signore delle mosche’ di William Golding, mischia letteratura e videogame, racconta il male nelle nostre vite, compresi i morti provocati dall’acciaieria. L’intervista
Geolier, Fabri Fibra e Rose Villain sono i giudici del nuovo talent hip hop di Netflix dove i concorrenti si sfidano a colpi di freestyle, battle, video, feat. Premio: 100 mila euro. È competizione al quadrato, licenza di uccidere in rima. «Ma dà anche gli strumenti per decodificare il rap italiano»
Il rapper arriva al secondo album, titolato come la celebre opera di Antoine de Saint-Exupéry, con un messaggio chiaro: «Ero povero in una zona e in un contesto di mer*a, ma con un obiettivo si può arrivare ovunque»
Guè, Jake la Furia e Don Joe hanno fatto un album pieno di (auto)citazioni, senza concessioni ai trend di oggi, pensato per i fan. Sono nati per questo, come Marracash che è ospite con Elodie e Sfera Ebbasta
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