Il sorpasso di Dino Risi (1962)
È il maestro Dino Risi a firmare il ferragosto al contempo più divertente e struggente nella storia del cinema italiano. È la mattina del 15 agosto del 1962, Roma è deserta (come lo sarà in molti film: vedere più avanti) e il cialtrone per eccellenza Bruno Cortona/Vittorio Gassman convince il timido studente Roberto Mariani/Jean-Louis Trintignant ad accompagnarlo in un on-the-road, destinazione Castiglioncello. Il resto lo sapete. O almeno speriamo.
Casotto di Sergio Citti (1977)
Una commedia all’italiana più off (ma oggi ampiamente rivalutata) questa firmata Sergio Citti, “erede” di Pasolini che piazza in uno stabilimento di Ostia la sua sgangherata umanità: Ugo Tognazzi, Gigi Proietti, Mariangela Melato, Michele Placido e… una giovanissima Jodie Foster! Cattivo e proprio per questo all’epoca criticatissimo, è oggi uno dei pezzi di cinema “vacanziero” più capaci non solo di decifrare il proprio tempo, ma anche di anticipare il nostro.
Un sacco bello di Carlo Verdone (1980) – disponibile su Amazon Prime Video
Da Trastevere a Ladispoli da mammà: dovrebbe essere questo il ferragosto di Leo, il primo dei personaggi messi in scena da Carlo Verdone nel suo travolgente esordio. Finirà con una cena romantica in terrazza con vista su una Roma ovviamente deserta (e arrivo imprevisto di terzo incomodo). Così cult che le location del ferragosto “mancato” sono oggi diventate luoghi di pellegrinaggio dei fan.
Caro diario di Nanni Moretti (1993)
Ancora Roma, ancora il deserto. E la Vespa di Nanni che sgasa dalla Garbatella a Spinaceto fino a Ostia, laddove fu ucciso Pier Paolo Pasolini. Il primo episodio del capolavoro di Moretti è il ferragosto più intellettuale, personale, iconico di tutti. Con l’aggiunta del cammeo di Jennifer Beals, turista sperduta “presso se stessa” lungo le mura di Porta Metronia. What a feeling.
Pranzo di ferragosto di Gianni Di Gregorio (2008)
Alla fine, arriva il film che, fin dal titolo, sembra chiudere definitivamente i giochi. Ma i festeggiamenti neanche stavolta sono in spiaggia. Si resta – ancora! – a Roma. Gianni Di Gregorio, consacrato quest’anno anche a livello internazionale dal bel Lontano lontano, debuttava dodici anni fa con questo film piccolo ma memorabile: il 15 agosto dello scapolone impenitente con la mamma e le amiche âgée attorno al tavolo. La sintesi perfetta: anche del nostro cinema nella bella stagione.