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Addio a Piera Degli Esposti: «No grazie, preferisco vivere»

È una delle sue battute più belle (e poco ricordate). E anche l’ironica replica con cui immaginiamo la grande attrice salutarci oggi

Foto: Ernesto Ruscio/Getty Images

Tra le battute che più cito nella vita, c’è quella di Piera Degli Esposti in Tutti pazzi per amore (culto dimenticato), e cioè: “No grazie, preferisco vivere”, che lei, nonna bisbetica indomabile, diceva a chi voleva ricondurla al ruolo canonico. “No grazie, preferisco vivere” era anche un po’ lo spirito di condotta e di carriera, per questa protagonista diventata caratterista, o viceversa.

Il teatro, gli sceneggiati, poi anche i grandi come Pasolini incontrati lungo la strada (Medea), e il bestseller, con Dacia Maraini, Storia di Piera, che era la quintessenza di quel “No grazie, preferisco vivere”, anche nel racconto dello strazio, della follia, della violenza, della politica come salvezza, o forse no. (Difatti poi diventò un film, non dei più amati, di Marco Ferreri, con Schygulla, Mastroianni e Huppert).

Scelgo, insieme al musicarello Rai con la nonna fieramente antitaliana che cantava Single Ladies (tutto vero), ovviamente Sogni d’oro di Nanni Moretti e L’ora di religione di Marco Bellocchio. Ma anche la splendida segretaria di Andreotti nel Divo sorrentiniano, condensato di quello stare sempre accanto, ed essere sempre al centro.

Ma anche la passione sempre citata, platonicissima e carnalissima, per Robert Mitchum, e la tenerezza sempre un filo burbera, e il foulard al collo segno distintivo e (si dice oggi) iconico, come l’occhio bistrato azzurro dell’amica Dacia.

Scriveranno che se n’è andata in punta di piedi così come ha vissuto e operato, lei si farà una delle sue risate roche di fumo e, di fronte alla notizia della morte, ancora dirà: “No grazie, preferisco vivere”.

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