Joker – Hildur Guðnadóttir
Imparatevi questo nome, anche se pare impossibile: l’islandese Hildur Guðnadóttir è la settima donna nominata all’Oscar per la migliore colonna sonora, ma con tutta probabilità sarà la prima a vincere la statuetta. Violoncellista e compositrice, ha collaborato in passato con band come i Pan Sonic e i múm e ha vinto in questa stagione un Emmy e un Grammy per il suo lavoro allo score della miniserie Chernobyl. Dopo Golden Globe e Bafta, la vittoria per le musiche cupe e tormentate di Joker, perfettamente in linea con l’atmosfera angosciosa del film, sarebbero il giusto coronamento di questa annata.
Storia di un matrimonio – Randy Newman
Veterano del cinema e pure degli Oscar (ha già vinto nel 2002 per la canzone originale If I Didn’t Have You di Monsters & Co. e nel 2011 per il brano We Belong Together di Toy Story 3), Randy Newman contrappunta da vero maestro la fine della storia d’amore tra Adam Driver e Scarlett Johansson. Un accompagnamento dolceamaro quasi da session jazz per un divorzio in slow motion.
1917 – Thomas Newman
La stirpe dei Newman è nella storia dell’Academy. Thomas, già candidato per 14 volte (!) agli Oscar, è figlio di Alfred, vincitore per ben 9 volte, e cugino di Randy, 2 statuette e un’altra nomination quest’anno per Storia di un matrimonio. Se lo score di Hans Zimmer ti portava dentro l’azione di Dunkirk, quello di Thomas Newman per il film di Sam Mendes commenta a distanza l’incalzare della guerra, ma non per questo è meno sontuoso ed epico.
Star Wars: L’ascesa di Skywalker – John Williams
Altro giro, altro veterano. Davvero il più illustre di tutti in questo settore: John Williams, storico collaboratore di Steven Spielberg e George Lucas, continua a dare il suo sommo contributo alle musiche per il grande schermo nonostante gli 88 anni compiuti proprio alla vigilia degli Oscar 2020. Con 52 candidature in totale, di cui cinque diventate statuette, è la persona più nominata nella storia degli Academy Award dopo Walt Disney. Il suo lavoro sull’ultimo Star Wars è un po’ un “riciclaggio” del glorioso passato: ma come negargli questo riconoscimento, foss’anche solo per l’ineguagliabile carriera?
Piccole donne – Alexandre Desplat
Chi lo ama e chi lo odia. Perché le musiche di Desplat si fanno sempre sentire. Certo è che il compositore francese è il più gettonato dell’ultimo decennio, e il preferito, tra gli altri, di Wes Anderson, Roman Polanski e Guillermo del Toro. Lo score di Piccole donne è in linea con i suoi lavori precedenti: impeccabile ed energico come l’adattamento di Greta Gerwig, ma a volte un po’ troppo ingombrante.