Best Friends Forever: gli amiconi di Hollywood | Rolling Stone Italia
I’LL BE THERE FOR YOU

Best Friends Forever: gli amiconi di Hollywood

Ci sono quelli che si sono conosciuti da bambini, e quelli che hanno legato sul set. Per qualcuno il «click» è scattato con una cena a quattro, per qualcun altro con un «Vaffanculo» e uno stalker. Vacanze, divorzi, dipendenze, vittorie: le hanno passate tutte. Ma insieme

Best Friends Forever: gli amiconi di Hollywood

Foto: Selena Gomez e Taylor Swift agli MTV Video Music Awards del 2023

Foto: Christopher Polk/Variety via Getty Images

Era il 1983 quando Antonello Venditti metteva in musica Ci vorrebbe un amico, che sarebbe uscita poi nella primavera del 1984. Il pezzo che è un inno all’amicizia (spoiler: quella del cantante con Lucio Dalla), e racconta la situazione-tipo che abbiamo vissuto tutti in ogni angolo del globo: un amore finito, il dolore di un cuore infranto e il desiderio del conforto del proprio amico. Ossia, di quel tizio o quella tizia che con una sola pacca sulla spalla, o una chiacchierata che si protrae per ore (ma che dico: giorni, mesi, anni), in queste occasioni tristanzuole finisce per consolarci al suono di un “meglio così” che il più delle volte è frutto di sfinimento. Insomma, quella persona con cui abbiamo legato in qualche modo chissà quando: forse scambiando cerchietti o carte di calciatori; gli appunti di un corso all’università o i free-drink in una discoteca; i cinque metri quadri di un ufficio, o i tre chilometri sullo stesso bus alla stessa ora ogni mattina; il fidanzato (ouch!), o il nemico giurato. E possiamo essere poveri in canna o ricchi come le Kardashian, frequentare il parco della scuola o i red carpet di Venezia: l’amicizia, come l’amore, è una cosa che ci pone tutti allo stesso livello, dall’Olimpo di Hollywood al quartierino di Cinisello Balsamo. Partner in crime, bro, BFF (Best Friend Forever), persino amïo: chiamatelo come volete. Tanto è chiaro chi c’è sempre dietro a quel nome: un amico.

Taylor Swift e Selena Gomez

 

 
 
 
 
 
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A proposito di situazioni-tipo che si vivono in un’amicizia, prendete la storia delle BFF Taylor Swift e Selena Gomez, e le troverete tutte. A partire dall’immediato «click» (Selena dixit) tra le due durante una cena a quattro (gli altri due erano i fratelli Joe e Nick Jonas) nel 2008; passando per le smorfie di disapprovazione di Taytay nel vedere la sua amica cascarci di nuovo con l’ex storico (e infedele?) Justin Bieber nel 2013; arrivando alle immancabili dichiarazioni d’affetto pubbliche, prima su Instagram («Sono felice che tu sia al mondo!», scrive Selena nel 2017), poi nelle interviste («Sin da quando l’ho conosciuta, sapevo che l’avrei sostenuta», dice Taylor al WSJ Magazine nel 2020). Fino agli ultimi Golden Globe 2024, quando le due sono state pizzicate a fare quello che facciamo tutte con le nostre amiche: spettegolare.

Emma Stone e Jennifer Lawrence

 

 
 
 
 
 
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Breve recap: è il 2010, Emma Stone è fresca di successo (per il film Easy Girl) e Jennifer Lawrence è la sua più grande competitor ai provini. Le due non si filano se non per quel senso di invidia e inferiorità professionale che provano l’una verso l’altra (e viceversa). Poi Emma chiede all’amico e collega (in Benvenuti a Zombieland) Woody Harrelson il numero di telefono di Jennifer; Jen risponde “Vaffanculo”; Emma e Jen iniziano a chattare come pen friend. Fino a che compare un tizio che inizia ad assillare entrambe con messaggi pieni di allusioni sessuali riguardo palcoscenici da raggiungere e orchestre da iniziare a scaldare, e Jennifer ed Emma (dopo un anno di scambi di storielle al riguardo) decidono finalmente di incontrarsi di persona. «È la nostra adorabile storia d’amore», ha ammesso Stone; e basta leggere lo scambio (esilarante) di battute tra lei e Lawrence nell’intervista del 2018 per Elle, per trovare ancora più ridicolo e assurdo il fatto che la loro amicizia sia iniziata davvero grazie a quel John. Ma sì, «il ragazzo dell’orchestra». Ultimo capitolo: i Golden Globe e l’esultanza di J.Law per la vittoria di Emma nella sua stessa categoria.

Blake Lively e America Ferrera

 

 
 
 
 
 
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C’est le vie: c’è chi si conosce sui banchi di scuola, e chi sul set di un film. Come Blake Lively e America Ferrera, che nel 2005 hanno rispettivamente 16 e 19 anni quando si trovano a recitare insieme per il film 4 amiche e un paio di jeans, con le (altrettanto) giovanissime Amber Tamblyn e Alexis Bledel a chiudere il cerchio. E così succede: dalla finzione si passa alla realtà, e le quattro si trovano a passare da amiche di set ad amiche nella vita. Tanto che Blake, per celebrare America e il suo successo per il film Barbie, non ci ha pensato due volte a scriverle un toccante messaggio su Instagram: «La conosco da 20 anni. Da quando avevo 16 anni. L’ho vista vivere, crescere, prendere il volo, cadere, creare, spezzarsi, insistere, combattere, vincere, creare, forgiare, distruggere, prendere il comando. Quel discorso che fa nei panni di Gloria mi è sembrato quanto di più vicino al reale abbia mai visto sullo schermo. Perché lei è davvero così. È così spettacolare, appassionata, stimolante e piena di sentimento nella sua vita. Non vedo l’ora di vederla lucidare i premi sul pavimento del suo salotto». Prego, ragazze: prendere nota.

Leonardo DiCaprio e Tobey Maguire

 

 
 
 
 
 
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Se dovessero chiedervi chi è l’amico che vi portate dietro dall’infanzia, a chi pensereste? Per Leonardo DiCaprio sarebbe facile rispondere: Tobey Maguire. Come succede anche a noialtri, la storia della loro amicizia ha infatti inizio a dodici anni, solo non nel contesto di un parchetto sotto casa ma in quello dei provini per questo o quel film di Hollywood. E che sia per le stesse ambizioni attoriali, o per il fatto che sono entrambi figli di madri single; per il sostegno reciproco (Maguire pare non aver mai sofferto il maggior successo di DiCaprio), o per quel semplice «click» (cit. Selena Gomez) che scatta e basta, ecco che gli anni passano, ma Tobey e Leo restano. Tanto che ancora oggi ci sono set condivisi (per dirne uno: Il grande Gatsby, nel 2013), visite insieme agli Uffizi di Firenze, vacanze sullo stesso yatch, serate in nightclub tra modelle e paparazzi: insomma, la prassi. Metteteci poi l’arrivo di Lukas Haas, l’altro BFF di sempre di Leo, e forse avrete il quadro completo di cosa significa avere amicizie lunghe una vita. Ah, dimenticavo: i figli ormai adolescenti di Tobey Maguire chiamano ancora oggi Leonardo DiCaprio nell’unico modo possibile per i figli di amici strettissimi (spoiler: «Zio Leo»).

Matt Damon e Ben Affleck

 

 
 
 
 
 
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A proposito di amicizie che durano una vita: ecco a voi Matt Damon e Ben Affleck. I due bambini che (rispettivamente) a 10 e 8 anni vivono nello stesso quartiere di Cambridge, Massachusetts, e condividono le stesse passioni, come il baseball; ma, soprattutto, la recitazione. «Prima di Matt, ero da solo. […] Nessuno degli altri bambini sapeva cosa facevo, come funzionava o altro. All’improvviso ho avuto questo amico, Matt, e lui lo capisce e vuole farlo e pensa che sia interessante e vuole parlarne», ha raccontato Affleck. Da lì, molti provini, comparsate e un film insieme (Scuola d’onore, nel 1992). Fino a che, nel 1994, il ventiduenne Matt chiede aiuto al ventenne Ben per scrivere la sceneggiatura di un film da presentare al suo corso di laurea. Quel copione si intitolerà poi Will Hunting – Genio ribelle e verrà venduto un anno dopo alla Miramax per 1 milione di dollari, diventando a tutti gli effetti un film in produzione nel 1997. E il resto lo sappiamo già: il Golden Globe e poi l’Oscar nel 1998 per la migliore sceneggiatura. Si aggiunga: scritta da due amici che da bambini condividevano lo stesso sogno.

George Clooney e Brad Pitt

 

 
 
 
 
 
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Liberi di contraddirmi, ma l’esperienza vuole che dietro molte relazioni amorose fallite si nasconda una bromance di successo. In altri termini: quel tipo di amicizia strettissima che lega intimamente (anche se non sessualmente) due o più uomini al punto che pare non esserci più spazio per molto altro. Perché il tempo speso con quell’amico è appagante, divertente, soddisfacente, e così sia. Ma se questa spiegazione non convince, eccovi due nomi: George Clooney e Brad Pitt, amiconi dai tempi di Ocean’s Eleven (correva l’anno 2001). I due che ancora oggi si danno consigli in amore (pare che Ines de Ramon, la nuova fiamma di Brad, piaccia molto a George), si prendono in giro a vicenda con scherzetti che tirano in ballo altre celeb (leggasi: Meryl Streep), fanno quello che almeno una volta abbiamo fatto tutti: posare in una foto col nostro amico. Sì, ma senza che si accorga che gli stiamo facendo due orecchie da coniglio, nascondendo dietro la sua testa la nostra mano.

Penélope Cruz e Salma Hayek

 

 
 
 
 
 
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Una è spagnola, l’altra messicana; una era appena arrivata a Hollywood, l’altra le ha aperto subito le porte di casa; una si chiama Penélope Cruz, l’altra risponde al nome di Salma Hayek. C’è forse un’amicizia più bella di quella di due donne che si trovano all’inizio per fare squadra, e finiscono poi per chiamarsi «sorelle»? D’altronde, se Hollywood è un mondo duro per i nativi, figuriamoci per chi viene da fuori. Eppure Penélope e Salma sono le latinas che ce l’hanno fatta: e non parliamo solo del cinema, dove le abbiamo pure viste insieme (Bandidas, nel 2006). Piuttosto, nel dimostrare a noialtri due cose: la prima che, come disse Penélope in un’intervista, si può essere due persone «strong-minded» (leggi: testarde, ostinate), ma andare comunque d’amore e d’accordo; la seconda, che una vera soul sister la riconosci pure (che dico: soprattutto) dal modo in cui si approccia alla vita. Vedasi quanto detto una volta dalla Cruz: «Mangio molto, mangio più di tutti i miei amici»; proseguendo: «Tranne Salma. Io e lei mangiamo molto».

Cameron Diaz e Drew Barrymore

 

 
 
 
 
 
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Come si dice? I veri amici si vedono nel momento del bisogno. Ragazza fortunata allora quella sfortunata Drew Barrymore, che, tra i problemi legati a un’infanzia difficile e al più recente alcolismo, è riuscita tuttavia ad avere sempre una spalla a cui appoggiarsi: ossia, quella dell’amica Cameron Diaz. Contesto: un coffee shop. Protagoniste: una ragazzina di 14 anni che lavora lì, e una di 16 che è una modella ai primi scatti. Svolgimento: le due fanno amicizia, crescono sempre più unite, hanno le prime esperienze fuori e dentro il set (ricordate nel 2000 Charlie’s Angels?). Poi il più recente crollo di Drew dopo il divorzio dal marito Will Kopelman, con il 2016 che diventa l’anno dove inizia la dipendenza da alcolici, e la conferma che Cameron è l’amica che c’è (eccome se c’è). Perché le stelle di Hollywood brillano finché le guardiamo come tali e ci dimentichiamo che sono esseri umani; finché, in pratica, non sono loro stesse a ricordarci dove sta la verità: «Il motivo per cui siamo così buone amiche è che la nostra amicizia è reale e attraversiamo cose reali l’una con l’altra», ha detto Cameron riguardo Drew. «Non è una favola di Hollywood».

Jennifer Aniston e Courteney Cox

 

 
 
 
 
 
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Gli hashtag da inserire sotto una loro foto sarebbero: #Friends, #TheRembrandts, #BFF. Ma basta questo per riassumere l’amicizia di Jennifer Aniston e Courteney Cox? Il titolo della (celeberrima) serie tv che le ha portate al successo eterno; il nome del gruppo che canta la sigla I’ll Be There for You; la passata e presente condizione di BFF (ovvero: Best Friend Forever)? Certo che no. Perché Jennifer e Courteney oggi sono l’una per l’altra molto di più: sono famiglia. O almeno, così ha detto Aniston in un toccante discorso dello scorso febbraio, quando Courteney Cox ha ricevuto la stella col suo nome sulla Walk of Fame. E non è difficile crederle, perché dai tempi di Friends le due si sono sostenute nel bene e nel male: nei viaggetti di piacere a Cabo San Lucas, ma anche nei divorzi di entrambe; nella nascita della figlia di Courteney (Coco Arquette), e nel dolore per i problemi di fertilità di Jennifer. «Abbiamo condiviso così tante cose insieme», ha detto Aniston. «Friends ci ha insegnato l’importanza del cameratismo e di stare davvero insieme. E mi ha insegnato a essere lì l’una per l’altra. Lo so, questa è la canzone: “Sarò lì per te”. Ma è vero».

Nicole Kidman e Naomi Watts

 

 
 
 
 
 
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Finiamo con un detto: chi si somiglia si piglia. Sarà vero? A guardare Nicole Kidman e Naomi Watts verrebbe da dire di sì. Ma non c’è solo l’aspetto fisico: Nicole e Naomi hanno in realtà molto altro in comune. Giusto per fare un esempio, il fatto che entrambe sono nate fuori dall’Australia (Naomi in Inghilterra, Nicole alle Hawaii), per poi trasferirsi a Sydney (l’una a 14 anni, l’altra a 4); o che sono state entrambe studentesse al Phillip Street Theatre, dove si sono conosciute. Per non parlare della carriera, che se da una parte è stata finora per entrambe un successo – con varie nomination (per Kidman anche vittorie) ai Golden Globe, ai BAFTA e agli Oscar –, dall’altra le ha pure portate sullo stesso set nel 1991, con il film Flirting a sancire davvero l’inizio della loro amicizia. Un plauso poi per l’attività di filantrope: Nicole ha ricevuto l’onorificenza di “Cittadina del mondo” dalle Nazioni Unite nel 2004, Naomi è diventata a tutti gli effetti ambasciatrice per l’UNAIDS (ovvero il programma congiunto delle Nazioni Unite sull’HIV/AIDS) nel 2005. E poi certo, a unire le due c’è tutto il resto: le vacanze insieme, le dichiarazioni pubbliche di affetto, il definirsi «sorelle», il sostegno reciproco nei vari alti e bassi della vita. Fino a che Naomi Watts, rilasciando una volta a People delle dichiarazioni sul suo rapporto da BFF con Nicole Kidman, ci ha ricordato ciò che ancora non avevamo menzionato, e che in realtà sta alla base di ogni amicizia che si rispetti: «Se esci con noi, ti divertirai», ha detto. «Te lo prometto».