1. Go Pilar
Ogni rom-com al femminile che si rispetti deve avere una protagonista che balli. E Pilar Fogliati ha una verve che ricorda quella di una giovane Monica Vitti. Finalmente un ruolo da protagonista assoluta per l’attrice che esordito al cinema con Forever Young di Fausto Brizzi. E che poi avrete visto nella serialità “generalista” come Un passo dal cielo o Cuori, e pure al timone di un Extra Factor con Achille Lauro. La sua Gianna (indovinate perché si chiama così, spoiler: è facile) è un po’ Bridget Jones, un po’ Carrie Bradshaw (ci torneremo) e un po’ Fleabag, come si conviene alle trentenni d’oggi. Single per scelta (della sfiga) e, in quanto tale, stanca di essere messa al tavolo dei bambini per Natale, dice ai genitori che per il cenone della Vigilia porterà a casa il fidanzato. Che però non esiste. Pilar si carica la serie sulle spalle, giocandosela benissimo nei momenti più apertamente comici, ma anche in quelli più riflessivi. Regge bene anche la rottura della (ormai abusatissima) quarta parete, che non è roba da tutti, a meno che tu non sia Phoebe Waller-Bridge. Ora la vogliamo vedere in una comedy purissima.
2. Famolo italiano
Odio il Natale è la prima serie originale italiana a tema natalizio (by Lux Vide, la factory della serialità pop) ed è tratta dall’ottima serie norvegese Natale con uno sconosciuto (trovate le due stagioni sempre su Netflix), da cui prende moltissimo ovviamente, adattando però tutto a un tono più soft, meno corrosivo e a un milieu decisamente più mediterraneo (su tutto: il presepe). Il bello poi è che vuole essere esattamente quello che è, e cioè una commedia romantica natalizia in rosa, che non nasconde il suo amore per i classici del genere (leggi Love Actually, che torna spesso e volentieri) e ha in sé un piglio generalista, per tutti. E funziona per questo: perché non ha pretese se non quella di intrattenere. Magari sul divano con una bella tisanina. Anzi, famo cioccolata calda va’, che è Natale.
3. Sex & the Canals
Accanto alla Carrie de’ noantri, l’immancabile contorno al femminile ispirato al gruppetto di amiche per eccellenza: il terzetto di Sex & the City. E chi sennò. Abbiamo così una novella Samantha, la coinquilina Titti (interpretata da Beatrice Arnera), che va a letto con gli uomini ma non si innamora di nessuno, Miss “30 anni vergine” Caterina (Cecilia Bertozzi), in perenne attesa di quello giusto, e la sorella di Gianna, Margherita (Fiorenza Pieri), incastrata in un matrimonio ormai sfiorito. Solo che, anziché cercare l’amore tra un Cosmopolitan, un sushino e le avenue della Grande Mela, le nostre filosofeggiano di uomini tra uno shottino di vodka al bar di Caterina, le bissiole (dolce tipico della zona) e le calli chioggiotte.
4. From Veneto with Love
Se l’originale scandinavo era ambientato nel gelo di Oslo, tra metri di neve, slitte e interni made in Ikea, Odio il Natale deve trovare uno sfondo italiano nuovo, poco visto e “caratteristico”, come si dice. Risultato: vedi Chioggia e poi ci fai una serie, courtesy of Veneto Film Commission, che piazza anche un perfetto spot per la regione, tra le colline del prosecco e i deliziosi piccoli canali addobbati a festa, dove la comunità locale si perde anche il Bambin Gesù del presepe in gondola.
5. I cliché al maschile
Nell’ordine abbiamo il prof. che insegna italiano agli stranieri (che potrebbe pure essere quello giusto, ma…), il pescatore mammone e fumantino, l’affascinante imprenditore vinicolo iper sicuro di sé, il liceale che sprizza ormoni da tutti i pori, l’ex fidanzato belloccio e adorato da mammà e papà (che però l’ha mollata), l’uomo maturo e di successo (ed ex parlamentare, per giunta), il dottorino caruccio e timido. Un parterre di possibili flirt, bottarelle e via o fidanzati che ripercorre una lista di cliché maschili sì, ma comunque divertenti e, a tratti, pure teneri. Menzione speciale per Marco Rossetti, già acclamata new entry della seconda stagione di DOC – Nelle tue mani, qui nei panni del succitato imprenditore con accento veneto (!), e per Nicolas Maupas, amatissimo interprete di Mare fuori, che in Odio il Natale è il toy-boy appena maggiorenne. It’s raining men… più o meno.